15. fare pace?

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Dopo una manciata di minuti l'interrogazione finisce, con i complimenti da parte del prof Lee: «perfetto come sempre Jeon, è un nove e mezzo» afferma, sorridendo di poco;
«la ringrazio» sbiascico, inchinandomi lievemente in segno di gratitudine, per poi tornare al mio banco e prendere fra le mani il cellulare, attento a non farmi notare da nessuno.

«Ah, Jeon!» alla fine della giornata scolastica il prof mi ferma dall'imminente uscita dalla classe «lei sa come mai Kim e Park non sono venuti a questa lezione?» mi domanda, riponendo i libri nella sua borsa a tracolla;
«sinceramente no» rispondo io, guardandomi i piedi «e arrivederla» aggiungo subito dopo, facendo inversione ed uscendo da scuola.

Una volta fuori, mi guardo intorno velocemente, assicurandomi che Jin, Jimin e Taehyung non siano nei paraggi, per poi accelerare il passo e correre a casa facendomi strada tra i fiumi di gente: non voglio farmi vedere dal blu, mi vergogno per le scentate che ho fatto, per il mio comportamento bambinesco e per quello che provo nei suoi confronti.

Freno davanti al cancello, andandoci lievemente a sbattere, e lo apro freneticamente; entro in casa sbattendo la porta dietro di me e porto una mano al cuore, il quale sta martellando nella cassa toracica non solo per l'affanno della corsa.
I miei non sono a casa, lavorano fino a tardi come architetti nel loro studio, quindi ne approfitto per buttarmi a pancia in giù sul divano per poi stringere sulla mia faccia uno dei tanti cuscini color alabastro.

Piango come un bambino, come se fossi io l'unica vittima del mondo, che egoista! ma non posso farne a meno; ho quindici anni, sono un ragazzino ormonato e questi sbalzi mia madre dice siano normali, ma è così strano! anche scoprire di provare sentimenti per un ragazzo in aggiunta mio fratello adottivo.
Mi sento così confuso ma alla mia mente giunge la voce di Seokie, il quale qualche anno fa mi disse: chi mette confusione dentro di te è anche l'unico che può rimettere in ordine, e ripensando a quella frase, mi stringo ancor di più al guanciale rilasciando poco dopo un sospiro sfinito.

Rimango per un tempo indefinito in quella posizione, fino a che il rumore della serratura non mi fa sobbalzare; dopo lo spavento momentaneo, torno con la testa premuta al cuscino e faccio finta di dormire.
«Jungkook cazzo!» la sua voce alterata, e non di poco, giunge alle mie orecchie «sei un'idiota!» sbotta, dirigendosi a passo svelto verso il mio corpo;
mi prende dalla maglietta, nella parte posteriore dove si trovano le scapole, e mi alza a sedermi con uno strattone.

«Razza di idiota! ti ho aspettato per una fottuttissima ora fuori da scuola invece tu eri corso a casa-» sbraita, fermandosi però quando io mi volto verso di lui con le lacrime agli occhi; il blu si porta una mano sulla fronte, massaggiandola e respirando rumorosamente, dopodiché la scosta dalla sua visuale quel che basta per osservarmi con occhi colpevoli.

«S-scusami non volevo gridare» afferma, con voce ora calda e calma, per poi leccarsi le labbra e distogliere lo sguardo «sono stato un egoista a pensare solo a me, perdonami, è che quando ho scoperto che avevi detto il motivo del tuo malumore a Jin e non a me sono uscito di testa.. mi dispiace, ma dimmi perché piangevi» continua, allungando una mano verso la mia guancia, ma io la schivo con un movimento rapido.

«Jungkook-» i suoi occhi luccicano per le lacrime che li stanno pian piano riempiendo, ed io deglutisco nel guardarlo così pentito; non riesco ad essere arrabbiato, anche perché in fondo lui non è a conoscenza del motivo.
«T-Taehyungi-ie» singhiozzo, buttandomi tra le sue braccia confortevoli e forti «i-io sono fottutamente g-geloso di J-Jimin e-e poi c-credo di essere g-gay e l'ho s-scoperto solo ora c-con te! È t-tutto così c-confusionario per m-me, siamo p-pure fratelli, i-io-» il blu mi zittisce poggiando delicatamente una mano sulle mie labbra;
«sh~ scusami se non mi sono reso conto di tutto questo cucciolo, chiariremo meglio più tardi, ora però calmati» afferma accarezzandomi la schiena scossa dagli spasmi del singhiozzo.

Dopo qualche minuto, nei quali mi sono calmato, sposta il mio corpicino di fianco a se e mi guarda in faccia; le nostre teste distano pochi centimetri l'una dall'altra, e divento subito rosso a questo pensiero.
Mi respira sul volto, mentre dischiude le labbra, diventando una tentazione, così mi allontano portando le mani a coprire la faccia, la quale sta letteralmente andando a fuoco.

«N-non guardarmi così» sbiascico, spostando un dito da sopra l'occhio per sbirciare il blu.
«E perché no?» chiede, saltandomi poi addosso, io urlacchio poco virilmente nel frattempo lui ride di gusto;
si avvicina alla mia guancia e la morsica con un sorriso sornione stampato in viso.
«Che f-fai!» affermo con la faccia bollente dall'imbarazzo, mentre la risata di Taehyung si fa sempre più forte;
«sai, sei davvero la cosa più tenera che io abbia mai visto» afferma ed io esplodo di mille emozioni contrastanti.
«Mh smettila di dire queste cose» metto un broncio tenero ed incrocio le braccia al petto, guardandolo; il blu mi tira una spintarella giocosa nel frattempo io cerco di non scoppiare a ridere.

«T-Taehyungie» lo richiamo, dopo la miriade di coccole scambiate «ora però sono io a volere un po' di chiarimenti» dico, posizionandomi a gambe incrociate affianco a lui.

***

yey! si capirà meglio il loro litigio -fatto di incomprensioni- e anche dove sono finiti Jimin e Seokie nel prossimo capitolo.
ora godetevi tutta questa softaggine ᵕ̈

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 13, 2020 ⏰

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