Capitolo7

7.2K 159 10
                                    


Pov's Angel

Strofina, strofina Angel manca poco per finirlo.

Sono sfinita

Mi sistemo meglio sulle ginocchia abbandonando la spazzola per terra sbuffando via un ciuffo dei capelli cadutomi davanti agli occhi, degltuisco sentendo la stanchezza in ogni muscolo del mio corpo che brucia, mi passo un polso sulla fronte sudata, inizio di nuovo a trofinare lo spazzolino sulle fughe delle piastrelle bianche lucide cercando di togliere via ogni tipo di alone.

Le ginocchia scoperte per colpa della gonna nera della divisa bruciano per il contatto liscio e freddo del pavimento, inspiro sentendo pungermi anche la schiena, a casa ci torno in ambulanza,  non ce una parte del mio corpo che non mi bruci.

Dannato Volkov e la sua ossessione per il pulito.

<<Sei capitata proprio nel giorno delle pulizie delle fughe>> mi dice Brenda sorridendomi dolcemente facendo comparire una leggera fossetta sulla guancia destra, Brenda è la mia nuova collega, e per le poche ore che la conosco sembra una ragazza gentile e amodo, anche tanto pimpante.

Un po troppo

<<Meno male che abbiamo quasi finito>> mormoro appoggiando le mani dai palmi arrossati sulle cosce leggermente scoperte per colpa della gonna, dannata divisa, io odio le gonne.

<<Si, però abbiamo fatto un ottimo lavoro>> dice Brenda guardandosi intorno sorridente, respiro pesantemente lanciandomi un'occhiata intorno, in effetti, le fughe splendono.

Già,  ho perso un polmone però almeno le piastrelle luccicano.

<<Vado a prendere un sorso d'acqua,  vuoi anche tu?>> chiedo alla ragazza mentre mi alzo da per terra con le ginocchia arrossate.

<<No, grazie vai pure>> mi sorride per poi spostare di nuovo la sua attenzione sulle fughe.

Mi avvio verso il salone centrale, inspiro l'aria che profuma di cannela mentre mi lancio uno sguardo intorno, non ce nessuno in esso, è deserto, tutto immacolato e splendente, il divano in camoscio bianco viene a C al centro del gigantesco salone si trova davanti alla parete dov'è appesa la TV  enorme che prende quasi l'intera parete,  abbinate al divano ci sono due poltrone ad un posto, una a destra ed una a sinistra, entrambe in camoscio bianco, le ampie vetrate ai lati della TV illuminano il soggiorno di luce naturale, mentre la visione al di fuori delle vetrate mi fa restare incantata, il soggiorno ha una vista stupenda sul immenso giardino, gli alberi di ciliegio giapponese stanno perdendo le loro foglie e colorano tutto il viale.

Come si fa ha vivere in una casa del genere e non goderne? Che peccato.

Mi riscuoto dalla vista stupenda avviandomi con passo svelto verso la cucina, se non mi muovo Brenda mi darà per dispersa, varco la soglia della cucina trovandola vuota, non ce traccia di nessuno.

Impossibile, che siamo rimaste solo io e Brenda in casa? Ivana non mi avrebbe avvertita che sarebbe andata via?

Dopo essere uscita dal ufficio del signor Volkov ho cercato Ivana trovandola qui, essa mi ha dato la divisa e mi ha messo in coppia con Brenda a lavare le fughe, dopo di che non lo più vista.

Chissà che fine ha fatto

Sbuffo aprendo delicatamente lo sportello del frigo cercando con lo sguardo l'acqua,  trovandola subito, afferro la bottiglia chiudendo l'anta, appoggio la bottiglia sull'isola della cucina, aprendo un'anta a caso in cerca di un bicchiere, che trovo e che con il mio metro e un tappo non arrivo a prendere.

The Fallen AngelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora