Capitolo 9

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Pov's Angel

Sento i suoi passi che salgono le scale sempre più vicini insieme al battito del mio cuore che aumenta a ogni passo che fa, sento la paura farsi sempre più grande dentro di me facendomi stringere di più nell'angolo dentro l'armadio mentre stringo forte tra le mie braccia il piccolo Alexey che dorme beatamente, sento i miei occhi pieni di lacrime mentre la mia gola brucia a forza di trattenenere i singhiozzi.

Non piangere Angel, non fare rumore, se ci scompre, è la fine.

<<Angel ti senti bene? Sei molto pallida, se vuoi puoi sederti, qui finisco io>> la voce dolce e preoccupata di Brenda mi fa svegliare dai miei pensieri, dai miei ricordi.

Sfortunatamente questa sera ho dormito poco e niente, mi sono svegliata alle tre del mattino grazie ai miei soliti incubi, immagini impresse a fuoco nella mia mente che difficilmente riesco a mandar via, ogni volta che lo sogno mi distrugge, mi distrugge anche da lontano, sbatto le palpebre cercando di non ricadere nel burrone dei ricordi.

Mi alzo da terra pulendomi le mani sporche di terriccio sul grembiule bianco girandomi verso Brenda che mi guarda preoccupata cercando di ignorare il capogiro che mi fa vedere tutto bianco per pochi secondi.
<<Si, sto bene non preoccuparti sono solo un po' stanca ieri non ho dormito molto>> mormoro sforzandole un sorriso, mentre mi giro verso Silvia e Silvana che stanno pulendo la piscina svuotata d'acqua.
Mi guardo intorno notando che a sistemare le piante del giardino siamo solo io e Brenda, mi è sempre piaciuto il giardinaggio, la terra, le piante, curarle vedere come sbocciano i fiori, ho sempre amato la natura, ma non posso negare che è molto faticoso rimanere ore piegata con le ginocchia per terra, sono completamente ricoperta di terriccio.

Questa mattina appena arrivate la signora Ivana ha mandato me, Silvana, Brenda e Silvia ad annaffiare i fiori e le piante, lavare la piscina e la veranda.
Io e Brenda ci occupiamo di annaffiare le piante mentre Silvia e Silvana lavano l'enorme piscina e la veranda che la contorna.

<<Io ieri sera mi sono addormentata alle tre di notte, e ora sto praticamente dormendo in piedi>> mi dice Brenda facendo una strana smorfia con le labbra facendomi ridacchiare leggermente, e molto buffa, anche non volendo mi fa ridere, con Brenda ci ho subito legato, anche con le altre ragazze, ma con lei particolarmente, e sempre solare, il suo sorriso non si spegne mai, ed esso fa sorridere anche me, avevo proprio bisogno di una persona come Brenda nella vita.

<<Come mai?>> le chiedo mentre annaffio un cespuglio di rose rosse, la vita e come le rose, siamo così presi dalla bellezza di quel momento, di quella persona che non ci accorgiamo che ci stiamo facendo male, che stiamo sanguinando finché il dolore non diventa insopportabile e il sangue inizia a bagnarci le dita, non ci accorgiamo che ci stiamo facendo male da soli per colpa delle spine.

Mi guardo intorno beandomi della visione di questo posto meraviglioso, l'enorme parco della casa è un miscuglio di colori, con protagonista il verde, adoro questo giardino, è pieno di fiori di ogni colore, di ogni emozione.
<<Non prendevo sonno>> dice facendo spallucce.

Ieri sera mi sono addormentata sul divano, troppo stanca per alzarmi e mettermi al letto, e mi sono svegliata nel cuore della notte in un lago di sudore mentre le lacrime salate scendevano velocemente sulle mie guance, tremavo mentre le immagine di lui erano incise nella mia mente.
Oramai ci convivo con quegli incubi, mi perseguitano da anni.

<<Angel sicura di star bene?>> mi chiede di nuovo Brenda facendomi girare nella sua direzione trovandola ha guardarmi con uno sguardo tra il preoccupato e confuso, confuso forse perché sono rimasta ferma con lo sguardo perso nel vuoto con i fantasmi del mio passato.

The Fallen AngelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora