Capitolo 50 - Bughead a Los Angeles

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Cheryl

La luce del sole entra attraverso le tende rosse della camera dipinta del medesimo colore ed istintivamente apro gli occhi sbadigliando, curiosa rivolgo lo sguardo all'orologio sulla parete, sono appena le otto del mattino.
Da quella volta al circuito degli arcieri, in realtà, non è passato moltissimo, infatti sono trascorsi solo due mesi e mezzo circa, anche se a me il tempo sembra letteralmente volato, domani è già Pasqua e oggi arrivano mia cugina insieme al barbone.
Ripensando a quel giorno, mi viene da sorridere abbassando lo sguardo per guardarla accucciata nel incavo del mio collo con le braccia poggiate in grembo, è straordinaria in tutto quello che fa, mi ha portata lì per ringraziarmi di essermi presa cura di lei, il che è una cosa davvero dolcissima che ho apprezzato un sacco, mi sono divertita a farle i dispetti, tirare con l'arco, baciarla in mezzo a tutto quel verde con il sole che faceva risplendere i suoi bellissimi occhi color nocciola e abbracciarla per poterla tenere vicina mentre lei si accocolava sul mio petto.
Senza di lei la mia vita non avrebbe senso, senza di lei mi manca una parte fondamentale di me stessa, senza di lei non riuscirei a stare e dopo quasi tre anni che stiamo insieme sono più che sicura quando dico che un giorno questo batuffolino rosa diventerà mia moglie, perché solo con lei riesco ad essere veramente felice. Completamente persa tra questi pensieri inizio ad accarezzarle i capelli dolcemente, riflettendo sul fatto che per arrivare a questo punto ne abbiamo passate tante, pensare che qualche tempo fa credevo che la felicità non sarebbe mai arrivata, che sarei rimasta infelice per tutta la vita, che nessuno mi avrebbe mai più potuta amare come faceva mio fratello, anche perché chi avrebbe mai potuto amare una stronza, narcisista come me che trattava male chiunque le capitava a tiro solo per puro piacere per paura di essere ferita nuovamente non curandosi invece di ferire gli altri ma poi un giorno tutto cambiò, una ragazza dai capelli rosa è riuscita ad insinuarsi nella vita di questa ragazza dai capelli rossi tremendamente infelice, fragile e rotta all'interno riuscendo a capirla ed aggiustarla semplicemente amandola, credo che TT sia riuscita ad aggiustarmi per il semplice fatto che è riuscita a leggermi dentro trovandoci del buono in me, che in fondo, in fondo ci è sempre stato ma che nessuno è mai riuscito a vederlo perché forse non ci ha neanche provato, lei però non si è arresa, nonostante l'avessi insultata sin dalla prima volta che l'ho vista, ci ha provato lo stesso e ci è riuscita con successo innamorandosi di me rendendomi la persona più felice sulla faccia della Terra.
Abbasso nuovamente lo sguardo sorridendo guardandola dormire, è così rilassata tra le mie braccia, continuo ad osservarla fino a quando non mi viene un'idea per svegliarla.
Inizio a farle il solletico, prima sulla pancia per poi passare al collo, lei incomincia ad aprire gli occhi scoppiando a ridere.
Toni: Cher, ti prego.
Ride continua a ridere, amo il suo dannato sorriso.
Cheryl: va bene la smetto.
Dico ritraendo le mani circondandole i fianchi per poterla abbracciare.
Toni: dimmi te se io devo essere svegliata così di prima mattina.
Ridacchia.
Cheryl: scusami è solo che avevo voglia di vedere i tuoi occhi, vedere il tuo sorriso e volevo parlarti.
Dico con la testa poggiata alla sua.
Toni: come sei dolce, ma potevi aspettare che mi svegliassi di mia spontanea volontà.
Dice guardandomi male.
Cheryl: scusa.
Dico abbassando lo sguardo.
Toni: si ma tranquilla, non me la sono presa.
Dice prendendomi il mento con due dita tirandomi su il viso costringendomi a guardarla.
Toni: ammetto che avrei preferito un modo più dolce di essere svegliata, ma non importa, l'importante è che tu sia qui al mio fianco.
Sorride, quindi le prendo il viso tra le mani baciandola.
Toni: che ore sono?
Chiede curiosa.
Cheryl: sono quasi le nove.
Dico tenendola stretta tra le mie braccia.
Toni: a che ora arrivano quei due, che già non mi ricordo.
Cheryl: verso le 13:00, se non sbaglio dovrebbe atterrare l'aereo all'aeroporto di LA.
Toni: quindi possiamo dormire ancora un pò, anche se per arrivare in aeroporto ci vogliono due ore.
Cheryl: si ma verso le 10,10:30 in piedi.
Dico ordinandole fintamente severa.
Toni: d'accordo, comunque sei tu quella che ci mette sempre di più a prepararsi.
Scherza.
Cheryl: tu sei morta, sappilo.
Dico guardandola storto.
Toni: non ne avresti il coraggio.
Dice convinta.
Cheryl: di fare cosa?
Toni: uccidermi.
Cheryl: quello no, ma posso fartela pagare in altro modo.
Toni: tipo!?
Mi guarda sfidandomi spudoratamente.
Ci penso un'attimo su poi inizio nuovamente a farle il solletico.
Toni: no di nuovo no.
Si contorce ridendo a crepapelle.
Toni: basta, ti supplico.
Dice non smettendo di ridere, ma io continuo imperterrita senza fermarmi quando all'improvviso mi bacia poggiando le mani sui miei fianchi cogliendomi alla sprovvista.
Toni: con te bisogna sempre fare così.
Dice poggiando la testa al mio petto.
Cheryl: lo sai che le tue labbra sono come una calamita, un calmante per me.
Toni: lo so per questo ti ho baciata, ed ora fammi le coccole se vuoi essere perdonata, sennò non ti parlo più.
Dice autoritaria con tono impassibile accucciandosi nell'incavo del mio collo facendo le fusa come un gattino, non resistendo ad averla così vicina, faccio ciò che mi ha chiesto iniziando ad accarezzarle i capelli con una mano, mentre con l'altra le faccio i grattini alla schiena, cosa che la fa rilassare un sacco.
Rimaniamo a letto a coccolarci tra baci e carezze per un'altra ora dopodiché ci alziamo per andare a fare colazione. Mi alzo mettendomi le ciabatte sbadigliando e svogliatamente mi dirigo in cucina apparecchiando la tavola.
Toni: ho rifatto il letto.
Dice varcando la soglia per poi cingermi i fianchi.
Toni: che cucini di buono?
Dice poggiando la testa alla mia spalla.
Cheryl: non lo so, cosa ti va di mangiare!?
Dico girando di poco il volto per poi poterla guardare mentre ci riflette su.
Toni: avrei voglia di pancake, ti va?
Cheryl: certo, prendi solo lo sciroppo d'acero nell'armadietto.
Dico indicandolo.
Toni: si, vado.
Dice scostandosi da me lasciandomi un leggero bacio sul collo.
Prendo gli ingredienti necessari, una pentola adatta ed inizio a cucinare. Li preparo abbastanza in fretta, infatti in dieci minuti sono pronti, li prendo con un cucchiaio mettendone metà in un piatto, il resto in un'altro poi li prendo in mano e li poggio sul tavolo.
Toni: mmm sono deliziosi.
Dice con un boccone in bocca, io manco mi sono ancora seduta e lei già mangia.
Mi siedo e la guardo mangiare ridacchiando, è tremendamente bella anche così.
Toni: che c'è!?
Mi guarda.
Cheryl: niente.
Sorrido iniziando a mangiare.
Toni: ti sposerei anche solo per il cibo che cucini.
Esordisce tutto d'un tratto.
Cheryl: ah grazie TT, che bel complimento.
Rido.
Toni: non frainterdermi, voglio dire che ti sposerei solo assaggiando il cibo che prepari, poi che tu sia anche sensazionale, stupenda, dolce, gentile, leale, spiritosa, bella, bella da morire è un altro conto.
Dice guardandomi, istintivamente sorrido.
Toni: però la ragione più importante per cui lo farei e perché ti amo così tanto.
Mi guarda poggiando la mano sulla mia.
Cheryl: Ti amo anch'io.
Continuo a sorridere.
Toni: e vedrai che un giorno ci riuscirò, ti sposerò.
Dice tutta sicura di sè.
Cheryl: di questo non ne dubito.
Dico ridacchiando per il modo in cui ha detto quella frase.
Continuiamo a mangiare tranquillamente, tra risate, baci rubati, dispetti e stupidaggini varie, tra cui il lancio delle briciole rimaste dei pancakes, una addosso all'altra.
Cheryl: adesso pulisci.
Dico ridendo.
Toni: ma se le hai lanciate quanto me.
Dice difendendosi.
Cheryl: si ma hai iniziato tu.
Toni: e cosa centra!?
Dice incrociando le braccia al petto.
Cheryl: centra ed ora pulisci che si sta facendo tardi.
Le ordino.
Toni: va bene, pulisco io ma sappi che te la faccio pagare questa.
Dice sfidandomi iniziando a spazzare per terra.
Cheryl: okay.
Detto ciò sparecchio mettendo i piatti sporchi nella lavastoviglie, tolgo la tovaglia scuotendola nel lavandino, ripongo lo sciroppo d'acero nell'armadietto e prima di uscire dalla stanza tiro un ceffone sul culo della mia ragazza scherzosamente.
Toni: ahia Cher.
Dice toccandeselo ridendo, mi guarda male per poi tirarne uno anche a me ma lo schivo prendendole la mano delicatamente mettendola intorno al mio collo insieme all'altro braccio, intanto le cingo i fianchi.
Toni: mi hai fatto male, non ti azzardare mai più a rifarlo.
Dice cercando di minacciarmi ma è troppo tenera anche quando cerca di fare la cattiva.
Cheryl: va bene, però mi perdoneresti se ti dessi un bacio!?
Dico guardandola in modo molto dolce.
Toni: forse, può darsi.
Dice dubbiosa, alché non ci penso troppo e azzero la poca distanza che c'era fra di noi dandole un bacio che lei prontamente ricambia mordendomi il labbro inferiore.
Cheryl: TT ahia.
Mi lamento.
Toni: te la sei cercata.
Dice staccandosi da me per poter finire di pulire.
Cheryl: io vado a prepararmi allora.
Dico uscendo dalla cucina dirigendomi in camera. Entro prendendo dall'armadio gli indumenti da mettere poi vado in bagno.
Mi spoglio, mi lavo per bene, indosso i vestiti sistemandomi, mi pettino i lunghi capelli rossi ed infine mi trucco come al solito. Varco la soglia del bagno ritrovandomi davanti una Toni chinata sulla cassettiera intenta a decidere cosa mettersi, mi avvicino piano cingendole i fianchi facendola alzare.
Cheryl: ti serve una mano!?
Le chiedo mentre lei poggia la testa al mio petto rilassandosi.
Toni: ti prego sì, sono tremendamente indecisa.
Confessa.
Cheryl: okay, allora ti aiuto io.
Sorrido lasciandole un bacio sulla testa. Mi chino sul cassetto tirando fuori dei vestiti, li guardo cercando di abbinarli poi glieli passo.
Cheryl: metti questi, tanto stai bene con tutto, sei così bella.
Dico passandole una t-shirt bianca con dei disegni sopra, un completo di intimo in pizzo, una flanella a quadri e un paio di jeans blu.
Toni: il tuo gusto in fatto di moda mi stupisce sempre di più, hai davvero un'ottimo gusto.
Mi sorride sporgedosi per darmi un bacio veloce sulle labbra. La guardo sgattaiolare in bagno sorridendo, il mio batuffolino rosa.
Esco dalla stanza dirigendomi in soggiorno, recupero la mia giacca rossa dei serpents dall'attaccapanni, la indosso per poi sedermi sul divano tranquilla ad aspettarla. In poco più di dieci minuti la vedo arrivare, le corro incontro prendendola per mano, usciamo di casa scendendo in garage giusto in tempo.
Salgo al posto del guidatore, aspetto che salga anche lei ed una volta che si è sistemata al mio fianco inserisco la chiave nell'apposito spazio accendendo il motore.
Poco prima che io parta definitivamente poggia la testa al mio braccio, mi giro di scatto guardandola con il sorriso stampato sul volto.
Toni: mmm.
Biascica chiudendo gli occhi strusciandosi mentre le dò un dolce bacio sulla testa accarezzandole i capelli.
Dopo questo tenero momento la guardo un'ultima volta per poi partire direttamente immettendomi nella strada principale. Il viaggio prosegue tranquillo anche perché in autostrada, per fortuna, non c'è mai molto traffico, Toni continua a dormire pacifica sul mio braccio. Verso le 13:15 circa mi ritrovo nell'enorme parcheggio dell'aeroporto, mi posteggio nel primo posto che trovo libero, spengo l'auto, sposto delicatamente il braccio facendolo scivolare intorno alle sue spalle in modo da poterla abbracciare.
Cheryl: TT siamo arrivate.
Le sussurro dolcemente in un orecchio.
Apre gli occhi strofinandoseli, mette a fuoco, sbadiglia e mi guarda con aria assonnata, sembra un cucciolo, è troppo bella.
Cheryl: siamo arrivate.
Le ripeto in modo che capisca.
Toni: di già!?
Cheryl: eh si, hai dormito per tutto il tempo.
Le dico stringendola forte.
Toni: ah non pensavo di essermi addormentata così profondamente.
Cheryl: e invece hai dormito come un ghiro.
Ridacchio.
Toni: sai se l'aereo di Betty e Jug è atterrato?
Cheryl: non ne ho idea, adesso che scendiamo chiamo mia cugina per sapere a che punto sono.
Toni: si ma prima mi fai un pò di coccole!?
Dice guardandomi con i suoi occhi più dolci.
Cheryl: ora!?
Dico leggermente perplessa.
Toni: si solo due minuti, ti prego.
Dice mettendo le mani giunte.
Cheryl: e va bene, due minuti precisi.
Toni: certo.
Dice fondandosi tra le mie braccia.
Cheryl: poi mi dovrai spiegare questi attacchi improvvisi di affettuosità.
Ridacchio.
Toni: non c'è molto da spiegate, ho semplicemente un debole per le coccole della mia ragazza.
A queste parole sorrido incominciando ad accarezzarle i capelli massaggiandole il cuoio capelluto.
Due minuti dopo, anche se in realtà ne sono passati cinque, ma dettagli, scendiamo dal veicolo ed io prendo il telefono in mano mentre con l'altra tengo stretta quella di TT, compongo il numero di mia cugina. Inizia a squillare, squilla e squilla, stavo per rimettere giù convinta che fossero ancora in aereo e quindi non potessero usare il cellulare quando sento la sua voce.

You're Sensational~ChoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora