Capitolo 1

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L'autrice di questa storia è LiveLifeInTheRain; questa è solo la traduzione fatta da me, tamafune.

La prima volta che accadde stavamo insieme da sei mesi; ero nel suo appartamento ed era un paio di mesi dopo il mio sedicesimo compleanno. Ci stavamo semplicemente rilassando sul divano vedendo un film, lui aveva una bottiglia di birra nella mano ed io una soda.

Nè lui nè i miei genitori avrebbero dato importanza se avessi bevuto ma era una mia scelta non farlo.

Mi ricordo di quel giorno come se fosse ieri perchè dopo scoprì chi era davvero, cercando di ricordare ogni nostro singolo appuntamento per capire il motivo del perchè non lo avevo scoperto prima, ero stata così stupida?

Forse si, forse no. Ma il fatto è che ero troppo giovane per realizzare che non era normale. Io non ero una sconosciuta di cui abusare, i miei genitori mi avevano schiaffeggiato molte volte, ma in quanto non avevo amici o nessun'altro con cui comparare la mia vita, pensai che fosse normale.

Quando restammo lì sdraiati sul divano, la mia mano scivolò e feci cadere il bicchiere sul pavimento, il suono del disastro fu forte ed il residuo della soda si rovesciò sul pavimento.

"Mi dispiace così tanto!" dissi e mi alzai attentamente cercando di aggirare il casino così da non camminare sui pezzi di vetro; cercando di pulire il tutto il più velocemente possibile.

"Ma che diavolo, Addison?" gridò e posò a terra la sua birra per poi avvicinarsi a me per aiutarmi a prendere le cose. Pulimmo e raccogliemmo tutto per poi buttare i vetri rotti nella spazzatura ma mi sentì male, non era mia intenzione rompere qualcosa.

"Mi dispiace, mi è scivolato." Dissi debolmente e come se fosse un movimento rallentato vidi la sua mano alzarsi e tirarsi indietro per poi sentire lo schiaffo prima che iniziassi a sentire il bruciore sul mio viso.

Ricordai che la mia testa si piegò da un lato e la mia mano si alzò per coprire il posto che ora stava pulsando sotto il mio palmo. Il suo viso passò dalla rabbia alla colpa istantaneamente.

"Mi dispiace Addison," si avvicinò a me ed io mi allontani. "Vieni qui; fammi vedere. Non volevo." Si avvicinò a me lentamente ed io gli permisi di togliere la mia mano dal mio viso ed i suoi occhi brillarono di colpa quando vide che probabilmente era diventato rosso o si era formato un livido.

Mi allontanai da lui.

"Puoi portarmi a casa?" gli chiesi e lui mi strinse tra le sue braccia ma io rimasi rigida.

"Per favore non andare, non così. Mi dispiace, non volevo ferirti e non lo farò mai più. Ti amo Addison." Mi disse e quando disse quello mi catturò. Non mi ha mai detto che mi amava prima, neanche una volta.

Guardando indietro ora realizzai perchè lo aveva detto, aveva giocato con la mia debolezza. Avrei dovuto capirlo che non era normale che un ragazzo di vent'anni uscisse con una ragazza di quindi anni, ed avrei dovuto andarmene ma quello fu il primo di una serie di errori.

"Va tutto bene, ti amo anch'io." E a quel tempo ci credevo davvero a quelle parole. Lui non mi avrebbe più ferito, lui mi amava.

Secrets cause silence [book 2] - Italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora