L'autrice di questa storia è LiveLifeInTheRain; questa è solo la traduzione fatta da me, tamafune.
Ho eliminato l'idea di suicidarmi perchè Than continuava a tenermi sotto occhio come un falco, cosa che includeva anche fare lo stalker.
Fu un mese terribile, da quando gli dissi che volevo lasciarlo divenne molto più violento con me e pensai che tra poco finirà per uccidermi. Ero così vicina a pregare per la morte ma non volevo dargli quella soddisfazione.
Ero già stata danneggiata al massimo. Nessuno potrà amarmi dopo quello che mi hanno fatto. Ho trascorso molto tempo a fissarmi davanti allo specchio. Mi hanno rotto e contuso alcune costole, mi sono rotta il polso "cadendo" giù dalle scale ed ho delle piccole cicatrici bianche in tutto il corpo.
Le cicatrici sulle mie cosce sono le peggiori ma lui scoprì che infilzarmi in quel posto faceva molto più male e ciò gli dava molte più soddisfazioni. Le cicatrici sulla schiena erano ancora più brutte perchè non riuscivo a raggiungerle per medicarle adeguatamente quindi ora passerà molto tempo prima che guariscano.
Stava diventando sempre più arrogante e un giorno impacchettai tutto quello che era necessario e me ne andai. Non lasciai un messaggio o niente del genere. La prima fermata fu al banco dei pegni per vendere il mio anello ottenendo così un pò di soldi e poi mi diressi verso la fermata dell'autobus per prendere il primo pullman che riuscissi a trovare.
Non ho pianificato nulla perchè avevo la sensazione che se lo avessi fatto lui lo avesse scoperto. Mi stavo dirigendo verso la fermata dell'autobus quando una mano si mise sulla mia bocca e mi trascinò in una vietta, era buio ed ero sola a Seattle, sapevo che dovevo andarmene prima.
"Pensi di poter scappare da me?" Mi fermai dall'urlare, dal calciare e dal dimenarmi quando sentì quella voca. Mi spinse contro il muro e sbattei forte la testa. Con la mia mano toccai il punto che aveva fatto contatto con la parete e sentì del sangue.
"Than." Sussurrai.
"Ti avevo detto che ti avrei colpito fino alla morte se lo avessi fatto." Fece un passo avanti ed io mi tirai indietro quando tirò fuori la lama e la puntò verso di me.
"Per favore no." Piansi mentre la mia schiena era pressata al muro e Than sogghignò.
"Oh non ti ucciderò; tornerai a casa con me prima di questo Tesoro." Mi graffiò al braccio, un posto in cui non lo ha mai fatto prima perchè sarebbe stato visibile al pubblico. Piansi dal dolore mentre lui lo rifece e poi mi accasciai per terra tenendomi lo stomaco appena sentì il dolore atroce in quel punto.
"Ehi." Qualcuno urlò e Than mi fissò.
"Non abbiamo finito." Disse mentre tirò fuori il coltello dal mio stomaco e scappò, il ragazzo quasi lo seguì ma poi decise di venire verso di me. Lo sentì farmi delle domande ma non riuscì a rispondere. Abbassai lo sguardo e vidi la mia maglietta piena di sangue. Il ragazzo prese qualcosa e la pressò sul mio stomaco per poi prendere il cellulare e portarlo all'orecchio.
Tutto divenne sfocato anche se il ragazzo continuava a dirmi di tenere gli occhi aperti. Non mi importò che il ragazzo mi stesse toccando, sembrava gentile.
Non ricordo se iniziai a pregare perchè stessi bene o perchè morissi ma la morte sembra la migliore opzione ora come ora.
Mi svegliai quattro giorni dopo all'ospedale, il mio stomaco era fasciato e avevo dei punti sulle braccia. La testa mi stava uccidendo e poi le ultime persone che avrei voluto vedere erano invece lì davanti a me.
"Oh piccola, sono così felice che stai bene." Disse Than, la sua voce piena di sarcasmo e abbassai lo sguardo per vedere l'anello al mio dito, cosa che mi fece infuriare.
"Che cos'è questo?" Lo tolsi dal mio dito.
"Ho trovato il tuo anello, il ladro te lo aveva rubato. Sei stata aggredita da una banda di sconosciuti, non ti ricordi?" sogghignò di nuovo ed io persi la testa. Presi l'anello e glielo lanciai più forte che potei.
"Tu sei un pazzo sadico e malato e mi hai quasi uccisa prima di rimettermi questo fottuto anello al dito. Non ti voglio sposare, io non ti sposerò mai!" Gridai e Than ridacchiò.
"Non hai una scelta Tesoro; o mi sposi o muori." Mi minacciò. Era già stato abbastanza audace, non ha mai fatto niente del genere, specialmente in pubblico e questo era il rischio della sua parte.
"Spero che bruci all'inferno." Furono le ultime parole che dissi. Dopo quello sembrò come se non riuscissi più a parlare. Comunque non importerebbe perchè nessuno mi ascolta.
STAI LEGGENDO
Secrets cause silence [book 2] - Italian translation
General FictionQUESTO E' IL PREQUEL DI SECRETS IN SILENCE - ITALIAN TRANSLATION. PER FAVORE, LEGGETE PRIMA QUELLO. Addison Gregory aveva una vita pianificata e solitaria con i suoi genitori così quando questi la sistemarono con l'affascinante Than Jackson credette...