Capitolo 10

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L'autrice di questa storia è LiveLifeInTheRain; questa è solo la traduzione fatta da me, tamafune.

Finalmente trovai un pò di coraggio per affrontarlo e per lasciarlo dopo tutto quello che mi ha fatto passare e dire che non andò bene sarebbe un eufemismo.

Lo feci in un luogo pubblico perchè pensai che sarei stata al sicuro. Andammo a mangiare in un bel ristorante così sapevo che non avrebbe fatto una scenata.

"Abbiamo bisogno di parlare." Dissi nervosamente durante la cena e Than mi sorrise con un pizzico di noia nei suoi occhi.

"Di cosa?" chiesi e io feci scivolare l'anello sul tavolo verso di lui. Mi afferrò la mano e mi forzò a rimetterlo.

"Non sta succedendo." Disse.

"Sono legalmente un'adulta ora, non voglio stare con te." Dissi e lui sogghignò.

"E dove vorresti andare?" mi chiese ed io aggrottai le sopracciglia.

"Non importa, la strada sarebbe meglio che vivere con te." Non ho nessun altro della famiglia. So che mio padre ha una sorella ma abita molto lontano.

"Se te ne andrai ti troverò." Disse cupamente ed io vacillai ma mi ripresi quando cercò di colpirmi e mi spostai.

"Me ne vado Than. Ne ho abbastanza di te, dei tuoi abusi, dei tuoi amici, del tuo coltello e..." feci una pausa non sapendo che altro dire. "... ne ho abbastanza di tutto." Finì.

Sorrise e si sporse verso di me.

"Pensi che solo perchè hai trovato un pò di coraggio farà qualche differenza?" chiese.

"Si." Dissi e lui rise.

"Addison tu sei mia, e sempre lo sarai. Non te ne andrai da nessuna parte e se lo farai ti troverò e ti colpirò quasi fino alla morte." Mi minacciò e il mio respiro aumentò per la paura. So che lo farebbe ed ero spaventata per questo ma allo stesso non me ne importò.

Ho bisogno di andarmene da qui e le sue minacce mi tenevano in pugno ma allo stesso tempo non mi facevano alcuna differenza. Se rimanessi farebbe la stessa cosa quindi a questo punto ero bloccata tra due posti. In entrambi i casi avrei perso.

Tranne che se io me ne andassi e mi trovasse, potrei calciare e urlare se cercasse di portarmi a casa, ma se restassi a casa gli abusi saranno garantiti, so che sarebbero successi.

Ero preparata a fare di tutto per andarmene da lui anche se questo avesse significato scappare e tagliare i capelli. Preferirei vivere per le strade che stare con lui.

"Non lo faresti." Dissi

"Si lo farei e lo sai. Ti darei la caccia, ti trascinerei a casa e poi le cose diventeranno dieci volte peggiori di quelle che hai già subito."

"Quindi mi uccideresti?" chiesi e lui fece spallucce.

"Forse non intenzionalmente." Rispose ed io scossi la testa dal disgusto. Non avrei dovuto dire niente, me ne sarei dovuta solo andare ma credo che ci sia una parte di me che crede ancora che esista il ragazzo che avevo incontrato la prima volta.

Quella parte mi diceva che migliorerà e che proverà a far funzionare le cose, che se rimanessi a casa non mi farebbe del male.

So che sarebbe una bugia se lo dicesse ma almeno mostrerebbe che ha un cuore da qualche parte nel suo profondo, che ha dei sentimenti o che mi ha amato almeno una volta.

Ma Than non aveva altro che malvagità e odio. Non c'era niente da fare per aiutarlo, lui è un mostro che non mi ha mai amato. Mi mancano anche i giorni in cui mi colpiva per poi sedersi e chiedermi scusa promettendomi che non lo avrebbe mai più rifatto, dicendomi che mi amava.

Ora tutto ciò che ottengo in seguito è sangue sul mio letto, i suoi amici che ridono di me mentre sono a mala pena cosciente.

"Tesoro, assicurati che tutto questo casino sia pulito prima che torno a casa." Era tutto quello che diceva e poi i suoi amici mi chiamavano puttana e troia dicendomi che nessuno avrebbe mai amato una merce danneggiata.

Quella parte mi feriva, dicendomi quello che mi avevano fatto mi sentivo poco amata.

Credo che in un certo senso già lo sapevo, nessun ragazzo vorrebbe avere a che fare con tutti i problemi che ho, è doloroso per me il fatto che non riuscivo più a toccare qualcuno, iniziavo a dare di matto e in pubblico era difficile, mani che si stringono e molte persone con cui dovevo apparire felice.

Than giocava il ruolo dell'amabile fidanzato e teneva sempre una mano sul mio bacino, un braccio attorno a me, baci, teneva la mia mano e faceva tutto ciò che pensava potesse essere intimo e tutto questo mi faceva star male e quasi avere degli attacchi di panico cercando di stare calma.

Ho sempre pensato che non avrebbe fatto niente in pubblico ma ogni volta che i miei genitori organizzavano degli eventi o delle feste a casa loro, Than mi portava al piano di sopra e faceva quello che voleva con me, non usava il coltello perchè non potevamo lasciare tracce di sangue, ma il sesso succedeva sempre per poi scendere insieme le scale e baciarmi cosa che mi faceva venir voglia di vomitargli addosso.

Desiderai di poter avere indietro il primo anno, prima che lo stupro iniziasse. Desiderai poter tornare indietro e mai uscire con lui perchè anche se cercassi di andarmene dopo il primo schiaffo i miei genitori non me lo avrebbero mai permesso, in quel periodo ero ancora minorenne.

I miei genitori hanno accantonato il progetto della scuola di legge fino al matrimonio ed io desiderai che non lo avessero fatto perchè sarebbe stato un disperato modo di libertà per incontrare persone e socializzare ma allo stesso tempo ero spaventata perchè molte persone frequentavano l'universita.

La mia vita era un fottuto casino ed ero pronta a tutto per iniziarne una nuova.

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Mancano altri due capitoli e poi si continuerà la storia di Addison e Liam :)

Secrets cause silence [book 2] - Italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora