Capitolo 5

1.5K 58 1
                                    

L'autrice di questa storia è LiveLifeInTheRain; questa è solo la traduzione fatta da me, tamafune.

Quando iniziai di nuovo la scuola fu quando le cose tornarono ad andare male. Frequentai l'ultimo anno di scuola e ciò mi portò molto tempo via dai miei doveri in casa e accettai l'abuso perchè me lo meritavo. Non facevo i miei doveri e sapevo quali erano le conseguenze ma scelsi di fare il mio lavoro scolastico perchè se non lo avessi fatto sarei stata nei guai con la scuola, sarei stata picchiata da mio padre e anche da Than. Quindi accettare solo gli abusi da Than era molto più semplice di tutto il resto.

Per tutto l'anno gli abusi continuarono ed io iniziai a domandarmi perchè diavolo mi doveva colpire pensando che io mi meritassi ogni singolo colpo che mi tirava.

Non avevo preparato la cena e lui mi picchiava dicendomi che ero inutile.

Facevo cadere a terra una tazza e ricevevo un colpo allo stomaco mentre mi diceva che ero pigra.

I miei compiti non ero abbastanza completati per andare avanti e lui mi tirava i capelli dicendomi che ero stupida.

Forse se io terminassi le cose più velocemente e non combinassi tutti questi casini tutto andrebbe bene. Se svolgevo le cose in un modo lento forse mi meritavo essere colpita così che non sarebbe più accaduto; ma continuava a succedere sempre.

Cercavo così tanto di fargli piacere. Non piangevo neanche più dopo che mi portava a letto per fare sesso lasciandomi sentire vuota, ma anche questo non era abbastanza per lui e mi diceva che ero noiosa e disgustosa.

Mi diceva che nessun altro ragazzo riuscirà mai a stare con me e che ero stata fortunata ad essere stata sistemata con lui perchè mi amava.

Per mesi ho pensato che io ero l'unica ragazza.

Era la metà di Febbraio quando finalmente scoprì tutta la verità, quando scoprì che lui non mi amava, che non lo ha mai fatto. Era la metà di Febbraio quando non cercai più delle scuse per giustificare i suoi comportamenti e quando non cercai più di immaginarmi che cosa c'era in me di sbagliato.

Era la metà di Febbraio quando realizzai quanto stupida ero stata.

Fu il primo incubo che ossessionò il mio inconscio.

Than arrivò a casa ubriaco con al seguito due ragazzi del lavoro con cui era uscito e riuscì a sentire in lui un nuovo profumo, non aveva neanche cercato di nascondere il fatto che era stato con un'altra donna.

Lo derisi e me ne andai nella mia stanza per andarmene da questa casa. Inizia a fare la valigia per andarmene da lì per la notte perchè non volevo avere a che fare con le conseguenze la mattina successiva. Si incazzò perchè non gli portai delle birre e vide quello che stavo facendo, e non gli piacque.

Sapevo che si sarebbe arrabbiato ma arrivò e sbattè la mia testa contro il muro cosa che mi fece piangere dal dolore. I suoi amici vennero a controllare e pensai che lo avrebbero fermato per aver visto qualcuno fare una cosa del genere, ma non lo fecero.

Pensai che mi avrebbero aiutato ma iniziarono a ridere.

Stavano ridendo di me.

Than mi prese e mi gettò sul letto. Iniziai a protestare ma mi gelai dalla paura quando i suoi amici gli lanciarono qualcosa. Than schiacciò un piccolo bottoncino e la lama iniziò a brillare sotto la luce.

Attenzione, contenuto forte.

"Fai la brava ragazza e chiudi quella cazzo di bocca." Mi disse ed io deglutì quando si avvicinò a me e mi sentì uno schifo quando tagliò il centro della mia maglia, esponendo la mia pelle nuda ai suoi amici ma ero troppo spaventata per muovermi. Mi tolse il reggiseno e le sue mani si mossero sul mio seno. Erano sporche e macchiate, mi macchiavano la mia anima. Tenne il coltello alla mia gola mentre uno dei suoi amici si avvicinò e mi tolse il resto dei miei vestiti facendomi venir voglia di vomitare.

Ora non stavano più ridendo, mi stavano fissando.

Uno dei suoi amici sogghignò per poi togliersi la maglietta e fare lo stesso con i pantaloni. Mi dimenai e cercai di spostarmi quando Than mi afferrò la coscia e mi tenne le gambe.

Urlai dal dolore quando uno dei suoi amici mi tagliò con un coltello.

Il dolore era atroce e le mie cosce iniziarono a pulsare. Le guardai e vidi del sangue scorrere dalla parte alta della mia coscia vicino a dove il suo coltello stava pressando nella mia pelle. Fu un avvertimento che mi disse che cosa sarebbe successo se mi sarei mossa ma non mi importò.

Come ha potuto farmi questo, lui mi amava. Beh pensavo che mi amava ma ora non ne ero più sicura.

Non volevo che succedesse tutto questo da degli sconosciuti così mi dimenai di nuovo e piansi dal dolore quando mi tagliarono di nuovo la mia pelle. L'altro suo amico si avvicinò e mi bloccò le braccia quando cercai di spingerlo via. Cercai di tenere le mie gambe pressate ma non funzionò. Quando sentì di nuovo il coltello alla mia gola, chiusi gli occhi.

"Per favore, no." Li pregai ancora e ancora, non mi fermai neanche quando Than mi colpì dicendomi di chiudere la bocca, continuai a pregarli per farli smettere ma non lo fecero.

Quando finirono di usare il mio corpo fui tutta tremolante e mi sentì molto dolorante e stordita, continuarono a ridere di me di nuovo perchè ero stata troppo debole per non aver fermato quello che mi avevano fatto.

Fine, contenuto forte.

I suoi amici dissero grazie per la scopata e tutti se ne andarono per andare a bere ancora qualcosa.

Rimasi lì stesa piangendo, senza neanche spostarmi per coprirmi e quando le lacrime finirono e il mio corpo fu intorpidito, sentì una nuova determinazione formarsi in me, una piccola ma c'era.

Mi alzai e mi sentì molto intontita, velocemente mi precipitai, per quanto mi permettesse il mio corpo, verso il bagno e vomitai tutto quello che avevo mangiato. Mi sentivo così disgustata di me stessa, di lui, di loro, di tutto.

Combattei l'urgenza di strofinare la mia pelle fino a farla sanguinare; mi lavai i denti e presi una macchina fotografica e mi feci una foto per come ero ridotta prima di vestirmi e con alcune difficoltà guidai verso l'ospedale.

Fui troppo spaventata di dare il mio vero nome così ne diedi uno finto, mi controllarono e mi dissero di tornare dopo due settimane per fare degli esami sulle malattie trasmissibili sessualmente. I dottori mi curarono la gamba e poi tornai a casa.

Dissi ai miei genitori quello che era successo e loro mi lasciarono nella mia camera a piagnucolare con nuovi lividi sul mio corpo e tagli riaperti.

Non sapevo cosa fare o come uscirmene da tutto questo, chi mi avrebbe creduto trovandosi poi di fronte un branco di avvocati? Nessuno, ecco chi.

Ero completamente sola in questo mondo ed avevo bisogno di essere buona con Than fino a quando riuscirò a trovare un modo per uscirmene.

Nascosi la macchina fotografica così che non la trovasse, perchè se la trovasse non avrei niente con cui difendermi. Fu ancora peggio quando Than tornò a casa ubriaco quella notte e si rannicchiò con me nel letto.

"Come ti senti piccola? Stai bene?" mi chiese ed io annuì. "Brava ragazza, ti amo. Buonanotte." Sbadigliò e si addormentò. Sapevo che per quella notte non si sarebbe svegliato così mi scostai il più lontano possibile da lui. Non volevo dormire tra le sue braccia dopo quello che mi ha fatto.

Avrei dovuto prendere quel coltello e infilarglielo dentro il suo cuore ma non lo feci.

Da quella notte in poi fu quello che fu, quello fu ciò che riuscì finalmente a vedere in lui.

Secrets cause silence [book 2] - Italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora