Un cuore scolpito nella roccia-Sherlock Holmes

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La cena è stata abbastanza silenziosa, una volta finito di mangiare abbiamo lavato i piatti e ognuno è andato a dormire stanco dal viaggio

LA MATTINA SEGUENTE
Mi sveglio di buon ora e occupo per prima il bagno. Mi faccio una doccia, mi asciugo i capelli e dopo aver raccolto i panni sporchi e averli messi nell'apposita cesta esco dal bagno.

Apro la porta e vedo Sherlock che aspetta. Gli sorrido "Buongiorno" lui mi squadra e solo ora noto di aver addosso solo un'asciugamano che arriva a metà coscia.

Senza guardarlo in faccia corro verso la mia stanza dove mi vesto e mi lego i capelli in una coda

Esco e vedo Sherlock con un completo nero e i capelli umidi" Tu lavoravi nella polizia vero? Andiamo alla centrale e vediamo di trovare qualcosa" andiamo in garage a prendere la moto "Come sai che lavoravo in polizia?" gli chiedo curiosa "Vuoi davvero sapere come l'ho dedotto?" ci penso su un attimo "Nah" ci mettiamo i caschi e saliamo.

Siccome lui non sa la strada guido io "Tieniti forte" gli dico e lui mi abbraccia da dietro. In pochi secondi sgommiamo e siamo per strada con il vento in faccia.

Dopo circa 20 minuti arriviamo, parcheggiamo sul retro della stazione di polizia e posiamo i caschi. Inizio a camminare verso l'entrata ma lui mi ferma "Il piano è questo. Io li distraggo e tu vai a cercare i fascicoli. Non ti devi far vedere, se ti riconoscono è la fine" mi dice guardandomi negli occhi "Perché non possiamo semplicemente chiedere? Al tempo, quando ho investigato per conto mio, mi hanno dato i fascicoli" lui fa un risolino "C'è molto di più che un semplice omicidio in quei fascicoli. Avranno una copia da dare ad estranei e un'originale con molti più dettagli. Noi vogliamo quella" annuisco quando sentiamo delle voci

"Riconosco queste voci! Sono degli agenti. Dobbiamo sbrigarci. Io entro dal retro, tu concentra tutta l'attenzione su di te"

Lui annuisce e va verso l'entrata mentre io dal retro. Apro la porta e mi ritrovo in uno stanzino dove ci sono tutte le cose rotte o disperse.

Mi avvicino alla porta e poggio l'orecchio per sentire e odo la voce di Sherlock.

S:Buongiorno, vorrei sporgere una denuncia!
Agente:Ma certo, mi dica
S: Sono stato derubato e come firma ho trovato questo
A: M-ma è im-m-mpossibile!
S: E perchè mai?
A: Nulla...
S: Sa... Ho visto questo stesso stemma disegnato qua fuori

Silenzio..... Dopo pochi secondo Sherlock riprende a parlare

S: Seguitemi e ve lo mostro

Dopo sento come se un gran numero di persone escono dalla porta.
Approfitto dell'occasione ed esco andando verso l'archivio.

È una stanza con varie finestre. Al suo interno ci sono numerosi scaffali piene di scatoli con dentro fascicoli.

Inizio a cercare il 3434 ma nulla.... Improvvisamente vedo in disparte una scatola e inizio a sfogliare le cartelle. Tra queste c'è anche quella di mio padre. Decido di prendere tutta la scatola e torno verso lo stanzino ma ormai gli agenti sono tutti dentro, di nuovo. Posso sentire le voci.

Mi affretto a raggiungere la finestra e la apro. Senza troppi sforzi ci riesco ma causando un rumore pazzesco. Gli agenti si insospettiscono quindi butto la scatola fuori, ne prendo una a caso e rimpiazzo quella presa da me per poi catapultarmi fuori dalla finestra.

Appena in tempo perché come atterro sento la porta aprirsi. Rimango immobile accasciata sotto la finestra.

Sento i passi farsi più vicini e si affaccia. In quel momento passa Sherlock che fa un cenno con la mano "L'ho quasi trovato agente! Ne sono certo" il poliziotto sbuffa annoiato e chiude la finestra.

Tiro un sospiro di sollievo e con la scatola in mano e affiancata da Sherlock saliamo sulka moto. Posiamo lo scatolo nel "bagagliaio" (quella specie di scatola che hanno le moto per mettere un casco in più) e salgo davanti aspettando Sherlock.

Lui mi fa scendere "Guido io" e prende il posto del guidatore.
Mi siedo dietro di lui e avvolgo le mie braccia intorno al mio busto, appoggio la testa sulla sua schiena e lui parte.