12

392 19 1
                                    

Ripercorro a ritroso tutto il corridoio ma della stanza 666 neanche l'ombra.

Arrivo al bivio dove io e Sherlock ci siamo separati e provo a contattare John. Gli chiedo la posizione della stanza del diavolo e senza troppe domande me la indica:alla fine del corridoio preso da sherlock.

Inizio a correre più veloce che mai, cercando tuttavia di non fare rumore.

I corridoi sono deserti e questo mi fa pensare al peggio: e se lo avessero sgamato? E se fosse per questo che gli uomini se ne fossero andati di corsa? Possibile che sappia salvarmi inconsapevolmente?

Arrivo alla porta marchiata dal numero demoniaco, tiro fuori la pistola ed entro senza esitazione.

Davanti a me una ventina di uomini sono seduti ad un grande tavolo ovale doce, seduto a capotavola e su una poltrona, c'è un uomo dall'aspetto ben curato, i capelli neri modellatincon del gel, una fronte spaziosa uno sguardo tra il divertito e il maniacale puntato su di me. L'uomo indossava un completo nero e sulle gambe di lui vidi l'ultima persona che mi sarei mai aspettata di vedere: Summer

Appena mi vede sbianca mentre in pochi secondi mi ritrovo venti pistole di vario calibro puntate addosso.

Mi gelo mentre l'uomo si alza e viene verso di me. Con un gesto della mano fa ritirare le armi ai suoi uomini senza smettere di camminare.

Gli punto la pistola sulla fronte e lui si avvicina così che la sua pelle entri in contatto con il freddo metallo della canna.

Sorride fissandomi negli occhi "Tu devi essere Juliet, mi sorprende che tu sia riuscita ad arrivare fin qui sai... Non credo che ce l'abbia fatta da sola, quindi ora ti chiedo dov'è Sherlock?" e pronunciando il suo nome diventa serio.

"Chi sei? E che ci fa mia sorella qui?" chiedo ignorando la sua domanda. Lui sospira e inizia a girarmi intorno "Mi chiamo Moriarty ma tu puoi chiamarmi Jim" si muove come uno squalo nel suo elemento ed io non sono altro che la sua ennesima preda

"Questa è la più grande e segreta associazione criminale esistente in Inghilterra e loro hanno richiesto i miei consigli, sai sono un consulente criminale" continua lui "E infine, tua sorella è qui perché lei è a capo di tutto. Prima c'era suo padre ma quando si è tirato indietro..." e facendo un rumore strozzato si passa il pollice sul collo.

Il mio sguardo cade automaticamente su Summer che evita ogni contatto visivo. Abbasso la pistola sconcertata e i miei occhi si inumidiscono" Ora sarebbe buona educazione da parte tua riapondermi, dov'è Sherlock?" chiede con un tono duro.

In tono assente rispondo "Non conosco nessun Sherlock Holmes se non di nome" lui inizia a ridere e prendendomi per i capelli mi fa girare la testa verso di lui "Non mi piacciono i bugiardi, e sai che fine fanno i bugiardi?" scuoto la testa debolmente.

Lui mi prende la pistola dalle mani e mi sbatte al muro "lo scoprirai presto" e avvicina la pistola al mio viso.

Un rumore improvviso lo interrompe, l'allarme del sistema antincendio suona a tutto volume e del fumo riempie la stanza a tal punto da non far vedere nulla già a 15 cm dal naso.

Tutti iniziano a tossire e la presa di Moriarty si fa più leggera così ne approfitto per andarmene.

Esco dalla stanza e una cinquantina di poliziotto invadono la stanza dalla quale sono appena uscita.

Riconosco Ryan in divisa che mi lancia uno sguardo confuso prima di entrare.

Esco fuori dall'edificio e racconto tutto a John tramite l'auricolare mandi Sherlock neanche l'ombra.

"John, tieni d'occhio mia madre. Non farla uscire di casa e non farla parlare con nessuno finché non arrivo"

Tolgo l'auricolare e corro verso il motorino sperando di trovare Sherlock lì ma non trovo nè lui né il motorino.

Sento dei passi dietro di me, mi giro e vedo Ryan venire verso di me "Mi accompagni a casa?" chiedo e lui annuisce.

Saliamo sulla volante e in pochi minuti arriviamo. Entro di fretta e furia chiamando mia madre a squarciagola senza ricevere una risposta neanche da John.


Un cuore scolpito nella roccia-Sherlock HolmesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora