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In pochi minuti ci troviamo tutti in sala a bere tè e mangiare biscotti

Si parla del tempo, degli studi, di cosa lui ora faccia e passa circa mezz'ora di conversazione quando Andrea fa la sua mossa "Juliet, potrei parlarti in privato?" a mia madre si illumima lo sguardo "Ma certo! Andate in camera di Juliet mentre io faccio vedere delle foto di quando era piccola a John. Prendetevi tutto il tempo che vi serve"

Io e Andrea quindi andiamo in camera mia e accosta la porta. Si sofferma a guardare la stanza "Perché due letti?" io mi siedo sopra il mio "Te l'ho detto, ho ospiti" lui si siede accanto a me "Ospiti che dormono con te?" chiede lui.

"Non bastavano le camere" rispondo senza guardarlo in faccia. Sospira come per prendere coraggio e poi parla "Juliet, so che è passato tanto tempo e che ormai io appartengo al tuo passato ma credimi se ti dico che ci tengo ancora a te!" e mi prende una mano accarezzando il dorso "In tutti questi anni io non ti ho mai dimenticata" e si avvicina sempre di più quando dalla porta entra Sherlock a petto nudo con solo un'asciugamano in vita e i capelli ancora bagnati dai quali cadono gocce d'acqua che si infrangono sul suo petto.

Io arrossisco seduta stante "Scusate, non sapevo che ci fosse qualcuno" i due si scambiano sguardi atroci "Evidentemente tu si" dice Andrea rivolgendosi a me ma senza staccare i suoi occhi da Sherlock "Lui è il tuo fidanzato?" sto per rispondere ma lui mo batte sul tempo

"Non ufficialmente, io e lei siamo in periodo di prova. Se ci piace lo rendiamo di dominio pubblico" e si avvicina sempre di più a me.

Posa una mano sul mio cozzetto e mi bacia vogliosamente davanti ad Andrea.

Il mio corpo è pietrificato dall'imbarazzo anche se mi ritrovo a ricambiare il bacio. Quando si stacca si morde il labbro inferiore e prende dall'armadio dei vestiti "Mi vado a cambiare in bagno" ed esce.

Ho il respiro affannato e le guance in fiamme. Andrea si alza e va verso la porta "Scusa se ti ho fatto perdere tempo" io cerco di riprendermi e lo richiamo "Aspetta Andrea.." lui mi ferma "No, non dire nulla. Ho capito. Non che ci voglia un genio per vederlo ma va bene così" e corre verso l'uscita.

Saluta frettolosamente mia madre e mia sorella ed esce di casa correndo. Mia madre viene verso di me correndo "Ma cosa è successo?" io guardo assente la porta "Nulla, aveva un impegno" e torno in camera dove trovo Sherlock vestito e asciutto sdraiato sul mio letto che legge una rivista

"Ma cosa ti salta in mente??" dico chiudendo la porta. Lui si alza e viene verso di me "Ti ho aiutato a rifiutarlo! Si vedeva da un chilometro che non sapevi come farlo" io apro la bocca offesa "In ogni caso è una cosa personale. Non avevi il diritto di intrometterti!" lui sembra indifferente alle mie parole anzi... "Se lo vuoi sapere c'è qualcosa che non mi convince in quel tipo"

Scuoto la testa esasperata "Siamo stati insieme per anni! Lo saprei se qualcosa non andasse in lui" ignora ciò che dico e si avvicina pericolosamente a me "Non mi sembra che il bacio ti sia dispiaciuto" dice lui con voce roca "No che non mi è dispiaciuto il bacio! Era il momento sbagliato" dico istintivamente e solo quando ormai è troppo tardi mi rendo conto di ciò che è uscito dalla mia bocca.

Lui ghigna "Ma davvero?" e mi blocca tra il muro e il suo corpo "No, ti stavo prendendo in giro! Ora lasciami andare" dico cercando di divincolarmi ma senza successo "Oh, quindi se io facessi così..." dice sussurrando e subito dopo impregiona le mie labbra tra le sue.

Si stacca dopo pochi secondi senza allontanarsi "ti darebbe fastidio?" finisce la frase sempre sussurrando.

Annuisco incapace di parlare "E se invece facessi così?" sussirra per poi baciarmi più intensamente "Ti darebbe ancora fastidio?" dice una volta staccatosi "Moltissimo" dico io incrociando le braccia dietro il suo collo e facendo unire le nostre labbra.

Un cuore scolpito nella roccia-Sherlock HolmesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora