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Ci stacchiamo ormai senza fiato e ci guardiamo negli occhi, quei suoi stupendi occhi di ghiaccio "Ho sistemato gli auricolari, dovrai tenere i capelli sciolti così se verremo catturati non lo noteranno" e detto questo scioglie lo chignon che mi ero precedentemente fatta.

I capelli ricadono morbidi sulle mie spalle. Le dita affusolate di Sherlock portano dietro l'orecchio quelle ciocche che erano andate a finire davanti agli occhi.

L'incantesimo viene interrotto da Summer che entra nella stanza e quando ci vede una nelle braccia dell'altro scoppia a ridere.

"LO SAPEVO CHE STAVATE INSIEMEEE" ed esce dalla stanza urlando.

Scuoto la testa ridendo e Sherlock si allontana per raggiungere il computer e iniziare a lavorare su qualcosa.

Alle 23:30 John entra in stanza e trova me e Sherlock pronti per la spedizione.

Si siede sul mio letto, indossa le cuffie e apre il computer. Prima di uscire ci augura buona fortuna e dopo pochi minuti io e Sherlock stiamo sfrecciando sulla moto.

Arriviamo e in poco tempo ci troviamo appostati in un cespuglio a guardare l'edificio appeva visibile a causa della notte e della leggera nebbia calata su di essa. Sherlock ha detto che può tornarci utile, noi non vediamo loro, loro non vedono noi.

Eppure io non sono tranquilla anzi. Cerco di apparire calma anche se credo che l'uomo al mio fianco riesca a leggere ansia in me come un cartello pubblicitario.

Stiamo nascosti per qualche minuto ma non c'è ombra di anima viva. Il più silenziosamente possibile ci avviciniamo all'entrata. Fa pressione sulla porta e questa si scosta scricchiolando.

Ci lanciamo uno sguardo prima di entrare. Sherlock chiude la porta una volta dentro e accendiamo le torce.

"John, ci sei?" chiede Sherlock premendo l'auricolare all'orecchio "Si eccomi" sento la risposta di john "Se ricordo bene ci dovrebbe essere una specie di Bunker. Secondo le mie ricerche lì dovremmo trovare qualcosa di interessante" dice sherlock

Mentre avanziamo il segnale si affievolisce sempre di più finche non svanisce "John!" lo richiamo ma dall'altra parte si sente solo silenzio.

Sbuffo e tolgo l'auricolare "E ora?" davanti a noi la strada si divide in un bivio.

Lo sento sospirare "Dividiamoci" io sgrano gli occhi e mi giro di scatto "Come?!" lui va avanti "Destra o sinistra?" continua senza calcolarmi "Sei impazzito? Tu vuoi davvero dividerci? Se mi trovano sono morta lo capisci?" lui sembra non preoccuparsene "Sisi... Io vado a destra" e si incammina.

Io vado verso sinistra insultando il sociopatico che mi ha messo in questo casino.

Le mura grigie tendono al verde muffa e la strada è illuminata dalla mia torcia in assenza di lampade. Le mura sono spoglie e c'è un silenzio tombale interrotto dai miei passi.

Il corridoio prosegue un po' a serpentina, ai lati ci sono varie porte dalle quali non viene emesso un suono e quindi sorpasso altrettanto silenziosamente.

Chissà se Sherlock ha trovato qualcosa di interessante.... Dopo una decina di minuti a percorrere corridoi tutti uguali inizio ad annoiarmi.

Improvvisamente trovo un vicolo cieco. Davanti a me un muro e una porta.

Avvicino l'orecchio per sentire qualche rumore ma niente. Sono tentata di tornare indietro ed uscire per contattare John ma sento delle voci venire verso di me dalle spalle.

Entro immediatamente nella stanza davanti a me e lentamente richiudo la porta. La prima cosa che vedo sono degli armadietti così minci nascondo dentro.

Non passa molto che sento la porta aprirsi e due uomini entrano
X: Oggi verrà lui in persona
Y: E domani la mini Parrish farà la fine del padre.
X: Ma ancora non ho capito perché uccidiamo lei e non la sorella... È lei la più coinvolta!
Y: Ma è Juliet quella più propensa a spifferare tutto alla polizia

Ascolto tutta la conversazione finché i due uomini non se ne vanno
X: È giunto il momento
Y: Io devo andare in bagnonti raggiungo
X: Ci vediamo nella stanza 666 allora

E sento la porta aprirsi e chiudere ma dei passi si fanno strada nel silenzio che si era creato e si avvicinano all'armadietto.

Il mio cuore inizia a battere così forte che ho l'impressione che anche lui possa sentirlo e tutto avviene a rallentatore. Lo sportello che ai sblocca ma non si apre, un uomo che richiama colui che mi sta per scoprire e lo sportello che si richiude.

Dopo aver sentito i due uomini uscire aspetto 30 secondi pee uscire. Presa dal panico non sono riuscita a capire perché i due uomini se ne fossero andati ma l'unica cosa che mi resta da fare è andare nella sranza 666.

Un cuore scolpito nella roccia-Sherlock HolmesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora