6 - Jealousy

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Quando Freddie se ne fu andato, tra Brian e Roger calò il gelo. E quello non era un silenzio leggero, tutt'altro: si davano la colpa per quello che era successo. Sapevano entrambi che Freddie non avrebbe reagito bene, eppure avevano deciso comunque di parlargliene, perché era lampante il fatto che John non fosse là per caso.

"Dici... dici che abbiamo esagerato?", chiese ad un tratto Brian, con un filo di voce.

Ah, pensi possa essere così? Gli abbiamo sbattuto in faccia che l'amore della sua vita non è più con lui, ma no, non abbiamo esagerato, gli voleva rispondere Roger con amarezza.

Ma non sarebbe stato giusto: del resto, era stato lui a fare incominciare tutto. Prese una boccata d'aria e si risedette al suo posto, accanto a Brian, ormai rassegnatosi al fatto che l'amico fosse andato troppo lontano. "Penso... penso di sì.", mormorò in risposta, mordendosi un labbro. "Però non potevamo fare finta di niente.", continuò, sicuro delle sue parole.

Forse non avevano agito con il massimo del tatto, ma prima o poi l'argomento sarebbe saltato fuori, in un modo o nell'altro.

"Ho preferito affrontare il discorso mentre... mentre John ancora dormiva. Non mi sembra giusto dargli colpe che non ha, farlo sentire in fallo quando non lo merita.", proseguì, annuendo.

Brian condivideva il suo punto di vista, pienamente. Non conosceva John, ma in da subito quel ragazzo gli aveva dato un'impressione positiva: sentiva di potersi fidare. "Però... voglio dire, nominare Jim in un momento come questo non mi sembra..."

"Giusto?", lo interruppe il biondo, con amarezza. "Certo che non ti sembra giusto; non lo è, infatti. Penso che Freddie non sia abbastanza forte, non... non per superarla così in fretta. Eppure l'arrivo di John non era programmato: dovremmo cambiare tutto, lo sai. E sarebbe meglio che anche Freddie se ne renda conto subito.", disse, continuando a torturarsi il labbro con i denti, probabilmente cercando di trovare una soluzione alternativa.

Anche Brian stava pensando, ma non al problema di Freddie. Non lo faceva con cattiveria: desiderava veramente trovare un modo per aiutarlo, ma in quel momento non riusciva a fare altro che maledirsi per il suo atteggiamento da ragazzino alla sua prima cotta. Stupido, stupido, stupido, si disse, cercando di scacciare dalla sua testa tutti i sentimenti che erano emersi poco prima.

Scrollò la testa, consapevole del fatto di stare piano piano evanescendo – ancora -, e si concentrò sulle parole che aveva pronunciato Roger. Aveva ragione, ovviamente. Dovevano ancora capire chi fosse John e cosa ci facesse là, ma già dal suo arrivo tempestivo si capiva che qualcosa non andava.

"Sei sicuro che non sia del Sottomondo? Potrebbe essere un forestiero, non conosciamo tutto il territorio, lo sai.", pensò a voce alta, sperando che la sua non fosse una teoria del tutto insensata.

Si demoralizzò un poco quando Roger scosse la testa, sconsolato. Si guardarono negli occhi, e Brian lesse il dispiacere nel volto nell'altro, che era pienamente consapevole del fatto che un Sopramondiano non potesse fare del bene a loro tre, non in quel momento. "Era troppo spaesato, quando l'ho trovato. Prima di tutto, è piovuto giù dal cielo.", ricordò, con un sorrisetto divertito. "E poi... beh, ho nominato il Sottomondo e mi ha guardato come se stessi parlando arabo."

Brian sospirò, consapevole di ciò che quello poteva significare. John veniva per forza dal Sopramondo, ed arrivava esattamente due anni dopo che l'ultimo – e primo - Sopramondiano era andato là. "Vuoi dire che... che è arrivato già in quelle condizioni?", mormorò, cercando di capire completamente quello che era successo.

Troppe cose non gli tornavano: a parte l'incredibile coincidenza, John portava con sé molti misteri. Quando si era presentato aveva detto solo il suo nome, e si era mostrato evasivo davanti alle domande dei ragazzi sulle circostanze della sua ferita. Era stanco, e non era possibile che la breve camminata con Roger lo avesse sfiancato così tanto, considerato anche che il biondo era arrivato senza nemmeno il fiatone.

𝐢𝐬 𝐭𝐡𝐢𝐬 𝐭𝐡𝐞 𝐫𝐞𝐚𝐥 𝐥𝐢𝐟𝐞? [𝐢𝐧 𝐩𝐚𝐮𝐬𝐚] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora