Ormai scusarmi per il ritardo è una costante. Mi spiace, davvero tanto, ma l'ispirazione è momentaneamente volata via.
Mi è mancato da matti scrivere dei ragazzi, in ogni caso. Davvero davvero tanto.
Lo scorso capitolo è orrendo, me ne rendo conto solo adesso. Cioè, ho dovuto rileggerlo per dare un'occhiata alla trama e... si vedeva un casino che non avevo affatto voglia di scrivere.
Mi scuso infinitamente, spero che questo lavoro sia migliore.Come probabilmente avrete notato, ho tolto la caratteristica "Deacury" alla storia. Perché sinceramente non riesco a shippare quei due insieme, trovo che la loro sia un'amicizia fantastica ma nulla di più, temo-
E nulla, sono pronta per gli insulti.
Vi lascio al capitolo.John, salendo la scala al centro dell'albero, non abbandonò il senso di irrequietezza che aveva sentito quando aveva visto Brian e Freddie appena entrati in quel luogo. Il suo subconscio non lo aiutava a capire che cosa avesse intorno a lui, perché non riusciva a spiegare razionalmente quella luce che sembrava provenire dal vuoto, né come quella pianta potesse contenere una scala del genere, che appariva parte integrante di essa. Era convinto che quella scalinata crescesse insieme all'albero, e non si sarebbe stupito se fosse venuto a conoscenza che era esattamente così.
"Johnny, è tutto a posto?", sussurrò Roger al suo fianco, rallentando un poco il passo.
Si stavano muovendo velocemente, superando in tutta fretta i gradini di legno che si ritrovavano davanti, e quel silenzio non aiutava affatto John a sentirsi a suo agio. I passi rimbombavano nelle sue orecchie, e nel frattempo i pensieri si accavallavano nella sua mente, aggrovigliandosi ed intrecciandosi come se ci fosse un gatto particolarmente dispettoso a giocarci.
Annuì lentamente. "Penso... non lo so", mormorò. "Io ho tantissime domande, e... non lo so", ripeté. Era confuso, i suoi occhi castani si muovevano rapidamente da una parte all'altra della scala, cercando in quel legno illuminato da una luce innaturale qualcosa che indicasse un'imperfezione, un appiglio alla realtà, ma nulla sembrava eludere da quel ripetitivo disegno che alternava intarsi di picche, cuori, fiori e quadri.
Roger sorrise, illuminando i suoi occhi blu di una luce amichevole e tenera, una luce che stonava con quell'atmosfera tetra e pesante. Sembrava quasi che il biondo fosse l'unica persona reale là dentro, l'unico che indicasse a John che esisteva, nel Sottomondo, qualcosa di umano.
I capelli dello stregone - o sciamano, come John aveva suggerito in precedenza - scintillavano quasi sinistri sotto quella illuminazione azzurra, ma la sua espressione sembrava comprenderlo, e John sorrise un poco a sua volta.
"Manca ancora poco, e poi arriveremo nel cuore dell'albero. Le vedi quelle decorazioni a forma di fiore?", chiese Roger, stringendogli delicatamente un braccio.
John annuì. Le vedeva, erano leggermente più scure rispetto a quelle che raffiguravano gli altri semi e sembravano in rilievo, al contrario delle picche, dei cuori e dei quadri, che erano intagliati nell'interno della corteccia della sequoia.
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𝐢𝐬 𝐭𝐡𝐢𝐬 𝐭𝐡𝐞 𝐫𝐞𝐚𝐥 𝐥𝐢𝐟𝐞? [𝐢𝐧 𝐩𝐚𝐮𝐬𝐚]
Fanfiction[Maylor - accenni Jimercury] - Alice in Wonderland!AU John Deacon, un Sopramondiano la cui vita non lo soddisfa in alcun modo, scappa di casa e si ritrova in un mondo completamente diverso rispetto a quello al quale era abituato. Il Sottomondo è str...