Capitolo 9

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Capitolo 9

Louis’ POV

«Quindi, come è andata?» chiese Robin entrando nella stanza.

Giuro, avrei potuto ucciderlo su due piedi per aver interrotto Harry. Non avrebbe potuto aspettare trenta secondi prima di venire?!

Mamma e Anne si guardarono.

«Immagino che il passato sia passato, giusto?» sospirò Anne.

Mia madre annuì. «Sì, eravamo entrambe adolescenti, non sapevamo cosa facevamo», acconsentì.

«Quindi, di nuovo amiche?» sorrise Anne.

Mia madre esitò un momento. «Certo…proviamo.»

Anne annuì. «Solo promettimi che starai lontana da Robin», fece l’occhiolino.

Mamma ridacchiò leggermente. «Certo, finché tu farai lo stesso con Mark.»

«Ovvio.»

«Bene, sembra ci siate riusciti ragazzi» ci sorrise Robin.

Harry continuava ad avere un’espressione ferita dipinta sul volto, la bocca socchiusa segno che stava veramente per dire qualcosa prima che Robin lo interrompesse.

Tutto ciò che volevo era scusarmi per quello che avevo pensato di lui. Non credevo più che Harry fosse un idiota o un porco. Okay, mi aveva detto che non poteva essere visto con me perché ero un emarginato, e sì, aveva fatto male, ma ora, non pensavo intendesse davvero quello che aveva detto.

Mark entrò nella stanza con le mie sorelle dietro di lui. «Avete finito di litigare?»

Anne annuì. «Sì, ci siamo solo comportate di merda in passato, al liceo, quando si supponeva fossimo amiche.»

«Oh, bene, sono felice che possiate parlarvi senza volervi sputare a vicenda», ridacchiò.

Presto, ci ritrovammo a mangiare seduti attorno al tavolo della cucina. L’espressione ferita sul volto di Harry si era ora trasformata in un cipiglio e avrei potuto seriamente uccidere per sapere cosa gli passava per la testa in quel momento.

Era arrabbiato con me? Sicuramente non speravo fosse quello. Non sapevo se avrei potuto sopportarlo, il fatto che lui ce l’avesse con me intendo. Lui significava molto per me, anche se non lo sapeva. Ogni parola che diceva influiva sul mio umore. Se avesse detto che ero brutto o disgustoso, allora lo avrei pensato. Tutto questo perché lo amavo. Sfortunatamente, lui era il ragazzo più etero sulla faccia della terra, quindi non avrebbe mai ricambiato i miei sentimenti.

Era degno di essere amato, avevo cambiato idea. Tutti gli esseri umani lo erano e Harry non era neanche il peggiore. Era l’opposto in effetti. Ero sicuro ci fosse una parte di lui, molto in fondo, degna di essere amata, poteva sembrare un cattivo ragazzo a scuola, ma fuori era simpatico e carino, anche con qualcuno gay come me.

«Allora, perché il cognome di Harry è Styles se il tuo è Cox?», chiese mia madre.

Anne improvvisamente si irrigidì. «Eh, in realtà, il mio nome sarebbe Anne Twist, non Cox, io e Robin ci siamo sposati due settimane fa.»

«Oh, congratulazioni», sorrise mamma.

«Grazie», disse Anne restituendo il sorriso.

«Quindi?»

Anne fece un respiro profondo. «Des avrebbe accordato a lasciarmi la custodia dei ragazzi se avessi accettato di lasciare loro il suo cognome. Non potevo fare altro se non seguire i suoi ordini, perché non potevo permettere stesse accanto ai miei bambini, non potevo.»

Invisible [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora