Capitolo 36

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Juvia pov's

Aprì gli occhi. Era tutto buio e potevo intuire che era notte. Non mi ricordavo cosa fosse successo e neanche dove mi trovavo. Aprì meglio gli occhi. Ero stesa sul letto dell'infermeria. Di fianco a me c'era Gray seduto sulla sedia con gli occhi chiuso. In quel momento sorrisi vedendolo così. Era così carino mentre dormiva.

Mi chiedevo cosa ci facessi qui con me anziché stare nella sua camera a dormire. Mi sento in colpa. Starà scomodo su quella sedia. Cerco di non fare rumore mentre mi alzo ma,imbranata come sono,fallisco miseramente. Infatti,sento Gray mugugnare e apre lentamente gli occhi.

Impreco a bassa voce maledicendomi.
«Juvia! Cosa fai?»,mi chiede aprendo gli occhi appena mi vede all'impiedi.
«Scusami tanto Gray,io..io non volevo svegliarti»,gli spiego guardando in basso.
«Non devi preoccuparti per me,Juvia»,mi dice prendendomi il mento tra le due dita e alza il mio viso.

Arrossisco di colpo. Ora la mia mente è in standby. Vorrei tanto poterlo baciare. Ma non vorrei essere rifiutata.
«Siamo intesi?»,mi chiede e io mi perdo nel guardare i suoi occhi.
Non avendo avuto una mia risposta,mi guarda con sguardo confuso e mi chiama ancora una volta.

Mi risvegli dai miei pensieri e ritorno sul pianeta terra,dove Gray mi guarda aspettando una risposta.
«Scusami»,gli dico in imbarazzo.
«Non devi preoccuparti per me,ok?»,mi chiede di nuovo.
Sta volta annuisco ripetutamente e lo vedo sorridere allontanandosi lentamente da me.

Quando vorrei che non si allontanasse mai da me.
«Cos'è che ti ha svegliato?»,mi domanda dopo un po'.
Mi bagno le labbra e alzo le spalle.
«Ad essere sincera non lo so. Sarà stato un incubo»,rispondo.
«Non ti ricordi nulla di quel sogno?»,mi domanda.

Ci rifletto su. C'ero io che correvo nel bosco,ma non mi ricordo nulla.
Mi chiedo cosa ci facessi nel bosco.
«Ero nel bosco e correvo. Non so dove»,gli rispondo guardandolo.
Per un attimo l'ho visto sbiancare.
«Tutto bene Gray?»,gli chiedo.
«Quando ti abbiamo trovato per terra quella volta,piena di graffi»,mi dice. «Eri sdraiata nel bosco»,continua.

Spalanco di poco gli occhi.
«Ti ricordi cosa è successo prima?»,mi chiede.
Scuoto la testa. «Non lo ricordo,Gray»,gli dico mortificata.
Non so per quale ragione mi sentivo così,non ne so dare una spiegazione.
Vorrei poter ricordare tutto...già,vorrei tanto.

Non ricordavo un bel nulla di quel giorno. Quella mattina mi svegliai presto ed ero felicissima. Quel giorno erano 10 mesi che io e Gray ci conoscevamo. Ma lui non lo sapevo. Ero così euforica quella mattina. Ma purtroppo ma mia felicità di spense. Ricordo tutto molto vagamente. Qualcuno mi aveva coperto la bocca con la sua enorme mano e deduco fosse un maschio.

Dopo di ciò non ricordo più nulla. Il buio totale. Mi svegliai chiusa in una stanza di mattoni ed ero legata alle mani e la mia bocca era tappata dallo scotch. Iniziai a piangere ricordandomi di ciò. Non potevo fare nulla e il fatto è che non ricordavo nulla. Sentivo solo delle voci che venivano da fuori.

«Juvia,che hai?»,mi domanda Gray toccandomi la spalla probabilmente vedendomi piangere.
Scuoto la testa asciugandomi le lacrime.
«Niente,Gray. Non è niente»,gli dico accennando un sorriso.
«Non mi sembra,cos'hai?»,le chiedo.
Sospiro. «Ricordo qualcosa di quel giorno»,gli dico.

Prima o poi dovevo dirglielo,sia a lui che agli altri.
«Beh? Parla»,mi dice curioso.
«Quel giorno ero uscita prima del previsto dal dormitorio. Poi qualcuno mi ha messo una mano sulla bocca e da li non ricordo più nulla. Mi sono svegliata chiusa in una stanza legata e con la bocca tappata. Sentivo delle voci che ho già sentito da qualche parte»,gli dico.

Alzo lentamente lo sguardo verso il suo. Guarda il vuoto. Vorrei tanto sapere a cosa sta pensando.
«Una voce tipo?»,mi chiede dopo un po'.
«N-non lo so,una però assomigliava a quello di Lyon»,gli dico.
«Lyon? Quel Lyon?»

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