Capitolo 26

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Tra qualche istante dovrebbero arrivare i ragazzi per uscire. Una volta uscita,Poluska mi ha spiegato che avrei continuato a fare gli esami ogni settimana,per vedere cosa sarebbe successo. Ora,rispetto a prima,mi senti più sollevata.
Per quando riguarda ieri,insomma,dopo quel bacio,io e Jellal abbiamo parlato pochissimo. Eravamo entrambi in imbarazzo a quanto pare. Oggi non so come potrebbe reagire,staremo a vedere.

Mi alzo dal letto e mi stiracchio per bene. Vado in bagno e mi sciacquo la faccia. Dopodiché mi lavo i denti e mi vesto. Da ieri sera,continuò a pensare a quel bacio. Era il mio primo bacio. Mi è stato,ma non posso dire che non mi è piaciuto.Anzi, dovrei dire tutto il contrario. Guardò l'orologio, sono le 11 e mezza. Dovrò stare qui per altri 30 minuti.
Mi avvicino alla finestra e guardò il giardino del dormitorio(l'infermeria si trova nel dormitorio).
Potrei andarci,ma non so se posso. Sto bene,non sono di certo una malata,penso.

Decido di scendere ed uscire,per raggiungere il giardino. Oggi è una bella giornata,il sole è caldo e il cielo è blu.
Mentre scendo le scale,incontro Levy. Mi chiedo cosa ci faccia qui e non a scuola.
«Levy?»,la chiamo.
Lei si gira di scatto e si ferma a guardarmi. «Erza,non ti avevo visto»,mi dice guardandomi.
«Perché non sei a scuola?»,le chiedo.

«Non mi sentivo tanto bene,così sono restata qui»,risponde lei accennando un sorriso.
«Hai avvisato gli altri?»,le domando scendendo le scale.
Lei mi segue a ruota. «Si,lo sanno. Gliel'ho detto oggi prima che andassero a scuola»,risponde.

«Tu,come stai? Poluska sa che sei uscita?»,mi chiede lei aprendo la porta.
Scuoto la testa. «In realtà no,non lo Saluti. Ma sto bene,quindi non c'è nessun problema»,le rispondo.
«Sai che se lo scoprisse si arrabbierebbe?»,mi domanda ridacchiando.
Annuisco uscendo dal dormitorio. «Lo so benissimo»,ridacchio a sua volta.
«Invece tu,che hai?»,le chiedo.
«Non che abbia qualcosa in particolare,sono non mi andava di andarci. Se devo essere sincera,ecco»,mi dice.

«Spiegati meglio»,le dico.
Lei sospira e si siede per terra,sotto un albero del giardino. Io,invece,mi siedo di fronte a lei,aspettando una sua risposta.
«Beh,diciamo che ieri ho discusso un po' con Gajeel e non mi andava proprio di vederlo»,mi dice guardando in basso.
«Perché avete discusso?»,le domando.
«Per un po' di cose»,mi dice.

Non faccio neanche in tempo a porle una domanda,che sentiamo subito le voce dei ragazzi venire verso di noi.
«Erza! Che ci fai qui?»,mi domanda Lucy appena sono vicini a noi.
«Volevo uscire un po'. Sto abbastanza bene per poter uscire da sola»,dico.
«Ma Poluska non te l'ha concesso»,dice Wendy.
«Perché fai di testa tua?»,mi chiede Natsu.
«Dovresti riposarti»,mi dice Gray.

Capisco che sono stata male per un po',ma di certo non sono ferita,né tanto meno ho la febbre o qualcosa di simile.
«Sentite,apprezzo il fatto che vi preoccupiate di me,ma sto bene e so badare a me stessa»,dico sospirando.
Dopo qualche minuto riesco a convincerli che sto bene e non ho bisogno di nessuno né per camminare né per fare qualsiasi altra cosa.
In tutto questo,Jellal non ha spiccato parola. Un po' mi preoccupa. Invece,da una parte credo sia normale. Neanche io ho avuto di parlargli. Dopo 10 minuti,decidiamo di salire in camera,solo per passare il pomeriggio insieme poiché hanno detto che non potevo ancora camminare molto. Queste sono le parole di Natsu che,quasi, mi sorprendono.

Mentre gli altri camminano in avanti io me ne restò dietro,subito affiancata da Jellal.
«Mi spiace se non ti ho chiesto come stai prima»,mi dice lui.
«Non devi preoccuparti affatto»,gli dico subito.
«Sai è per quel fatto di ieri»,mi dice.
Vedo subito le ragazze girarsi verso di noi. Ma specialmente Lucy ha gli occhi puntati nei miei.
«Cos'è successo ieri?»,ci chiede lei.

Una delle cose che odio di più dei ragazzi è che hanno un udito molto fine è sentono di tutto. In fondo dovevamo dirglielo prima o poi.

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