Era allarmante il modo in cui Pierantonio sentisse il bisogno di parlare ancora con Andrea. Era un po' come se i giorni avessero cominciato ad essere scanditi dai loro incontri. Inutile dire che si sentiva come il giovane studente di fronte alla sua ballerina di Izu. Ma la cosa per cui non riusciva a darsi ancora pace era che a parte qualche sporadico saluto, non avevano ancora avuto modo di uscire dal contesto universitario e incontrarsi. Probabilmente, però, la cosa che lo rendeva più irrequieto in assoluto era il fatto che non sapeva quello che passava nella mente di Andrea.
Stava rileggendo per la tredicesima volta 'La Tredicesima Notte' quando Bonaventura interruppe la sua lettura.
"Ciao Pierantonio-chan!" disse con un sorrisetto molesto. Pierantonio si sentì avvampare di fronte a quel nomignolo. Anche se era il collega con cui aveva legato di più, non si sentiva ancora pronto per quello.
"B-Buongiorno.." mormorò e notó solo in quel momento che di fianco a Bonaventura c'era un uomo che non aveva mai visto prima. Era vestito interamente di nero ed era chiaramente giapponese.
"Sai, mi è venuta un'idea e volevo parlartene." disse Bonaventura senza fare le presentazioni. "Che ne dici di organizzare una cena dei professori? Ci sono molti nuovi arrivati e tanti non li conosci ancora quindi potrebbe essere un buon modo per farsi nuovi amici, no?"
L'uomo accanto a lui rimase in silenzio per tutto il tempo. Non accennò nemmeno un sorriso e rimase completamente imperturbabile.
"Si mi sembra una buona idea." Si limitò a dire in imbarazzo.
"Oh bene, sono contento di sentirtelo dire!"
"Anche perché è stasera e si era dimenticato di avvisare te ovvero il motivo per cui l'ha organizzata." intervenne l'orientale accanto a lui facepalmandosi. Pierantonio rimase leggermente interdetto ma fortunatamente impiegava le sue serate a leggere per cui non aveva impegni.
"Beh, per me non è una problema per stasera." Bonaventura sospirò sonoramente.
"Perfetto! Allora ti scrivo l'indirizzo e l'orario e ci vediamo stasera." Disse prima di salutarlo con il cenno di una mano. L'uomo orientale lo salutò con un cenno del mento. I due si allontanarono ma si sentì chiaramente il:
"Avevi detto che avresti chiamato -chan solo me."
"Oh non fare il bambino Toshio!"***
Pierantonio arrivò al luogo dell'evento con circa 20 minuti di anticipo. Aveva impiegato l'intero pomeriggio a decidere cosa avrebbe indossato. Dopo ore di travaglio interiore degne della crisi del '29, aveva optato per un paio di jeans e una camicia a righette verdi.
Aspettò ancora prima di entrare nel locale e decise di trascorrere il tempo giocando a Candy Crush dal cellulare. La partita, però, ebbe breve durata perché ben presto arrivarono Bonaventura e il suo amichetto Toshio. E furono loro a dare l'inizio alle presentazioni: le prime furono le lettrici del primo anno che parevano vagare in blocco come una falange oplitica.
"Ciao! Io sono Akane e loro sono Midori e Momoko. Siamo le lettrici di giapponese del primo anno." Disse la più alta del gruppetto stringendo tra le dita una bottiglia di sakè che era sbucata dal nulla (probabilmente dal frigo di Bonaventura). Pierantonio sorrise timidamente e si presentò sotto voce.
"A me piaceva molto studiare letteratura quando andavo a scuola!" disse Akane con un sorriso.
"Io preferivo storia se devo essere sincera." parlò Midori che nel frattempo aveva preso dalle mani dell'altra il sakè. Le due cominciarono un'intesa discussione sulle due materie che poi si trasferì sulle orecchiette pugliesi senza che Pierantonio sapesse come. Forse era semplicemente distratto dal fatto che Andrea ancora non si vedeva. Ormai avevano preso posto all'interno del locale e quasi tutte le sedie erano occupate.
"Momoko tu cosa dici?" Chiese Midori voltandosi alla sua destra. Momoko però non c'era.
"Si è lasciata corrompere di nuovo da Kaori, guarda le ha portato il nostro sakè!" disse Midori con la rabbia negli occhi.
"Tranquilla, ho la borsa piena di bottiglie." La rassicurò Akane facendole l'occhiolino.
"素晴らしい!"
"Sai, Pierantonio ogni anno per vedere se Midori si è ubriacata le chiedo che anno, che mese, che giorno e che ore sono a New York. Quando mi risponde con il fuso orario di Tokyo vuol dire che è andata!" Pierantonio annuì ma aveva ormai perso il filo del discorso. Il suo sguardo cominciò a vagare tra la gente e fu proprio in quel momento che dalla porta del locale fece capolino un divino Andrea. I loro occhi si trovarono all'istante e nel vederlo tutto il brusio intorno a lui scomparve come scomparve la democrazia nel Giappone degli anni '30, l'unica cosa che sentì fu uno stizzito "遅い" di Akane. Eh, si 遅い ma proprio come la firma del trattato di San Francisco, ne era valsa la pena aspettarlo.
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Storia della Letteratura Giapponese
RomancePierantonio è un nuovo docente alla rinomata università Ca' Foscari di Venezia. Non conosce la città e si trova piacevolmente affascinato da ogni singola calle. Ma quello che lo affascinerà di più in assoluto non è altro che Andrea.