Regional Integration in East Asia: Can Japan Be a Leading Player?

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Quel pranzo da Pierantonio fu, come per il Giappone dopo la sconfitta delle Midway, il primo di una lunga serie. Si incontravano ogni settimana a casa l'uno dell'altro anche solo per un tè. Qualche volta, quando entrambi dovevano rimanere a Venezia più del previsto si fermavano a fare aperitivo (a volte si aggiungevano anche Bonaventura e Toshio dando al tutto un tocco di Hello Kitty e arcobaleni sociologici) oppure bevevano un caffè insieme.
Tutto quello rendeva Pierantonio felice quasi quanto quella volta in cui aveva scoperto che lui e Sakutaro condividevano il giorno di nascita. In più capitava molto spesso che i due si trovassero ad essere seduti vicini ed era diventata quasi un'abitudine quella che aveva Andrea di appoggiare la sua mano sulla coscia dell'altro. Quasi come volesse assicurarsi che Pierantonio non se ne andasse. All'inizio Pierantonio l'aveva trovato un po' strano, a lui in generale non piaceva il contatto fisico, poi però aveva cominciato a non accorgersene nemmeno. Per non contare di tutte le volte in cui le loro dita si toccavano per caso mentre si passavano il barattolino di salsa di soia, oppure quando le loro spalle si sfioravano mentre camminavano fianco a fianco per le calli di Venezia. Una scrittrice di fanfiction potrebbe confermare quanto la tensione sessuale fosse palpabile ( era quasi come quella tra Shunkin e Sasuke nell'omonimo racconto di Tanizaki).
Procedettero così i due mesi che rimanevano e ben presto giunsero le vacanze di Natale.
"Ehi Pierantonio, che ne dici di andare al cinema a vedere un film?" disse un giorno Andrea mentre riponeva i materiali che aveva usato durante la sua lezione nella sua cartellina. Pierantonio lo guardò sorpreso per un attimo.
"Che film avevi in mente?" gli chiese lasciando le sue cose sulla cattedra.
"Oh, a questa lezione affronterai Nakajima Atsuji?" chiese Andrea guardando il libro che aveva scelto di fare leggere agli studenti per l'esame. Pierantonio annuì con un mezzo sorriso, era l'ultima lezione di quel semestre e sentiva un po' di emozione.
"Comunque pensavo di andare a vedere 'Call Me By Your Name'[facciamo finta non sia uscito nel 2017 e che sia uscito verso Natale], dicono sia molto bello." continuò Andrea speranzoso ma cercando di mantenere il tono da non-mi-interessa-se-mi-dici-di-no-tanto-sono-l'esame-piú-difficile-della-triennale-posso-resistere-a-tutto. Pierantonio ci pensò un po' su però poi sistemandosi gli occhiali sul naso accettò l'invito.

***

Alla fine optarono per lo spettacolo delle 20.30 e decisero di cenare insieme. Pierantonio scelse questo ristorante greco che dava su una calle poco lontano da Rialto che gli aveva consigliato Bonaventura aggiungendo un "ci andavo sempre quando ero un gaio fanciullo" (fanciullo non lo era più, gaio si).
Dopo aver consumato il loro pasto chiacchierando del più e del meno, decisero di avviarsi verso il cinema. Non mancarono di prendere una ciotola di pop corn che decisero di dividere in due proprio come avevano fatto USA e URSS con la Germania.
Il film cominciò con qualche minuto di ritardo ma coinvolse fin da subito Pierantonio che non riuscì a non identificarsi con la bellezza ellenica rappresentata da Timothée Chalamet. Le sue vicende e la sua passione per le arti lo fece sentire di nuovo un ragazzo alle prime armi. Stava avvenendo la scena della pesca quando si protrasse per prendere un paio di pop corn. Non fece molta attenzione perché le sue dita sfiorarono quelle calde e lunghe di Andrea. Un brivido gli corse lungo la schiena neanche avesse appena sentito le sinfonie create da Saburo Moroi per le poesie di Nakahara Chuya. Immediatamente i loro occhi si cercarono. E si trovarono senza fatica. Il volto dell'altro era leggermente in penombra e nonostante questo riuscì chiaramente a vedere i suoi occhi azzurri ardere di qualcosa paragonabile al desiderio. Andrea era estremamente serio mentre lo guardava, quasi come se volesse accertarsi di qualcosa. Pierantonio dal canto suo sentì il suo corpo muoversi senza che la sua mente potesse nemmeno immaginare l'azione. Si sporse verso Andrea mentre il sottofondo di "squish squish" della pesca inondava la sala. L'altro si sporse a sua volta fino a che le loro labbra non arrivarono a poco più di una spanna. Nell'oscurità della sala nessuno poteva vederli, era tutto così perfetto che Pierantonio chiuse gli occhi deciso a concedere la sua bocca all'altro. Le loro dita si intrecciarono ancora dentro ai pop corn come 結び mentre i loro aliti si fondevano in un unico respiro. E come Oliver entrò in scena nel film baciando Elio così fecero anche i nostri due piccioncini, questa volta tutti e due senzienti, questa volta senza riferimenti a battaglie finite male. Andrea scoprì con sgomento quanto stesse agognando quel loro contatto e ne fu spaventato perché era già il secondo bacio che si davano e il primo l'aveva fatto soffrire molto. In più c'erano 3.000 (ogni riferimento a Endgame è puramente casuale) altre ragioni per non innamorarsi, tra cui il fatto di essere colleghi a Lingue Orientali e ciò avrebbe potuto portare delle ragazze scleratamete represse a scrivere fanfiction da pubblicare su spotted.
Appena si separarono la magia terminò e senza proferire parola continuarono a guardare il film. Elio era crollato a piangere tra le braccia dell'altro e l'unica cosa che era riuscito a mormorare era un debole "I don't want you to go."

***

Iniziarono le vacanze invernali e incredibile (ma vero) come in tutto quel tempo nessuno dei due avesse preso l'iniziativa. Era innegabile che quello che si era creato tra di loro andava oltre il rapporto d'amicizia, perfino Natsume Soseki avrebbe affermato che loro erano destinati a quei rapporti omoerotici tanto decantati nei suoi scritti. Eppure a Lingue Orientali niente è così semplice e lineare come imparare hiragana e katakana: ci sono anche i kanji.
Durante le vacanze Pierantonio trascorse tutto il tempo a preparare le versioni d'esame per i due appelli di Gennaio. Molti studenti lo avevano contattato per email per ultime delucidazioni su argomenti che lui pensava elementari e si trovò molti questionari in cui veniva accusato di aver esagerato con la mole di lavoro. Ovviamente lui ignorò quelle opinioni perché il suo era un esame da 6 crediti e 6 più 30 ore di lezione diviso, meno, per, bla bla bla.
Anche in quel periodo senza lezioni lui e Andrea si scrivevano tutti i giorni. Erano passati dall'invio di email alla corrispondenza epistolare e le sue missive erano tappezzate di fronzoli sulle "o" e sulle "a".
Dallo scriversi al vedersi però c'era una laguna di mezzo.
Ad interrompere la quiete delle sue giornate di fine Dicembre fu una email dall'ateneo che lo pregava di tenere il corso di lingua giapponese 2 nel secondo semestre perché la professoressa designata era in maternità. Lui spiegò che gli sarebbe voluto del tempo per riprendere tutte le forme di grammatica con precisione e preparare le slide. Il fantastico staff dell'universitá, però, lo rassicurò:"Le manderemo il meglio che abbiamo per aiutarlo, non si preoccupi."
Fu così che in una fredda giornata di Gennaio conobbe qualcuno che avrebbe cambiato tutto il suo mondo: Giuseppe.

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