3- Ordini

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Il sole faceva capolino dai colli adiacenti al castello, in quella splendida giornata "primaverile".

Il cinguettio degli uccelli accompagnavano i caldi raggi solari che penetravano dalla finestra della camerata femminile..

Nella stanza, nella quale vi aleggiava il silenzio più assoluto, vi si trovava la nostra protagonista dormire rannicchiata tra le sue coperte rosso porpora.

La pace, però, durò ancora per poco perché, a destarla dal suo sonno non furono i raggi del sole che le avrebbe donato un risveglio sereno e spensierato ma, bensì fu il ricordo di ciò che era avvenuto quella notte, con tutte le conseguenze annesse.

Si scostò le coperte di dosso per poi, successivamente, poggiare i piedi sul parquet scuro sottostante.

Opplà

La stanchezza della notte insonne si faceva sentire, facendole giurare che, testuali parole, il prossimo che mi obbliga a fare una cosa del genere, potrà dire addio alla sua testa!

Si diresse, con sguardo assonnato, verso il bagno per lasciar scivolare dalla sua pelle la stanchezza e lo stress accumulato quella notte: il getto d'acqua tiepida le donò un benessere inimmaginabile, facendole nascere un sorriso, alquanto stanco, sul volto olivastro.

Chiuse l'acqua e, uscita dalla doccia, avvolse il suo esile corpo con un asciugamano soffice al tatto, per poi tamponare le zone bagnate: non che ci tenesse particolarmente alla sua immagine, ma non voleva irritare la pelle sfregandovici sopra il panno.

Si vestì dell'uniforme e si diresse nuovamente nella camerata per prendere il materiale scolastico.

Era lunedì, prima ora trasfigurazione con la sua nuova professoressa: Cristine Urquart.

Bacchetta alla mano, pergamene nella tracolla ed era in anticipo.. come sempre.

Usci quindi dal dormitorio, decidendo di fare un giro per il possente castello, sempre nel rispetto delle regole.

Svolta a destra, scende qualche rampa e, senza rendersene conto, si fecero le otto, orario perfetto per fare colazione.

Ci vollero un paio di minuti per raggiungere la sala grande e, per sua fortuna, riuscì abbastanza velocemente ad individuare le sue compagne di casata con cui avrebbe fatto colazione, iniziando così a muovere qualche passo nella loro direzione.

<<Hey Herm! Siamo qui!>>
<<Sì, vi ho viste>>

Così dicendo si andò a sedere sulla panca in un posto non ben definito, in assenza della sua migliore amica che aveva deciso di andare prima in classe per ripetere, iniziando poi a servirsi dei dolciumi presenti sul tavolo, iniziando a mangiare.

Le sue compagne di casata erano intente a parlare di ragazzi, classificandosi su una scala di bellezza, ridicolo a parer della riccia; mentre la nostra protagonista osservava il tutto con un sopracciglio alzato, cercando di trattenere le risate.

Sembrava un giornata come le altre, "normale", se non fosse per un piccolo, insignificante, particolare..

<<Hey Granger!>>

Cazzo..

Il cuore parve fermarsi, facendole ritornare a galla la scommessa indetta quella notte, pregando in nome di Godric temendo il peggio.

Con calma.. prendi un respiro profondo..

<<Dimmi Malfoy..>>

Gli dava le spalle, pur di non incontrare il suo sguardo.. invano: il biondo, difatti, le si sedette accanto, accostando le labbra all'orecchio della bruna, sussurrando quella frase che mai si sarebbe aspettata di sentire..

<<Io e te.. Tra mezzora.. nella camera delle necessità. Non mancare, è un obbligo!>>

Applico, poi, forza sugli avambracci, tornando al suo posto nel tavolo delle serpi, sogghignando trionfante.

Tutti gli sguardi erano su di lei che, come pietrificata, fissava la sua colazione consumata solo per metà, lasciando intendere alle amiche che stava bene cosi, che aveva mangiato abbastanza.

In realtà le si era come chiuso lo stomaco dopo ciò che ha udito: cosa vorrà farle fare? La lascerà andare in tempo per la lezione?

Mille pensieri le occupavano la mente: non sapeva che pensare..

Prese a spostare la colazione, presente nel piatto, da una parte all'altra.. tutto pur di distrarsi.

La sala grande si stava man mano svuotando anche se erano le 8:15.. sicuramente andranno a farsi un giro o a ripassare, dato che le lezioni iniziavano alle 9:30.

Decise, di punto in bianco, di avviarsi alla stanza delle necessità: non che ci tenesse particolarmente, ma doveva perdere tempo.

Salutò le altre, avvertendo che probabilmente non ci sarebbe stata a lezione, per poi uscire dall'enorme sala, prendendo il primo corridoio sulla sinistra.

Si fece coraggio e iniziò a salire le scale: doveva arrivare al settimo piano.

Nulla di troppo impegnativo... soltanto salire tre piani, che sarà mai!

Gradino dopo gradino, accompagnata dall'insopportabile senzo di stanchezza, arrivò, finalmente, dinanzi all'arazzo di "Barnaba il Babbeo bastonato dai Troll", per poi poggiarsi al muro attendendo il biondo che non si fece attendere.

<<Granger.. vedo che sei in anticipo!>>

Uff

<<Oh Malfoy, che occhio!>>

Roteò gli occhi, attendendo la sua prossima mossa ovvero camminare davanti al muro tre volte, facendo così comparire la porta della misteriosa stanza.

<<Su Granger, saltiamo i convenevoli ed entra.. non voglio perdere tempo>>

Hermione si impose mentalmente di non rispondergli e, col cuore in gola, lo seguì all'interno di quella che si poteva identificare come una.. camera da letto?

Cosa vuole fare?

Il panico prese possesso della riccia che, curiosa com'era, si affrettò a chiedergli cosa volesse farle fare ma come risposta ottenne il silenzio.

Il biondo, non appena giunse nei pressi dell'imponente letto, vi ci sedette con tutta la calma ed eleganza di questo mondo, per poi fissarla con i suoi occhi penetranti.

<<Granger..>>

Bum bum

Il cuore stava per uscirle dalla gabbia toracica tanto era in ansia: la si poteva.. come dire.. tagliare con un coltello.

<<Si?>>

Ottenne un sorriso che di rassicurante non aveva nulla, facendole crescere i complessi sul da farsi.

<<Dovrai fare tutto ciò che ti chiedo, quindi..>>

Bum bum

<<Come prima cosa..>>

Un altro sorriso.. quel maledetto sorriso di scherno.
La fissava da sotto le ciglia, con quello sguardo che avrebbe fatto girare la testa a chiunque lo incontrasse.. ma non alla nostra protagonista: ne era terrorizzata.

Si trovava a sua completa disposizione, avrebbe potuto farle fare di tutto!

Nella sua mente passarono centinaia di scenari diversi, capaci di farle ritornare su la colazione.

Venne risvegliata da quei pensieri dalla voce del biondo che, con tono alquanto sfacciato, le ordinò..

<<Spogliati!>>


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Ce l'ho fatta! Ho aggiornato!

Che ne pensate? Fatemelo sapere con un commento o lasciando una stellina!

Al prossimo capitolo~

Kiss me | DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora