<<Spogliati!>>
cos-
<<E fallo lentamente.>>
Hermione vide passarsi davanti gli occhi tutti gli scenari possibili di ciò che stava per accadere e, ad essere onesti, non le piaceva nessuno.
Non voleva che quella parte della sua vita, una delle cose che va a toccare più il privato di una persona, andasse via così... per un obbligo.
Per uno stupido incantesimo...
Non mosse alcun muscolo, non batté ciglio: non sapeva cosa fare.
Di lasciarsi andare così, di dargliela vinta così facilmente non ci pensava proprio.
Ne andava della sua reputazione, della sua immagine e dei suoi sentimenti.
<<Non ci penso neanche.>>
Il biondino, che adesso si trovava in piedi dinanzi a lei, prese a ghignare alzando poi un sopracciglio divertito.
<<Sei obbligata Granger, da un incantesimo ricordi?>>
Si che se lo ricordava, una cosa del genere non si dimentica tanto facilmente.
Ben che meno l'incantesimo usato... da dove è saltato fuori?
Veramente quei due erano stati capaci di creare un incantesimo del genere? Dal nulla? Da qualcosa devono pure essere partiti, devo informarmi.<<Lo ricordo bene, ma non voglio farlo ugualmente!>>
Stava iniziando a perdere la pazienza. La sola idea di ciò che stava per succedere le faceva diventare lucidi gli occhi.
Questa situazione stava sfociando nel ridicolo.
<<Tu non hai idea delle conseguenze, ormai l'incantesimo è stato lanciato e questo è un'ordine.>>
Malfoy continua, con sguardo di chi la sa lunga accompagnato da un sorriso divertito, a sottolineare l'ovvio: che odio.
Hermione non sapeva come rispondere... per la prima volta si ritrovava senza parole, non una sola frase da usare per ribattere.
Gli occhi le si fecero lucidi al solo pensiero di quello che stava per succedere.
Ginny non dovrà saperne niente... non voglio si senta in colpa per avermi portata a quella festa...
Con questi pensieri per la testa e il capo chino, per nascondere gli occhi lucidi dietro la folta chioma color caramello, iniziò, a malincuore, a sbottonarsi lentamente la camicia.
Stava per scoppiare a piangere, dopo tutto ciò che ha passato è diventata più emotiva.
Non riusciva più come prima a nascondere le sue emozioni.Dal giorno che affrontò Bellatrix a Villa Malfoy, non era più la stessa... e questo pure i suoi due migliori amici lo avevano notato.
Molto spesso, la notte, faceva incubi riguardo quel giorno.
Da quel giorno porta una fasciatura sul polso, per nascondere il segno di quell'orribile notte.Lo stare lontana dai suoi due migliori amici non faceva altro che aumentare questo suo star male.
Se ci fossero stati loro sicuramente non si troverebbe in questa situazione...
Non si troverebbe nella stanza delle necessità poco prima dell'inizio della lezione; non si troverebbe li con Draco Malfoy e di certo non si toglierebbe i vestiti dinanzi a lui.
Una lacrima solitaria le solca la guancia, indisturbata.
Era ormai giunta all'ultimo bottone, facendolo passare attraverso l'occhiello scoprendo così il suo petto e il suo addome dinanzi al serpeverde.
<<Non ti facevo così emotiva Granger>>
Sto gran figlio di-
Più in basso di così Malfoy non poteva cadere.
Se la grifona, nell'ultimo periodo, stava rivalutando il ragazzo... adesso si rimangiava tutti i pensieri e buoni propositi.<<Se non ti muovi, vengo li e lo faccio io.>>
Non si mosse, era come paralizzata: non un battito di ciglia a far pensare il contrario.
Un rumore di passi prese spazio nella stanza, rompendo il silenzio.
Passi lenti, misurati, le andavano in contro.
Chiuse gli occhi per il timore: era quasi giunto il momento... ormai il biondino la può controllare.
Sotto ogni aspetto.
Poteva fare di lei tutto ciò che voleva; poteva fare del suo corpo tutto ciò che voleva.
Con il cuore a mille e tutti i peggiori scenari per la testa, non si rese conto che il rumore di passi si era fermato sa un pezzo.
Adesso nella stanza era presente solo il silenzio.
Per via degli occhi ancora serrati, non poteva definire la posizione del serpeverde... poteva essere tornato sul letto, poteva essersene andato via oppure, poteva trovarsi di fronte a lei.
Cercò di concentrarsi sui suoni, ogni minimo rumore poteva essere utile: lei non aveva il coraggio di aprire gli occhi.
Non voglio guardarlo in faccia...
Ma una cosa che la strega più brillante della sua età non sapeva, è che non doveva tirar su le palpebre per capire la posizione di quell'essere.
Questo perché sarà lui a rivelarla, posandole una mano calda sulla guancia, prendendo poi a muovere il pollice per togliere via le lacrime.
Aspe- l-lacrime??
<<Granger...>>
Non avrebbe aperto gli occhi, era troppo imbarazzata per la situazione e ancora arrabbiata.
Il pollice continuava a far su e giù sulla guancia, per poi fermarsi improvvisamente e riprendere, in seguito, la loro danza scendendo sempre più in basso.
Il tocco delicato bruciava sulla sua pelle, ormai sporca delle mani di uno sporco serpeverde.
Le mani di un traditore e di un approfittatore.Le mani di-
<<Meglio che tu vada a lezione... Non vorrai farti sgridare dalla Urquart.>>
Il tocco, così come era venuto, scomparve dalla sua guancia con una delicatezza impressionante.
Cos-
Il rumore dei passi che si allontanavano alle sue spalle fu l'ultima cosa che udì prima di aprire gli occhi.
La stanza era vuota.
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Scusate il ritardo per la pubblicazione, ma sono molto impegnata in questo periodo...
Voi come state passando l'estate?
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Kiss me | Dramione
Fanfiction> Impiegò qualche secondo per rispondere alla domanda: non voleva apparire come una codarda ma, al contempo, temeva le conseguenze che avrebbe portato l'altra scelta.. > Il ghigno che prese spazio sul suo volto, le fece rimpiangere la scelta fatta...