Let It Go

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Emma

È passata una settimana dall'ultima volta che ho visto Flavio, a Londra.
Ci siamo incontrati per caso, per colpa dell'alcool o forse solo per sfiga.
Ad ogni modo ora sono qui, a fine giornata, nel mio appartemento pieno di giocattoli e di libri.
Olivia è stesa sulle mie gambe e sta guardando Frozen, canticchiando le canzoni del cartone animato in una lingua tutta sua.
Le accarezzo i capelli scuri, spettinati, così simili a quelli dell'uomo che mi ha spezzato il cuore.
Sarebbe stato bello averlo vicino...
Quasi leggendomi nel pensiero, Olivia si gira verso di me.
- Mamma, perché tu non hai un principe?
Chiede, con l'ingenuità e la sincerità che solo i bambini possiedono.
- Non tutte le principesse hanno bisogno di un principe.
Le dico, strizzando l'occhio e sforzandomi di sorridere. Lei però non se la beve. È una bambina furba.
A Flavio piacerebbe, ne sono certa. Magari le farebbe anche indossare la sua uniforme da sbirro.
Caccio via quel pensiero, mentre Olivia mi abbraccia.
- Ti manca il mio papà?
La sua domanda mi spiazza. Totalmente.
- Tesoro, ma che dici.
- Ludo dice che alla sua mamma manca sempre il papà quando viaggia per lavoro. Il mio papà è in viaggio da molto?
Sento gli occhi riempirsi di lacrime.
Sapevo che prima o poi Olivia avrebbe fatto domande, ma non mi aspettavo che sarebbe successo così presto o in questo modo. Ho superato brillantemente tanti esami e interrogazioni, eppure questa volta non sono preparata a rispondere.
- Non mi manca e sai perché? Perché ho te.
Finiamo a farci il solletico e a cantare insieme Let it go, finché Olivia non si addormenta abbracciata al suo peluche orribile. La sua manina stringe la mia e la sua bocca perfetta si tende in un sorriso felice.
Le sistemo le coperte ed esco dalla cameretta in punta di piedi, per non svegliarla dai suoi sogni.

Una volta fuori, però, mi concedo di crollare. Mi siedo sul pavimento, con la schiena contro il muro e lascio che le lacrime sgorghino fuori dagli occhi. Le ho trattenute per tutti questi anni, ma ora non ce la faccio più.
Osservo il messaggio sul telefono, indecisa se eliminarlo oppure no.
Olivia ha diritto a conoscere il padre e Flavio ha diritto a sapere di sua figlia.
Sono io quella che non è ancora pronta.
Digito qualcosa, cancello, poi riscrivo ancora e alla fine premo invio.

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