Close Enough To Hurt Me

224 16 0
                                    

Emma

Me lo trovo davanti casa alle due del mattino: stanco, spettinato e bello come non mai.
Ha ancora addosso la divisa e, probabilmente, ha appena smontato di servizio.
Sarebbe andato dritto a dormire, se io non gli avessi inviato quel messaggio.

Ho bisogno di te.

Quattro parole. Scritte tra le lacrime, in questa sera in cui occupare solo metà del letto mi fa più male del solito.
Quattro parole: le più sbagliate e vere che io potessi mai digitare.

- Emma, va tutto bene? Mi sono preoccupato...

Ha la mano sul fianco, la posa tesa di chi è ancora pronto a scattare nonostante la stanchezza e le poche ore di sonno.
Deve aver pensato ad un'emergenza, forse credeva che io fossi in pericolo. Per questo è arrivato così in fretta.
Sarebbe bello poter contare su qualcuno in questo modo...
Ma io ho guadagnato con le unghie e con i denti la mia indipendenza ed ho imparato a provvedere da sola, a non avere bisogno di nessuno, a poter contare solo su me stessa.

- Tutto bene. Scusami io...non so cosa mi è preso.

In realtà lo so.
Ho voglia di lui, di sentirmi desiderata, di sentirmi ancora sexy.

- Non devi scusarti, Emma. Io per te ci sono sempre.

Si guarda attorno, posando una mano sul cinturone ed entrando in casa.

- Vivi qui da sola?

Chiede, con una nota di preoccupazione e di curiosità, mentre esamina i giochi sparsi sul pavimento.

- Sono di mia nipote.

Dico, meravigliandomi di quanto quella bugia mi esca bene. Flavio corruga la fronte ed esamina una delle foto di Olivia, in cui è insieme a me e a mia sorella.

- Non sapevo ne avessi una.

- Ci sono tante cose che non sai di me...

Vorrei dirgli di andarsene, dirgli che è stata solo la debolezza di una stupida che un tempo lo amava.
Ma nell'istante esatto in cui provo ad aprire la bocca, mi ritrovo con la schiena contro il muro e il suo corpo contro il mio.

Sento il suo calore, il suo profumo, la voglia che ha di me e non ci riesco a respingerlo. Non ci riesco e non voglio.
Mi era mancato da morire tutto questo sentirmi viva, viva e fragile, come solo con lui riesco ad essere.

- Sono io ad avere bisogno di te.

Mormora, contro il mio orecchio, mentre la barba mi sfiora la pelle e mi scatena una tempesta di brividi lungo la schiena.

- Sei messo così male?

Lo prendo in giro, sfuggendo al suo tentativo di baciarmi.

- Mi manchi sempre, di continuo.

Sorrido in modo scettico e lo guardo di traverso. La me di qualche anno fa sarebbe già capitolata, ma quella di adesso non crede più a niente.

- Se lascio che mi baci, smetterai di dire tutte queste scemenze?

Per un attimo, Flavio rimane stupito da quelle parole. Non sono più come ricordava, forse.

E questa è solo una parte del cambiamento, forse la meno importante.

- Tu proprio non ti fidi, eh?

- Puoi darmi torto?

No, non può.
Per questo resta in silenzio, a guardarmi nella penombra del salone di casa mia.

CLOSERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora