Flavio
Cerco di immaginarmela con il pancione, ma non ci riesco. Tutto ciò a cui riesco a pensare è alla sua paura e alla sua testardaggine. Avrebbe dovuto dirmelo. Era mio diritto. Le sarei stato vicino...
Mi ha tolto la possibilità di veder crescere mia figlia.
Vorrei odiarla, ma non riesco a fare nemmeno questo perché la colpa è solo mia. L'ho lasciata andare e lei è stata così orgogliosa da non dire nulla. Non avrebbe mai sopportato l'idea che le restassi accanto solo per senso del dovere.
La guardo stare girata verso il finestrino, in totale silenzio mentre la riporto a casa. Ha gli occhi rossi ma non mi darà la soddisfazione di piangere qui, lo farà dopo.
La conosco, tanto quanto lei conosce me.
Accosto davanti alla sua porta e provo a fermarla prima che scenda ma lei si svincola dalla mia presa e si dirige a grandi passi verso l'ingresso.
- Emma!
Lei non si volta e io sono costretto a correre per colmare quella distanza. Quando finalmente si gira verso di me ha gli occhi rossi ed è sul punto di crollare.
- Che vuoi? Vuoi dirmi che ho sbagliato? Beh, non sono l'unica. E lo sai.
- No io...
- È stato un errore fin dall'inizio. Tutto questo. Pensare che fossi cambiato...
- Emma, io ti voglio davvero.
- Si come no...
Infila la chiave nella toppa e fa un paio di giri, fino a far scattare la serratura.
- Te ne vai o no?
- Non finché non mi prometti di farmi vedere mia figlia.
- Perché tu vuoi veramente...
- Emma, mia figlia avrà un padre. Non crescerà pensando che io non l'ho voluta.
- Va bene. Puoi far parte della vita di Olivia, ma scordati di continuare a rovinare la mia...
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CLOSER
Short StoryPrima o poi, mia figlia vorrà delle risposte. Prima o poi dovró dirle tutto. Ma al momento non sono davvero pronta a riaprire quella ferita. Quell'uomo mi ha distrutto il cuore e ora al suo posto c'è solo un palpitante cumolo di macerie.