Let Me Be Your Hero

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Flavio

Non sparire come l'ultima volta.
Che cosa stupida da dire, visto che sono stato io, col mio comportamento da idiota a farla andare via.
Leggo ancora il dolore nei suoi occhi, nella rabbia, nel suo scetticismo. Emma non era così.
Lei credeva nell'amore, fino a quando io non le ho portato via tutte quelle certezze. Non mi ha perdonato.
Forse non lo farà mai.
La guardo allontanarsi e salutare un collega: lui le sorride, come qualsiasi uomo sano di mente farebbe. Probabilmente è attratto da lei. Forse stanno insieme... Il solo pensiero mi disgusta.
Emma non si ferma molto a parlare, entra in ufficio e solo a quel punto io rimetto in moto e mi dirigo al lavoro.
Mai come oggi sento la mancanza di tutte le cose che avrei potuto avere e che mi sono lasciato sfuggire: Emma, una famiglia, qualcuno con cui andare a dormire e svegliarmi la mattina, qualcuno d proteggere, da amare.
Non ho niente.

- Uei, Flavio. Nottataccia ieri?
Il rumore della macchinetta del caffè per un po' è l'unica risposta che il mio collega ottiene. Poi, dopo aver estratto quel veleno e dopo averci messo dentro dello zucchero, scuoto la testa.
Sorseggio il contenuto del bicchiere tutto d'un sorso, poi getto via il resto nel cestino.
- Ho staccato a mezzanotte.
- Hai l'aria di uno che non ha dormito.
- Ho da fare, scusami.
Non ho voglia di parlare con nessuno.
Nessuno tranne lei.

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