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Da quando Justin mi scompigliò i capelli, il mio umore migliorò decisamente. Era piuttosto banale il fatto che fossi molto contenta di quella carezza, sapevo per certo che per lui non avesse avuto alcun significato se non un gesto di riconoscimento verso di me, gli avevo tolto il peso della sua frase dalla coscienza. 

Già in precedenza mi aveva accarezzato la guancia quando nel doverlo affrontare durante la prima prova di mma iniziai ad agitarmi, ma ora la cosa era diversa... Tempo fa lo fece per tranquillizzarmi, mentre ora il suo era stato un gesto naturale e senza nessun fine particolare. A volte, anzi sempre, sono i piccoli gesti che migliorano la giornata di una persona, mi stava succedendo la stessa cosa.

Il tocco della sua mano mi provocò i brividi, era da molto che non sentivo il contatto fisico naturale con un adolescente e riceverlo dopo tanto, aveva risvegliato in me una voglia di dinamismo.  

Non riuscii a trattenere un risolino e a coprirmi il viso con le coperte di camera mia che sapevano di malva.

Era patetico il modo in cui mi stavo comportando. Alla fine si trattava di una semplice carezza pari al nulla, non aveva dimostrato qualcosa di concreto, non era un gesto d'affetto o d'amore, si trattava di un semplice gesto di riconoscimento...

Pensai subito al modo in cui stava coccolando Lizzie in quel momento e all'improvviso tutte le sicurezze vacillarono e i pensieri si dissolsero nel nulla, se mi stavo esaltando difronte ad una 'manata' leggera sulla testa, cosa avrebbe dovuto provare Lizzie?  Ciò che fece con lei, non era minimamente paragonabile alla carezza che mi diede. Bacini sulle guance, abbracci, morsi leggeri sugli zigomi, carezze sul viso e continuamente sui capelli...

Tutto il mio umore positivo sparì all'improvviso, lasciando posto alla solita espressione spenta e al solito umore malinconico. Meglio così, viaggiare troppo con la mente comportava molte delusioni, la mia più grande paura. Era ovvio che non mi avrebbe mai trattata come faceva con la sua migliore amica, io ero solo una conoscente che aveva scombussolato per un po' le sue giornate e quelle del suo bel gruppo. 

Sospirai e dopo aver percepito un peso sul petto interrompermi il respiro, pensai di essermelo meritata, spensi il paralume e cercai di dormire.

«Buongiorno!» sentii la voce del bellissimo Zack perforarmi l'orecchio mentre stavo combattendo contro le stupide ed ostili chiavi dell'armadietto. Dovevo ammettere di essermi spaventata e dopo aver cacciato un urletto, sospirai portandomi la mano al cuore.

«Sempre allegri la mattina, eh?» domandai quasi ridendo dal suo modo vivace di salutare. Dopo aver sorriso divertito dalla mia reazione, il biondo fece spallucce e m'indicò Lizzie, Justin, Alex e Chris. 

«Ehm, cosa?» chiesi esitante e dubbiosa sul cosa volesse che facessi. 

«Come siamo dure di comprendonio, avanti vieni con noi!» rispose seccato ma nello stesso tempo allegro, guardai il modo in cui gesticolava e parlava, era molto carismatico e carino.

«Sì, ma non fissarmi così che sei inquietante» disse accarezzandosi il torace coperto da una maglietta nera aderente. Perché diavolo dovevo sempre farmi beccare mentre fissavo una persona, era imbarazzante essere colti nel mentre dell'azione. Cercai di ricompormi e passando la lingua sul labbro inferiore mi portai i capelli indietro.

«No, è che sei sporco in viso » mentii mantenendo un sorriso. 

«Uh che bella scusa. Persino io ne invento di migliori!» disse incrociando le mani al petto e alzando entrambe le sopracciglia. 

«Va bene, ti stavo guardando solo perché oggi sei particolarmente diverso» per non dire 'carino' ovviamente.

«Aha d'accordo, stavo scherzando, dai vieni» insistette il biondino. Sorrisi e lo seguii.

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