Immediatamente mi furono di fianco tutti.
«Tutto a posto?» chiese allarmato Justin.
«Justin che domande, no che non lo è» lo ammonì Zack con lo stesso tono ironico che aveva sempre avuto.
Ignorai tutto e cercai di trattenere il respiro, era lui che mi faceva andare in tilt ed entrare nella famosissima fase d'iper ventilazione, riuscii a calmarmi e dopo aver inspirato profondamente impedii l'attacco.
«Caren mi hai fatto spaventare!» esclamò Lizzie mentre si teneva la mano sul cuore.
«Cos'era quello?» chiese Alex.
«Non lo so» risposi con voce debole, non avrei mai rivelato a nessuno dei miei attacchi, mi avrebbero presa per ridicola, povera piccola ed indifesa Caren che soffriva di manifestazioni esteriori d'ansia.
«È una specie di attacco»affermò all'improvviso Chris mentre mi aiutò a rialzarmi dalla mia posizione, inginocchiata a terra con il viso basso, come sempre. Spalancai gli occhi e volsi lo sguardo verso di lui, non avrei permesso a nessuno di infrangere la mia privacy.
«No, ti sbagli» negai con il fiato corto e la mascella che sbatteva leggermente.
«Ed invece sì, anche mia sorella soffriva di qualcosa del genere» ribadì lui senza mai abbassare lo sguardo, continuava a guardarmi, con i suoi occhi gelidi; non voleva abbassare lo sguardo, continuava ad osservarmi dritto negli occhi, a fissarmi facendomi sentire a disagio e obbligandomi ad abbassarli per prima.
«Ti dico di no!» dissi inserendo enfasi nell'esclamazione, non voleva mollare, mi stava guardando in maniera sospettosa e poliziesca, da mettere i brividi.
Chris sembrava sapere, sapere di tutto, lo si poteva intuire dalla sua sicurezza e dall'aria che assumeva quando mi guardava, tuttavia mi convinsi del contrario, sapevo mascherare bene ciò che era la verità, sì, io sapevo mascherare bene tutto.
«Come vuoi» disse sorridendo, un sorriso sghembo, di una persona che ti stava chiaramente prendendo in giro, che ti stava trattando da bambina, lasciandoti fare i capricci.
Scossi la testa e mi ricordai di aver dimenticato il secondo bacio tra Justin e Lizzie; mi convinsi del fatto che nessuno dei due centrava nulla con me, la cosa non mi doveva riguardare, non doveva.
Nonostante accantonai il pensiero una piccola parte di me continuava a rimuginarci sopra, rendendo mio umore spento, senza vitalità.
«Se stai bene andiamo, si sta facendo tardi» disse dolcemente Justin accarezzandomi la schiena, non appena avvertii la sua mano toccarmi mi girai automaticamente verso Lizzie, avevo agito di meccanico, volevo sapere cosa avrebbe fatto.
Lei mi sorrise, non sembrava infastidita e la cosa mi pesò al cuore; sapevo fosse una ragazza premurosa e gentile, però avrei preferito vedere una reazione di fastidio da parte sua. Magari se un giorno Justin fosse entrato in estrema confidenza con me, lei avrebbe iniziato a comportarsi da oca gelosa, così se poi io e Justin ci fossimo fidanzati, non avrei avuto rimpianti nei suoi confronti... Però no, lei era sempre perfetta.
Dopo pochi secondi schiusi la bocca, come aveva potuto la mia mente vagare così lontano? Arrossii al pensiero che avevo appena fatto, la vergogna che provavo era immensa.
Fu un ennesima carezza di Justin a risvegliarmi dai miei pensieri sempre in conflitto.
«Sì, andiamo» dissi mordendomi il labbro, dovevo scaricare l'ansia accumulata e trattenuta su qualcosa, dovevo stare attenta però a non farlo sanguinare.
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Shining
FanfictionPensare ed amare qualcosa che non potrai mai avere, equivale ad un'auto-lesione al cuore, allo spirito e alla mente" Troppo timida per parlare, Troppo insicura per mostrarmi, Troppo negativa per poter vivere bene, Troppo male e meno positivo per sop...