Non riusciva a fare a meno di camminare ripetutamente avanti e indietro per il corridoio. Ogni tanto scostava le tapparelle alla finestra e dava un'occhiata all'interno della stanza, ma non riusciva a farlo senza che un magone sempre più grande le stringesse lo stomaco. Avevano fatto bene? Questa domanda la tormentava, ma sapeva purtroppo che non avrebbe avuto risposta nè trovato pace fino a quando non gliela avrebbero fatta incontrare. Fino a quel momento, però, di lei, non avrebbe dovuto saperne niente.
Era incredibile come tutte le loro speranze fossero riposte in una ragazzina fragile e mezza cieca, che, molto probabilmente, non si ricordava assolutamente nulla di quello che le era successo. Era davvero lei il mezzo che avrebbe posto fine alla guerra? Più la guardava e più si convinceva del contrario. E le sue ali...
- Tutto a posto? - si girò, Joel stringeva tra le mani due grandi tazze di caffè. Lei ne accettò volentieri una, a giudicare dal suo sguardo apprensivo doveva avere un aspetto terribile.
- Tu che ne pensi? - gli chiese, girandosi a guardare ancora una volta quell'esserino sfinito sulla brandina, circondato da medici e infermieri.
- Sono preoccupato per Blake. Non sono sicuro che vederla in questo stato lo farà tornare. - mormorò, prendendo qualche sorso dal suo caffè bollente. A giudicare dalle occhiaie, anche lui doveva essere sfinito. Dopo tutte le ricerche che avevano fatto, dopo tutti i rischi che avevano corso, si aspettava di sentirsi sollevata almeno, e invece era ancora più abbattuta di quando tutta quella storia era iniziata. Le sembrava di trovarsi ancora una volta da capo e senza nulla in mano.
- Dobbiamo essere davvero disperati per affidarci completamente a una ragazzina. -
- Lo siamo. - sorrise lui, circondandola alle spalle in un abbraccio. Kaylee allontanò le sue braccia dalla vita e si scostò da lui, distogliendo lo sguardo dal suo, ma lui gli si parò davanti per evitare che se ne andasse com'era sempre solita fare in quei casi.
- Perché fai così? - chiese lui, con un' espressione a metà tra il confuso e l'arrabbiato.
- Così come? -
- è da una settimana che non fai altro che allontanarmi - disse, alzando il tono di voce. - Se è per quello che è successo tra noi...-
- Non è successo niente tra noi, Joel. - lo interruppe - e adesso non mi sembra proprio il momento adatto per parlarne. - disse guardandosi intorno, preoccupata che qualcuno potesse carpire qualche elemento di quella conversazione.
- E quand'è allora il momento giusto per farlo? Perché eviti continuamente il confronto? -
- Io non evito proprio niente. Sei tu che...- la frase le si interruppe in gola al suono continuo di un campanello che catturò la sua attenzione. Si girò verso la finestra della stanza e notò un certo fermento all'interno di medici e infermieri. - Si è svegliata...- sussurrò. Si staccò in fretta da Joel per precipitarsi a vedere le condizioni della ragazza, lasciandolo con il fiato sospeso in mezzo al corridoio.
Aveva il respiro accelerato e i suoi occhi esploravano, rossi e avidi, l'ambiente attorno a lei, come se non avesse mai visto prima niente del genere. Si sollevò lentamente, facendo perno su quelle esili e fragili braccia per mettersi seduta, continuando sempre a guardare qualsiasi cosa attirasse la sua attenzione con un'espressione a metà tra il meravigliato e il confuso. Un attacco di tosse le scosse violentemente la cassa toracica e gli infermieri accorsero subito per toglierle il tubo che le avevano infilato per aiutarla a respirare, ma appena sentì le mani di altre persone su di lei, incominciò a dimenarsi quasi compulsivamente per poi togliersi da sola il cilindro dalla gola.
- Nevaeh, tranquilla, va tutto bene...- cercò di rassicurarla un'infermiera, ma la ragazza si raggomitolò in un angolo del letto, ancora visibilmente molto spaventata, il piccolo petto che si alzava e abbassava velocemente.

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Heaven
ФэнтезиTre anni di dolore per una persona che è stata uccisa davanti ai propri occhi sono difficili da sopportare e non altrettanto facili da dimenticare. Se poi la persona in questione è viva, ma è totalmente diversa, senza più nessun ricordo di sé o dell...