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La sirena del coprifuoco era già suonata da un pezzo e Nevaeh si stava cominciando a chiedere se fosse stata una buona idea sgattaiolare via dal dormitorio per incontrarsi con Bianca e gli altri. Anzi, lo sapeva benissimo che non lo era affatto, ma l'amica si era mostrata così entusiasta di quella scappatella notturna che non aveva saputo dirle di no.

Quando le aveva parlato di voler festeggiare la conclusione del suo percorso di riabilitazione, mai avrebbe pensato che intendesse uscire  di nascosto dalla colonia. Per quanto fosse affascinante l'idea di esplorare i dintorni e vedere paesaggi diversi da quello roccioso e monotono che la circondava, era assolutamente vietato andare via senza permesso e senza una dovuta scorta. Il rischio di essere visti dalle sentinelle nemiche era altissimo e non si poteva permettere che la colonia venisse individuata.

L'avevano fatto altre volte e non era mai successo niente, le aveva assicurato Bianca, ma nonostante Nevaeh fosse molto eccitata a riguardo, la parte più razionale della sua mente quasi sperava che li scoprissero, in modo tale da avere una scusa per poter non prendere parte alla loro folle iniziativa.

Guardò l'orologio da polso che le aveva dato Bianca per l'occasione. Si erano dati appuntamento per le 22:15 dietro il centro di riabilitazione, visto che di notte era l'unico edificio assolutamente vuoto, ma erano quasi le 22:30 e di loro tre non c'era alcuna traccia. Forse avevano rinunciato. Potevano aver capito la pazzia di quell'idea e averla accantonata. Cercava di convincersi che fosse così, ma in realtà non ci credeva nemmeno lei. Quando quei tre si mettevano in testa una cosa non c'era verso di dissuaderli dal portarla a termine.

Decise di aspettare solo per altri due minuti ancora. Per quanto si fosse rannicchiata contro la parete e l'ombra dell'edificio la nascondesse alla vista delle altre persone, aveva tremendamente paura che qualcuno potesse spuntare da un momento all'altro e chiederle spiegazioni della sua presenza lì dopo il coprifuoco.

Cercò di pensare ad una scusa plausibile che avrebbe potuto utilizzare nel caso in cui fosse stata davvero scoperta, ma non le fu necessario, perché non aveva neanche formulato la prima idea che Bianca, Hanja e Raphael girarono l'angolo e andarono da lei.

- Eccoci, scusa il ritardo. - sussurrò Bianca per non farsi sentire dai militari di guardia quella sera. Le puntò la torcia negli occhi e Nevaeh, accecata, si coprí subito gli occhi con le mani.

- Siamo dovuti passare a prendere un po' di roba. - aggiunse Hanja, facendole l'occhiolino, mentre Rapahel posava a terra un grande borsone.

- Ma siete sicuri che funzionerà? Ci sono militari dappertutto e la barriera protettiva è in funzione. - chiese Nevaeh ancora una volta, un po' per tentare di fargli cambiare idea, un po' perché era convinta che li avrebbero scoperti appena superato il confine della colonia. Si ricordò delle parole di Kaylee il primo giorno che era arrivata lì. Appena qualcuno si fosse allontanato o avvicinato, nel punto della barriera attraversato questa sarebbe diventata di un rosso brillante, avvertendo i militari nei paraggi.

Bianca sorrise di fronte alla sua diffidenza. Sembrava molto sicura di quello che faceva, ma Nevaeh non riusciva a capire se fosse solo un atteggiamento di facciata o se sapesse davvero cosa stesse facendo.

- C'è un preciso momento in cui  nessuno controlla il lato ovest dell'ospedale, durante il cambio di turno serale. Se riusciamo a passare in quei due minuti non se ne accorgerà nessuno. - le spiegò. Nevaeh fu stupita dalla sua conoscenza di quei piccoli dettagli. Doveva aver passato moltissimo tempo a studiare il modo più sicuro per uscire inosservati. - Te l'ho detto, non è la prima volta che lo faccio. - le sorrise, ma Nevaeh non ne fu affatto rincuorata.

Spensero le torce e Hanja si chinò sul borsone, frugando tra gli oggetti al suo interno alla ricerca di qualcosa. Avrebbe voluto davvero sapere cosa fosse tutta quella roba che si erano portati dietro, ma dovette frenare per un momento la sua curiosità quando la ragazza tirò fuori una specie di imbracatura e gliela porse. Nevaeh la guardò con fare interrogativo.

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