Niccolò si vegliò. Dal piano di sotto non si sentiva più alcun rumore. Forse i massacratori se n'erano andati. Il corpo di Marta giaceva davanti a lui. Il sangue si era rappreso divenendo di un colore scuro da sembrare nero. Lo youtuber si mise carponi poggiando l'orecchio sul pavimento. Non percepì versi o rumori giungere dabbasso. Prima di aprire la botola che lo avrebbe condotto al primo piano, si sporse appena appena dal lucernario. Tutt'intorno la casa non c'era più nessuno! Sempre mantenendo molta cautela si avvicinò al portello, sollevandolo lentamente, accompagnando lo scivolare della scala finché non toccò il suolo. Scese i gradini con passo felpato, guardandosi in giro con aria tesa. L'orda aveva demolito ogni cosa. Il ricordo che aveva lasciato della sua presenza era un odore pungente, animalesco. Il giovane proseguì il cammino fino ad arrivare al pian terreno. Là giaceva ciò che rimaneva di Christian e Leo. Brandelli di carne e parti di arti erano sparsi per le stanze, col sangue che macchiava pareti e pavimento. Niccolò, trattenendo il disgusto, raccolse le membra degli amici, ammassandole in un unico punto e coprendole con la fodera del divano, usato per barricare le entrate. Posò gli stracci di una tenda sulla salma maciullata dello sconosciuto che avrebbero voluto soccorrere ma che , involontariamente, li trascinò in un tranello nel quale trovò la morte in modo atroce. Le parole di Marta rimbombavano in testa al ragazzo. Davanti quel massacro avevano un senso, un senso che sembrava essere la sola cosa da fare, la più logica e giusta. Niccolò diede un ultimo sguardo alla casa, dopodiché si voltò di spalle, abbandonando quel luogo per sempre. Camminava a testa bassa per la valle deserta, senza un meta, una direzione precisa. Cercava un luogo dove potersi nascondere per continuare a sopravvivere in quel mondo avverso. Per brevi tratti era possibile scorgere qualche goccia di sangue lasciata cadere dai massacratoti, là, sul prato di un verde sbiadito. Demotivato e stanco, nonostante si fosse riposato, lo youtuber si nascose in un incavo creatosi tra un albero, un faggio, e il terreno sottostante, dal quale spuntavano le radici. Queste avevano forzato per farsi avanti, facendo crollare delle zolle di terra. Le piogge ultimarono il resto. Conosceva bene quei luoghi. Da bambino vi si recava spesso per funghi, col padre. Gli mancavano quei momenti, nonostante non avesse mai amato quelle escursioni alle quali veniva quasi obbligato a partecipare perché suo papà desiderava condividere una propria passione col figlio. Lo avrebbe mai rivisto? Avrebbe mai rivisto la sua famiglia, gli amici, la sua città? Quella vera, non l'altra in cui era costretto a stare e che per quanto identica potesse apparire, era totalmente un'altra cosa! Cercava da tempo risposte a domande simili frugando tra le parole, per esempio: le frasi che gli disse il traghettatore. Rifletteva sulle scoperte e le ipotesi avanzate da chi era lì prima di lui, come Christian e Leo e, da qualche ora, sulle ultime esternazioni di Marta. Una cosa era certa: per sperare di tornare indietro non sarebbe dovuto morire. Il suicidio, la strada che gli aveva indicato più e più volte la defunta amica, non era praticabile. Il resto era semplice: non farsi cogliere di sorpresa dagli esseri, evitando così di lasciarsi fare a pezzi. Ma quanto tempo ci sarebbe voluto per vedere uno spiraglio di speranza in quella caligine fatti di dubbi? Si sarebbe mai aperto un varco che lo avrebbe ricondotto nella città da cui era giunto? Cosa doveva accadere affinché questo si verificasse? Stando alle informazioni in suo possesso, il traghettatore imprigionava nel limbo gli individui che seguivano la loro natura, ponendosi domande su ciò che li circondava, nutrendo la normale fame umana di conoscenza. E chi erano, allora, i massacratori? A chi ubbidivano? Quel mondo parallelo era stato creato per permettere a qualcuno, a "loro", di gestire, manipolare a proprio vantaggio e piacimento, le scelte degli uomini. Si basavano su un concetto semplice: la democrazia indotta! Questa stabiliva cosa bisognasse far sapere agli esseri umani e cosa no, guidando di volta in volta le scelte di quest'ultimi grazie a informazioni poco puntuali e per nulla corrette. Le decisioni che avrebbero preso (o meglio, creduto di prendere, dato che, come intuito dallo studente, il libero arbitrio era fittizio) sarebbero state sempre e solo a favore di "loro", il cancro che aveva fatto metastasi ovunque e viveva la sua esistenza parassitaria cibandosi della libertà di ogni individuo eliminando la pericolosa cura: chi ragionava liberamente. Solo chi possedeva la lucidità necessaria era in grado di vedere questo tumore ed estirparlo. Se finanche nel limbo grigio i pensatori erano minoranza e i massacratori un'incredibile orda, quanto affermato dagli amici di Niccolò in passato si dimostrava più che mai corretto: la distanza tra il numero della massa e il gruppetto sparuto di chi si mostrava diverso, era enorme! Niccolò, come gli altri, era arrivato a fare la conoscenza del traghettatore seguendo una pista di domande. Il gesto si era rivelato sufficiente a innescare il meccanismo di difesa del parassita, attirando il giovane verso la strada che lo condusse nel mondo parallelo. Se quel luogo esisteva ed era reale, seppur in un'altra dimensione, significava che veniva tenuto in vita da un intero sistema alimentato dall'ignoranza! Tale conclusione face spalancare gli occhi allo youtuber. Nessuno dei compagni con cui aveva avuto a che fare da quando viveva lì, era riuscito a individuare la porta che si sarebbe dovuta aprire per intraprendere il viaggio di ritorno. Ormai Niccolò l'aveva focalizzata. Il corpo venne pervaso da una uova energia vitale che gli riportò il sorriso sulla faccia. La strada era tracciata, non era più un mistero! Bisognava solo trovare la chiave giusta da girare nella porta e varcarne l'ingresso. Così come la gioia arrivò di colpo grazie a una brillante intuizione, altrettanto rapidamente la conclusione a cui il ragazzo era giunto, gli mostrò la realtà dei fatti. Se, come sosteneva e aveva capito, era stato trascinato lì contro la sua volontà per aver semplicemente seguito la sua natura, ponendosi delle domande, e se quel limbo si nutriva dell'assopimento culturale della massa, era altresì vero che per poter aprire il passaggio che lo avrebbe riportato indietro, sarebbe stato necessario un ribaltamento di forze, di energie. La gente pensante sarebbe dovuta essere molta di più di chi si lasciava trascinare e agiva d'istinto, come fosse un'animale. Se tale impresa avesse avuto successo, il limbo grigio non ce l'avrebbe fatta a racimolare le energie necessarie per restare in piedi e sarebbe collassato! Era evidente che una cosa del genere non sarebbe avvenuta in tempi brevi e per Niccolò, in quel luogo, il tempo era più che mai importante! L'umanità avrebbe potuto impiegare secoli per una evoluzione simile. Al ragazzo non restava che morire lì.
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Great beyond
HorrorNiccolò è uno youtuber. Il suo canale, Great beyond, tratta temi che riguardano il mistero e ciò che il raziocinio non comprende. Quello che è cominciato come una passione, lo porterà a vivere vicende che pensava potessero esistere solo nella fantas...