Capitolo 12

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Pov Bakugo

<<TU COSAAAA?>> urlò sconvolto capelli di merda, facendo girare tutti i nostri compagni di classe verso la nostra direzione tra cui alcune comparse anonime passanti per il corridoio.

<<Potresti abbassare quella cazzo di voce?>> mormorai a denti stretti stringendo gli occhi in due fessure.

<<E tu che cazzo hai da guardare? Evapora!>> ringhiai rivolgendomi ad un tizio che era rimasto fermo in mezzo al corridoio fissandoci più del dovuto.

<< Dici sul serio?>> sussurrò il rosso non appena il tipo si fu allontanato terrorizzato.

Non ci fu bisogno di rispondere poiché bastò solamente uno sguardo per fargli capire quanto la mia recente affermazione fosse seria e veritiera e quanto la mia perplessità ad essere arrivato a questa conclusione mi avesse scioccato.

<<Devo ammettere che hai sganciato una bella bomba>>

<<Parla quello che ha scopato faccia tonda senza ritegno, nel parcheggio del Venus'Disco>>

Ribattei leggermente scocciato facendolo arrossire dall'imbarazzo.

Ma prima ancora che potesse controbattere suonò la campanella e con essa ci raggiunse il nostro insegnante d'inglese, pronto a romperci i timpani e causarci un emicrania del cazzo che mi avrebbe perseguitato fino alla fine della giornata.

La lezione andava avanti da ormai due ore e la mia concentrazione insieme al mio senso del pudore se n'erano andate a quel paese.

Non potevo crederci, l'unico banco vuoto doveva proprio trovarsi a cinque centimetri di distanza dal mio?.

Il fatto che Deku occupasse il posto alla mia destra e che non avesse minimamente accennato a quel bacio che c'era stato fra di noi, mi aveva letteralmente spiazzato.

Mi sarei aspettato un uragano di domande da parte sua non appena avesse incrociato il mio sguardo a tal punto da generarmi un esaurimento nervoso che avrebbe fatto a gara con la sua testardaggine, ma non fu così.

L'unica cosa che fece dopo aver varcato la soglia della porta che conduceva all'entrata della nostra aula, fu quella di liquidare il professor Mic con una scusa da quattro soldi per i suoi dieci minuti di ritardo.

Non osai nemmeno immaginare il reale motivo del suo "ritardo" che sicuramente aveva a che fare con quella biondina che ogni volta lo guardava come una drogata in astinenza di eroina.

Ignorandomi completamente prese posto nell'unico banco disponibile causandomi una sessione di problemi, scaturiti per lo più dalla mia mente che aveva ben deciso di creare una visione distorta della realtà.

La cravatta rossa dell'uniforme leggermente allentata, i primi tre bottoni della camicia bianca aperti che lasciavano intravedere a malapena l'inizio della linea che contornava il pettorale sinistro, le sue dite che spostavano all'indietro il ciuffo riccioluto che gli copriva la fronte ed infine la sua testa lievemente inclinata che metteva in risalto il collo roseo che avrei tanto voluto riempire di morsi.

Senza l'uso del fuoco, era riuscito ad incenerirmi la pelle cui calore sorpassava di gran lunga le mie stesse esplosioni mentre dentro di me percepivo un boom di emozioni rinfrescanti a cui non sapevo dare il nome.

Stavo forse impazzendo? Era solo attrazione fisica e nient'altro, no?

Non riuscivo proprio a frenare i pensieri folli che la mia mente continuava a macchinare sulle varie situazioni in cui le mie labbra avrebbero potuto toccare o solamente sfiorare quella poca pelle scoperta, che il mio cazzo non ci pensò due volte a prendere il volo.

NON IMPORTA || BNHA [Bakudeku/Dekubaku]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora