Capitolo 22

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Pov Kaminari

Non un solo sguardo, non una singola parola, ma una situazione di merda che rispecchiava perfettamente il mio stato d'animo.

"Denki, fatti forza. Sorridi come hai sempre fatto. Fingi come solo tu sai fare"

Incoraggiai invano me stesso, guardandomi davanti allo specchio che rifletteva la figura di un ragazzo stanco, con le occhiaie di un panda e l'ultimo barlume di speranza calpestato sotto i piedi di un amore a senso unico.

Sospirai sconsolato e mi buttai sul letto voltando le spalle ai cocci di vetro che giacevano sulla moquet e che fino a qualche secondo fa, componevano un bellissimo specchio contornato da fotografie che immortalavano momenti felici vissuti assieme, all'unica persona in grado di provocarmi forti emozioni.

Allungai la mano sana verso il comodino che si trovava di fianco al mio letto, presi l'ipad nero che vi giaceva sopra e lo accesi facendo partire a tutto volume, una playlist deprimente composta da canzoni tristi.

Nel momento in cui avertii la tensione lasciar spazio al sollievo che provavo nell'ascoltare le parole cantate da Lewis Capaldi nella canzone Someone you loved, chiusi gli occhi e mi godetti nel profondo, le strofe ed il ritornello che in tutto e per tutto parlavano di me e di come ora mi sentissi completamente cadere a pezzi.

Fortunatamente le lezioni pomeridiane erano giunte al termine ed io come il codardo qual ero, appena era suonata la campanella che decretava la fine dell'ultima ora, avevo deciso di intraprendere una maratona degna di un atleta olimpico raggiungendo nel lasso di poco tempo la mia stanza.

A precedere erano state ore di completo imbarazzo e di perenne angoscia nella quale l'uno ignorava lo sguardo dell'altro, ore mostrando davanti ai nostri amici i sorrisi più falsi che il mondo del teatro potesse invidiare dove entrambi fingevamo che tutto andasse bene, quando in realtà dietro a quelle performance di gran classe, condividevamo in segreto, l'illusione di un'amicizia mai esistita ed il dolore straziante di averla rovinata.

Forse... per sempre.

Il peso della stanchezza iniziava a farsi sentire e gli occhi cominciavano pian piano a farsi sempre più pesanti invitandomi calorosamente fra le braccia di Morfeo, tuttavia, ancor prima di poter avere la possibilità di arrendermi completamente al sonno letargico che tanto bramavo, qualcuno bussò alla porta.

Leggermente intontito mi alzai dal letto, mi avviai verso la porta e nel momento in cui l'aprii, incontrai fin da subito lo sguardo interrogativo e preoccupato di Hito.

Ci scrutammo a fondo per interminabili secondi che parvero eterni, capendo al volo che avremmo dedicato l'intera serata a strafogarci di schifezze rimpinzandoci fino alla nausea di film e serie tv vari con tanto di maschere per il viso e coccole.

<<Ho f-fatto una c-cazzata>> proclamai distrutto scoppiando in un pianto frustrato che ormai non riuscivo più a trattenere, finendo così, inglobato fra le braccia del mio migliore amico. 

Appoggiai il mento sulla sua spalla ricambiando quasi subito la sua stretta, per poi pentirmene il secondo dopo, nonché il momento in cui i miei occhi, intercettarono nel corridoio, la figura paralizzata e lo sguardo sconvolto della persona che per tutto il giorno avevo cercato di evitare.

Per un attimo, i miei polmoni smisero di funzionare lasciandomi senza fiato, il mio cuore cominciò ad accelerare superando il limite di battiti previsti al secondo ed i singhiozzi dolorosi  per il pianto in corso che mi  bloccavano la gola, presero il sopravvento eliminandomi ogni possibilità di poter formulare una frase di senso compiuto.

Non appena notai Kiri fare qualche passo verso di me, mi irrigidii all'istante entrando nel panico più totale e senza rendermene conto, mi staccai bruscamente dall'abbraccio di Hito tirandolo all'interno della mia stanza e con un gesto secco chiusi fortemente la porta lasciando il rosso fuori.

NON IMPORTA || BNHA [Bakudeku/Dekubaku]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora