CAPITOLO VENTICINQUE 💜

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José è venuto vestito in tuta e ciò ha calmato i miei pensieri sul luogo.
Non stiamo andando ad un restorante o chissà quale posto pieno di gente ricca, stiamo semplicemente andando a fare una passeggiata lungo il mare, con in mano un pacchetto di patatine, bibite gassate e varie caramelle. Almeno nel cibo siamo uguali.

"Allora Evelyn, ti va di raccontarmi in po' della Corea?" chiede José con il suo magnifico accento americano.
"Beh, la Corea. É una fortuna che io sia qui, ho sempre odiato quel posto e credo che continuerò a farlo. I miei anni di superiori sono stati tutti pieni di bullismo, gli insegnanti vedevano e non agivano.
Ho una migliore amica li. Si chiama Kristal.
Lei mi è sempre stata vicina per un motivo a me sconosciuto. Mi ha sempre protetta e credo che continui a farlo tuttora, perché le voci sul mio conto non smetteranno mai di girare... Tu invece che ci fai qui?"

" Oh, io.. ecco non mi trovavo bene. Mi sentivo soffocare così ho deciso semplicemente di andarmene e sono venuto qua, anch'io frequento l'ultimo anno. Quest'anno finisco la scuola e inizio la mia attività dei sogni."dice
" Sarebbe? "
Si gratta la nuca e sorride imbarazzato.
"Vorrei aprire un supermercato di caramelle gommose...quelle che stai mangiando tu!"
"Wow, non me lo sarei mai aspettato."
Ridiamo entrambi spezzando questa calma serale.

Ci sediamo su una panchina e l'unico suono che so sente è quello dei passi di alcune persone e l'onda del mare.

"Sai, andrà tutto bene. Non importa se rimango l'unico essere solo su questa terra io dirò che andrà tutto bene."dice José.
"Ci saranno sempre però momenti felici e tristi." dico continuando il suo discorso incompleto.
Lui si volta verso di me mi prende la mano e nuove emozioni si formano dentro di me.
"Io ho ancora fame. Ti va di mangiare?"
"Che stiamo aspettando anch'io. Andiamo!"
Sempre tenendoci per mano ci dirigiamo al primo McDonald aperto.

Un ultimo sorrisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora