Capitolo 2:A mask

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Estate prima dell'inizio del liceo

<<Dai ce la posso fare, è il boss finale ce la posso fare>> dico mentre combatto in un gioco sulla Nintendo.
<< Ce la posso fa...re>>
"Game over" c'è scritto sullo schermo.
<<Ah, ero sicurissimo che lo avrei sconfitto! Uffa, è da tutta la mattinata che cerco di sconfiggerlo! >>
<<Ohi, la smetti di giocare e fai qualcosa di utile>>
<<Ah, buongiorno Violet... >>
<<Buongiorno un corno! Fai qualcosa una volta tanto e smettila di giocare con quei giochi! >> mi dice, quasi come se mi volesse rimproverare.
<<Cavoli, la situazione non dovrebbe essere al contrari... Ahia!Non mi tirare i capelli! >>
<<Alzati e vai a prepararti che usciamo tra poco>>
<<Usciamo? E dove andiamo? >>
<<Stasera c'è la festa, non ricordi? >>
<<Ah, è stasera?>>guardo dritto negli occhi Violet e noto subito la sua rabbia in essi.
<<Hai il cervello di un pesce rosso o cosa?>>
<<Va bene, ho capito. Ora vado a prepararmi. >> dico.
<<Sarà meglio che fai veloce, oppure...>>
<<puoi dire addio alla tua tranquillità, giusto? >>
Mi guardò e si capiva che era arrabbiata.
<<Sbrigati! >> disse uscendo dalla mia stanza, per poi chiudere la porta.
<<Cavoli, perché mi deve stressare così tanto. >>
Apro l'armadio e prendo una camicia blu a maniche corte e un paio di jeans neri. Dopo averli indossati prendo le solite scarpe nere sportive, mi siedo nel letto e le metto.
<<Fatto, ora sono pronto>>penso.
Mi alzo e vado ad aprire la porta.
<<Ohi, ti sei preparato? >>
<<Non ti ci mettere anche tu Mike, per favore. Comunque si, sono pronto.>>
<<Ok. Tra cinque minuti andiamo.>>
<<Va bene.>>
Mike andò verso la sua stanza e io andai verso la cucina. Appena arrivo apro il frigorifero e prendo una bottiglia d'acqua, chiudo il frigo, prendo un bicchiere e lo riempio. Bevo l'acqua e poi riposo la bottiglia nel frigo.
<<Siete pronti? E il momento di andare>> dice mia madre con tono severo ma allo stesso tempo gentile.
<<Si>> diciamo tutti in unisolo.

<<Wow, che belle sono le luci>> dice Violet con gli occhi pieni di meraviglia. Oggi è la festa di fine estate e in giro è pieno di luci e altre decorazioni, e ci sono anche molte bancherelle.
<<Ok, io vado dai miei amici>> dico.
<<Va bene. Hai soldi vero? >>
<<Si mamma. Ci vediamo dopo >>
<<Stai attento >>
<<Okay>>
È una bugia, non sto andando dai miei amici. Volevo solo stare un po' da solo. Vado verso il lungomare e appena arrivo mi appoggio alla sbarra. Ovviamente anche qua ci sono un sacco di persone e ci sono anche le decorazioni e bancherelle. Scendo verso il mare. Mi fermo sulla spiaggia, chiudo gli occhi e ascolto il suono del mare. Pensieri e ricordi si mischiano nella mia mente.
<<Tra poco diventerò un liceale e devo evitare che la storia si ripeta di nuovo: non voglio passare i miei anni di liceo illudendomi, fare amicizia con i miei compagni per poi farmi abbandonare da loro. >> penso.
<<Infondo, tutti se ne vanno senza dire niente e ritornano come se niente fosse. Non ho bisogno di tale persone. Non ho bisogno di nessuno.>>
Apro gli occhi e guardo verso il cielo stellato. Sento freddo anche se estate. Mi sento solo anche se ci sono un sacco di persone. Vorrei essere come gli altri.
In questi anni nessuno mi ha fatto sentire che appartenevo a questo mondo e forse non me ne sentirò mai parte. Sento uno scoppio, mi giro di lato e vedo vari colori:erano iniziati i fuochi d'artificio. Si sentiva anche la musica in lontananza. I fuochi scoppiavano uno dopo l'altro.
<<Che belli... >> dissi e poi sul mio viso scese una lacrima.

<<Ohi, dov'eri finito? Hai visto che ore sono? >>disse Violet con le braccia conserte.
<<Eh...il tempo è passato... ci stavamo divertendo...ehm...>>dissi balbettando.
<<Uffa, ti voresti dare una svegliata una volta per tutte? >>disse ormai stanca di rimproverarmi.
<<Comunque, tutto bene? Hai gli occhi un po' ...>>
<<Tranquillo Mike, sto bene, è solo che sono un po' stanco. >>
<<Mmm... okay, se lo dici tu.>>
Ci incamminiamo verso la macchina. Appena arritavi vedo i nostri genitori che sembrava che ci aspettavano da molto. Entriamo in macchina e partimmo verso casa.
<<Che cosa avete fatto di bello? >> mi chiese mia madre.
<<Niente di che, le solite cose. >> gli risposi mentendo
<<Va bene. L'importante è che ti sia divertito. >>
Il viaggio durò poco. Appena arrivati a casa, corro nella mia stanza a prendere il necessario e poi mi chiudo in bagno. Per prima cosa mi lavai il viso, poi mi misi il pigiama e per finire mi lavai i denti. Appena uscito dal bagno andai a bere un bicchiere d'acqua. Poi andai verso la mia stanza.
<<Buona notte ! >> dissi e chiusi la porta della mia stanza. Prendo le cuffiette con il filo, le collegai al telefono e mi stesi sopra il letto - faceva caldo e non mi andava di stare sotto le coperte. Parto la musica. Vado a vedere nel calendario del telefono per vedere quanto mancava per l'inizio della scuola.
<<Tre settimane. >>pensai.
Tre settimane e sarebbe iniziata la mia vita da liceale. Esco dall'app e chiudo il telefono. Lo appoggio di fianco a me e osservo il soffitto.
<<Voglio vivere al meglio i miei anni di liceo e non avere rimpianti, ma come? >>. Ci pensai, ma non mi veniva niente in mente.

Erano le 05:13 di mattina è ancora ero sveglio :non riuscivo a dormire. Presi il telefono, vado su Google e cerco qualche libro digitale che potrei leggere, ma inutilmente. Chiudo il telefono nuovamente e scolego le cuffiette. Mi alzo e vado verso la finestra.
<<Si sta inalzando il sole >> dissi a bassa voce osservando il paesaggio fuori. Presi il telefono ormai al 15% e feci delle foto.
<<Che spettacolo. >> pensai.
Dopo la quinta foto, andai a collegare il caricabatterie alla presa vicino al letto e misi a caricare il telefono. Apro la porta della mia stanza lentamente e andai in cucina. Appena arrivo, vado ad aprire il congelatore e prendo un gelato a cono. Mi siedo a tavola e accendo la TV. Appena si accende abbasso subito il volume in modo da non svegliare gli altri. Cercai tra i canali qualcosa che mi potrebbe interessare, ma non c'era niente. Spengo la TV e appena finito di mangiare il gelato torno in camera e richiudo la porta. Sto con la schiena contro la porta, alzato. Abbasso lo sguardo e me ne sto in silenzio.
Mi metto la mano dietro al collo e fisso il vuoto per un po'.
<<Più I giorni passano e più non riesco a essere me stesso >>pensai <<Ormai non riesco più a vivere ogni giorno al massimo... tutti i giorni sembrano uguali... mi sto stancando di vivere.>>
Vado verso la finestra e mi fermo davanti. <<"Chi non mostra il suo vero io indossa una maschera", no? >>
Se ci penso io ormai ne ho una per ogni situazione ...quindi, per non soffrire, dovrò semplicemente usare ... una maschera.

Contro me stesso. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora