Capitolo 6. A new meeting

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Come ogni mattina la sveglia suona. Mi alzo e vado a prepararmi. Mi metto una una maglietta nera e un paio di jeans. Indosso anche la solita camicia di jeans. Dopo essermi preparato, vado a a bere un bicchiere d'acqua in cucina. Poi vado nella mia camera e metto lo zaino in spalla. Vado all'entrata ed esco di casa. Vado verso la fermata e quando arrivo aspetto l'autobus. 
<<Ormai siamo a maggio>> penso mentre guardo il telefono. 
Arriva l'autobus e io salgo su di esso. Cerco un posto libero e...
<<Ehi, da quanto tempo>>
... vedo una faccia conosciuta.
<<Ciao Victor.>>
Sposta lo zaino che occupava il posto accanto a lui e mi invita a sedermi.
<<Come va?>>mi chiede 
<<Tutto bene e tu?>>
"Bene. Che cosa mi racconti?"
Cominciamo a parlare del più e del meno. 
Io e Victor eravamo amici alle scuole medie. È un ragazzo dai capelli scuri e occhi castani con gli occhiali. Adora le materie scientifiche e ed è uno che studia molto, infatti i suoi voti erano sempre il massimo, o almeno alle medie era così. Lui era come il leader della classe, sempre pronto ad aiutare a tutti e a guidarli nella giusta via. Anche nello sport non andava male, anzi anche in questo ambito era tra i migliori. Ha un sacco di amici e conoscenti... praticamente il mio opposto. Ma comunque abbiamo avuto confidenza ed siamo diventati amici. Lui mi diceva sempre che saremo stati amici per sempre anche dopo le scuole medie... ma alla fine non ci siamo più visti e sentiti. O almeno fino a oggi.
<<Comunque forse non lo sai... >> dice Victor <<... ma io sono diventato il rappresentante della mia classe. >>
<<Davvero? Congratulazioni >> gli dico con finta meraviglia. Infondo me lo aspettavo.
<<Grazie! Come va invece nella tua classe? Ti sei fatto un amico? >>
<<... Si >>
<<Sono persone simpatiche? >>
<<Si>>
<<Meglio così!>>
Continuiamo a parlare fino a quando non arriviamo alla fermata, che a quanto pare è la stessa. 
<<Che coincidenza! Mi chiedo come non ci siamo incontrati mai>> mi  dice mentre continuiamo a camminare
<<Vero.>> 
<<Io devo aspettare dei miei compagni e dopo andiamo a prendere un caffè. Vuoi unirti a noi?>>
<<Ehm...>>
<<Dai, finalmente che ci siamo rincontrati dopo tanto tempo>>
<<... Va bene>>
Non ho altra scelta.
Così aspettiamo alla fermata. Passano circa cinque minuti, passati a parlare. E poi arriva un autobus. Scendono le persone che erano dentro. 
Poi quattro persone che scesero fecero un segno di saluto verso la nostra parte. 
<<Buongiorno, Victor>> dissero uno a uno
<<Buongiorno. Oggi si unirà con noi un mio vecchio amico>> dice indicandomi.
<<Più siamo meglio è! Io sono Martin, piacere di conoscerti>>
<<Piacere...>>
È un ragazzo dai capelli e occhi color nocciola, con la pelle abbronzata ed è alto quanto me. Credo che sia quel genere di persona che va d'accordo con tutti.
<<Io sono Louis, spero che andremo d'accordo.>>
<<Stessa cosa per me>>
Lui invece è un ragazzo abbastanza bello, con gli occhi marroni e capelli su un marrone che tende al biondo. Probabilmente conoscerà un sacco di persone.
Ormai riesco a capire che tipo di persona sono soltanto guardandoli e con qualche parola che ci scambiamo. Infondo di gente ne ho conosciuta molta... anche se probabilmente se ci incontrassimo non si ricorderebbero di me come carattere ma come presenza nella loro vita o forse neanche quello. Tipo con i miei "amici" delle elementari ci siamo incontrati diverse volte anche se rare e malapena si ricordavano il mio nome ma si ricordavano che ero un loro compagno di classe neanche amico. Non pensiamo ora al passato e concentriamoci sulla situazione che ho davanti.
<<Io invece...>> mi giro verso dove proveniva la voce<<... mi chiamo Juliet, piacere di conoscerti>>
<<...Anch'io>>
Sembra una ragazza dai capelli lunghi e scuri raccolti in una coda di cavallo. Sembra una ragazza intelligente... credo. Non sembra essere come le altre ragazze che pensano a farsi belle e neanche una persona che si dedica interamente allo studio... Forse una via di mezzo?
<<Bene, ora che ci siamo tutti andiamo al solito bar>>
Così ci incamminiamo. Victor, Martin e Louis sono davanti e parlano su questioni riguardanti alle interrogazioni e alle verifiche scritte della giornata. Mentre io e Juliet... stiamo in silenzio dietro di loro . Questa situazione... è davvero strana. 
<<Dov'è la tua scuola?>> mi chiede lei quasi come se volesse rompere il giacchio.
<<È quel liceo>> dico indicandogli l'edificio dall'altra parte della strada.
<<Cosa!?>>dice Victor all'improvviso. Mi fermo facendo un piccolo sobalzo  
<<Le nostre scuole sono distanti cinque minuti a piedi e non ci siamo mai incontrati. Com'è possibile?>>
<<Non chiedermelo a me>>penso e facendo un piccolo sorriso gli dico <<Già, com'è possibile>>
<<Certo avete perso molto tempo separati voi due quando potevate incontrarvi tranquillamente>>dice Louis 
<<Infatti.>> lo asseconda Martin
Alla fine tornano a parlare tra di loro ma questa volta si aggiunge anche Juliet. Mi sento di troppo. Sono di troppo. Forse è meglio inventarmi una scusa e andarmene. Certo mi dispiace per Victor però... non dovrei essere qua. Ma...
<<Siamo arrivati>> mi dice Victor girandosi verso di me.
...ormai è troppo tardi. Detto questo non c'è più via di fuga. Così entriamo.È la prima volta che entro in questo bar anche molte passavo di qua per una passeggiata quando l'autobus arrivava in anticipo e mi annoiavo a stare ad aspettare fuori davanti alla scuola. Ci sediamo ad un tavolo. Mi guardo intorno e noto che ci sono un sacco di persone, adulti e ragazzi delle superiori. Notando questo è stato un colpo di fortuna trovare un tavolo libero. 
<<Buongiorno, cosa volete che vi porto oggi?>>chiede il cameriere al nostro tavolo con un taquino in una mano e una penna nell'altra.
"Oggi"...?
<<Buongiorno anche a lei>> dice Victor << Vorrei un cornetto vuoto e un cappuccino>>
<<Io un caffè normale e un flauto al cioccolato>> dice Martin
<<Un cappuccino e basta>>dice Juliet 
<<Vorrei un cornetto alla marmellata>>
<<C'è dell'altro che volete che vi porto?>>chiede il cameriere dopo aver appuntato gli ordini sul taquino.
<<No, grazie>> gli risponde Victor
<<Va bene, un attimo e ve li porto subit...>>
<<Aspettate!Lui non ha ancora ordinato>> dice Juliet indicandomi
<<Avete ragione>> dice il cameriere . Poi si china leggermente verso dove sono seduto
<<Sono mortificato>> dice 
<<Ehm,Ecco... non è successo niente, state tranquillo>> gli dico con tono un po' agitato
Il cameriere si rimette con la schiena dritta
<<Cosa volete che vi porti?>> mi chiede
<<Mmm... Un caffè normale>>
<<Va bene.>>
Detto questo va a prendere i nostri ordini
<<Scusa>> dice tutto d'un tratto Victor
<<Perché ti scusi? >> chiedo non capendo il motivo per si stesse scusando.
<<E per il fatto che non mi ero accorto che non avessi ordinato. Mi dispiace>>
<<Tranquillo non importa>>gli dico per tranquillizzarlo.
"Non è la prima volta"...mi misi a pensare.
<<Comunque, grazie Juliet>> dico
<<Eh? E di cosa? >> dice lei con sguardo interrogativo
<<Per prima ovviamente >>
<<Non mi devi ringraziare >>
<<Invece si >>

Il cameriere tornò con i nostri ordini. Durante la nostra colazione si parlò di cose diverse : per esempio delle nostre scuole. Il tempo passò velocemente. Finita la "nostra colazione" andiamo a pagare.
Poi usciamo dal bar.
<<Dovremo rifarlo un giorno >> dice Victor
<<Si>> dico
<< È il momento di lasciarci. È stato un piacere conoscerti. Spero che ci rincontreremo ancora>> dice Martin
<<Anche per me>> dico
<<Ci vediamo>> dice Louis con il pugno teso
<<Va bene>> dico cercando goffamente di battere il pugno.
<<Ciao, alla prossima >> mi dice Victor  salutando con la mano.
<<Ciao>> dico
Così ognuno andò per la propria strada.
Cammino tranquillamente verso la mia scuola. Sento una strana sensazione al petto: che sia felicità? Non saprei. Ho rincontrato un vecchio amico, poi sono anche andato a fare colazione al bar... sono successe tante cose in una sola mattinata. Ma sopratutto... è avvenuto un nuovo incontro.

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