Capitolo 8: An Unexpected Message

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Estate. La stagione più calda dell'anno. Mare. Sole. Libertà. Niente scuola e compiti per casa. In poche parole... per tutti la stagione più bella dell'anno. Tranne per me. Per gli altri è quel periodo dell'anno pieno di feste, vacanze fuori città... in breve quel periodo in cui si può fare tutto e di più e divertirsi in diversi modi. Bhe... per è il contrario. L'estate per me è quel periodo in cui non c'è niente da fare in particolare. Praticamente esco solo per andare al mare con la mia famiglia e per andare alle feste di paese. Se ci penso in fondo esco solo con loro nei periodi di vacanza. È un po'... come dire ... deprimente. Non che non mi piace uscire con la mia famiglia però... gli i ragazzi della mia età non dovrebbero uscire con gli amici? Persino Mike che è un ragazzo molto riservato esce qualche volta con i suoi compagni di classe. Se parliamo di Violet invece è già un miracolo se vedo prima di sera. È sempre fuori di casa con le amiche. Per quanto mi riguarda... è raro che esco di casa. Non sono mai uscito con gli amici o i compagni di classe per andare in giro o fare qualcosa. Diciamo che, in pratica, in estate entro quasi in modalità Hikikomori: passo la giornata con il telefono in giro per internet e gioco hai videogiochi. Poi quando penso di fare qualcosa di diverso ... il tempo di pensarci che la giornata è già finita. Conclusione? Credo che ci sia qualcosa di sbagliato in me. Anche quest'anno probabilmente, no, sicuramente andrà finire così. O almeno credevo.

18 luglio. Sono le tre passate di pomeriggio. Mi sono appena svegliato. Mi fa male un sacco la testa e sono ancora assonato. Ho passato la notte a guardare video su internet e ad ascoltare la musica. Credo di essermi addormentato verso le cinque di mattina ... o forse erano le sei? Non mi ricordo. Mi alzo e mi cambio i vesti. Metto una maglia larga a maniche corte nera e dei pantaloni che arrivano fino le ginocchia dello stesso colore. Vado in bagno a lavarmi la faccia con l'acqua fresca. Il sonno non passa. Ho voglia di tornare a dormire.
Vado in cucina e vedo Mike che sta sparecchiando la tavola.
<<Buongiorno>> mi dice appena mi vede.
<<Buongiorno... o forse sarebbe meglio dire buon pomeriggio?>>dico sorridendo cercando di fare il simpatico ma inutilmente.
<<Avete già mangiato?>>chiedo anche se so già la risposta
<<Come puoi vedere si.>>
<<Capisco>>
<<Vuoi che lascio la tovaglia?>> mi chiede
<<No tranquillo>>
<<Okay. Comunque mamma ha fatto le cotolette di pollo e mi ha chiesto di dirti quando ti fosti svegliato di riscaldartele se hai fame.>>
<<Va bene, grazie>>
Misi a riscaldare le cotolette nel microonde. Imposto il timer per un minuto e trenta secondi. Nel frattempo torno nella mia stanza e stacco il telefono dalla presa del caricabatterie. Mentre ritorno in cucina accendo il telefono. Sgrano gli occhi quando vedo che ci sono dei messaggi non letti. Probabilmente saranno i messaggi degli sconti o qualcosa del genere. Però quando guardai da chi parte era rimasi un po' sorpreso: è un messaggio da parte di Adam. Il timer del microonde suona all'improvviso. Mi sono preso un colpo.
<<Leggerò il messaggio dopo pranzo>> penso
Tiro fuori dal microonde il piatto. Prendo con la mano libera una forchetta e un coltello. Mi siedo a tavola. In cucina non c'è nessuno a parte il sottoscritto.
<<Buon appetito>> penso e mi metto a mangiare.

Dopo aver messo il piatto e le posate sporche nel lavandino vado in salotto e mi stendo sul divano. Guardo il telefono e mi ricordo del messaggio da parte di Adam. Vado sui messaggi e mi metto a leggere:

-Hey, come va? Come stanno andando le vacanze? Ti volevo chiedere una cosa: domani sei libero?-

<<Eh?>> dico . Continuo a leggere il messaggio.

-Sai io, Joe e Roy pensavamo di andare domani sera a mangiare una pizza in una nuova pizzeria che hanno aperto vicino alla casa di Joe . Vorresti venire anche tu?-

Mi alzo di impulso. Appoggio il telefono sul tavolino davanti al divano. Prendo un respiro.
E poi penso <<Che dovrei rispondere? Cosa faccio? Che dovrei fare?>>
Mi sto agitando. Non riesco a comprendere cosa stia succedendo anche se si capisce chiaramente. Per ora devo pensare a rispondergli. Però... cosa gli scrivo? È la prima volta che mi succede una cosa del genere. Dovrei accettare? Non so. Ahhh che faccio!!
Prendo un altro respiro. Cerco di tornare tranquillità che avevo prima di leggere il messaggio. Prendo il telefono e mi siedo. Poi digito sulla tastiera:

-Devo chiedere ai miei. Poi vi faccio sapere-

Lo rileggo e poi lo invio. Aspetto un po' e poi arriva un messaggio con scritto" Okay"

A questo punto decido di alzarmi e vado in cucina per bere un bicchiere d'acqua. Nel frattempo penso se accetto o meno la proposta.
Poi nella testa mi passò per la mente la sera dopo gli esami di terza media. Avevano deciso tutta la classe di andare a festeggiare, non importacene dei risultati. Durante la serata tutti si stavano divertendo e Victor era l'anima della festa. Poi c'ero io che era nell'angolo a sorseggiare un bicchiere di Coca-Cola con una spruzzata di limone. Li guardavo e mi dicevo "Ma che ci faccio io qui? Forse non sarei dovuto venire."
È stata un'esperienza orribile. Mi sentivo come l'intruso della festa.
Ma ora è diverso... Credo... Non lo so neanch'io ad essere sincero.
Arrivato in cucina riempo un bicchiere con l'acqua gelida del frigo.
Poi entra nella stanza mia madre. Mi è venuta un idea!
<<Ciao mamma, posso chiederti una cosa?>>
<<Mmm, certo>>
<<Domani c'è qualcosa che dobbiamo fare? >>
<<No, perché? >>
<<Beh... Ecco... >>
Come glielo spiego...?
<<Dei miei amici vorrebbero andare a mangiare una pizza domani sera...>>
<<Puoi andarci se vuoi>> dice mia madre andando dritto al punto.
Non ho neanche finito ciò che volevo dire e l'ha capito?
<<Davvero? >> gli chiedo.
<<Si. Per quanto riguarda il passaggio se tuo padre non torna ti potrei accompagnare io. E poi ti farebbe bene uscire qualche volta, lo sai? >>
Non sbaglia affatto. E poi non esco di casa da quando è finita la scuola...
Forse potrei veramente diventare un Hikikomori... e se continuerò così potrei diventare un neet. Non che mi dispiaccia l'idea... Smettiamola di pensarci.
<<Okay... Allora confermo. Grazie, mamma >>
<<Non devi ringraziarmi per questo. Mi fa piacere che esci con gli amici>>
Lascio la cucina e vado nella mia stanza. Prendo il telefono e mando un messaggio ad Adam con scritto :

"Io ci sono"

Contro me stesso. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora