Capitolo 7

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Poi qualcuno mi prese per i piedi e mi portarono fino alle facciemorte.
Era troppo buio, non riuscivo a vedere i miei assalitori.
Un senso di paura mi impossessó
Ero da sola contro due ragazzi, sicuramente, più forti di me.
Ad un tratto ci fermammo, cioè, si fermarono, non era lì di mia volontá.
Incomincia a scalciare, dimenarmi, ma nulla da fare, ero troppo debole.
Dagli alberi, che circondavano quel posto, filtró un raggio lunare che illuminó il volto di quelle sue teste di caspio.
Uno dei due ragazzi era... GLADER???
Ma non dovrebbe trovarsi in gattabuia?
Ma prima sono andata a trovare Newt e lui... lui non c'era!!!!
Non me ne ero resa conto fino a quel momento .
Non avevo più solo paura, ora ero del tutto terrorizzata.
Era come se una mano di ghiaccio si posasse sul mio cuore, come se il cuore palpitasse, fino a schiantarsi, in un vuoto abisso.
Glader tolse la mano dalla mia bocca, così io colsi l'occasione per parlare "Tu cosa ci fai qui? Non dovresti essere in gattabuia?" poi mi girai verso l'altro ragazzo "tu chi sei?"
I ragazzi risero all'unisono.
Io ero paralizzata.
"Ti credevo più intelligente Fagiolina" disse Glader.
"Io sono il tuo peggior incubo: Zart" disse quest'ultimo.
"Ci credo, con la faccia che ti ritrovi" dissi.
Ma evidentemente avevo detto la cosa sbagliata al momento sbagliato.
Zart scattó verso di me, che ero seduta a terra dopo che mi ci avevano scaraventato, mi prese per il colletto della maglia e mi tiró su.
Glader si avvicinò e disse "Che ne dici se adesso ci divertiamo un po'?".
Mise una mano sul mio fianco, e incominciò a scendere fino a toccarmi il sedere e stringerlo in una morsa dolorosa. Un gemito di terrore uscì dalla mia bocca.
"Ti prego fermati" lo implorai. Glader scoppiò in una fragorosa risata, per poi portare la sua mano sotto la mia maglietta procurandomi brividi di paura. In quel momento volevo solo scappare, sfuggire a quello che sarebbe potuto accadere da lì a poco.
Mentre Glader stava cercando di togliermi i pantaloni, vidi un sasso vicino a me e senza pensarci un attimo lo afferai e lo scaraventai sulla sua testa. Un urlo di dolore si aprì dalla sua bocca e si tolse da me.
Sferrai un calcio, nei gioielli di famiglia, a Zart.
Senza pensarci due volte incominciai a correre verso la Radura.
Glader e Zart si erano ripresi, e mi incominciarono a inseguire.
Uscii dalle facciemorte urlando...
"AIUTO! AIUTO!"
I radurai stavano dormendo, ma le mie grida li svegliorano.
Glader mi raggiunse, si gettó su di me e mi trascinó per i piedi, poi mi giró a pancia in su, si mise a cavalcioni sopra di me e incominció a tirarmi dei pugni.
All'inizio mi difesi, ma man mano che continuava, le forze diminuivano.
Gally, Minho e Ben vennero in mio soccorso.
Staccarono Glader da me e Minho, infuriato, lo incominció a picchiare.
Gally mi aiutò a tirarmi su.
Ero sotto shock...
La gente ha cicatrici in tanti posti impensabili. Sono mappe segrete delle storie personali, diagrammi di tutte le vecchie ferite. La maggior parte delle nostre ferite guarisce, lasciando solo cicatrici, ma alcune non guariscono. Certe ferite le portiamo con noi ovunque, e anche se si sono rimarginate da tempo, il dolore resterà per sempre.
Quell'accaduto sarà una di quelle ferite.
"Evy, stai bene?" mi chiese Gally preoccupato.
Io lo fissavo impassibile, non riuscivo a parlare.
"Chiamate Newt, c'è bisogno di lui" disse Ben guardandomi, anche lui, preoccupato.
Minho nel frattempo aveva conciato per bene sia Glader che Zart.
Dopo un paio di minuti arrivó Newt correndo a perdifiato.
Mi si paró davanti e mi chiese "Evy tutto bene?" disse tastando il mio corpo, ma quando arrivó sui fianchi scattai all'indietro come d'instinto.
Non parlavo, non riuscivo a parlare.
Newt mi guardava angosciato.
La paura è l'emozione più difficile da gestire. Il dolore si piange, la rabbia si urla, ma la paura si aggrappa silenziosamente al cuore. Io non riuscivo a gestirla.
"Cosa è successo???" mi chiese Newt.
Gally incominció a spiegargli cosa aveva visto, nessuno ancora sapeva che quei due avevano cercato di stuprarmi.
"Evy, lo so che hai paura, ma dimmi cosa ti hanno fatto , ti prego?!" disse Gally.
"S-s-stuprarmi, hanno cercato di stuprarmi" dissi con un filo di voce.
Newt s'infuriò di colpo e si diresse verso Glader e Zart, ma prima che li potesse anche solo sfiorare, Minho lo fermó "Tranquillo, li ho già sistemati io, nessuno tocca la nostra principessa"
Ero contenta di quel soprannome, ma in quel momento non riuscivo a esprimere la mia felicità.
Tutti mi guardavano preoccupati.
Troppi occhi addosso, stavo per scoppiare, quando arrivò Alby "Pive tutti a dormire, non c'è nulla da vedere, vi ricordo che domani dovete lavorare, quindi tutti a letto, smammate!" poi venì verso di noi.
"Ora andate a letto, domani mattina faremo un Adunanza"disse.
"Hey, ti va di dormire nella mia stanza?" mi chiese Newt.
Lo guardai e annuii.
Andammo nella sua stanza.
Non era nulla di che, c'era un letto, un comodino, una scrivania e una finestra.
Stavo posizionando il sacco a pelo a terra, quando Newt chiarì "Tu dormirai nel letto, io nel sacco a pelo, non si discute, buonanotte Evy"
Annuii nuovamente e m'infilai nel letto.
Nel giro di due minuti il sonno mi avvolse.

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