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La mia sveglia suono alle 7 puntuale come al solito.
"Merda." imprecai deliziosamente di prima mattina. Corsi verso il bagno per farmi la doccia, una buona doccia al mattino aiuta qualsiasi persona e rilassare i muscoli e lasciare che i problemi scivolino via come l'acqua sul corpo. Fui sopresa dalla porta che si aprì e un Harry assonnato entró in bagno, lavandosi i denti come se nulla fosse.
"Hai già dato le dimissioni dal college?" gli chiesi cogliendolo di sorpresa.
"Hanna ma sei nella doccia?" disse venedo verso di me, ma prima che aprisse la tendina lo fermai urlandogli contro.
"Non ti azzardare idiota." Lo sentii sghignazzare da dietro la tendina, mentre si avviava verso il gabinetto.
"Si mamma, oggi quindi mi accompagni a fare il tatuaggio? Ho giá comunicato al college l'idea di finire l'anno altrove, ma credo che andró in Irlanda, l'America è troppo lontana da te."
Mi si addolcii il cuore alle sue parole e sorrisi verso di lui, malgrado non potesse vedermi.
"Hanna non posso venire a prenderti oggi a scuola, devo fare le valige, peró se ti posso accompagnare se vuoi." Uscii dalla doccia incappucciata e annuii.
Andai in camera per cambiarmi e preparare lo zaino, pronta per andare a scuola.
Il tragitto era breve come sempre quando sto con Harry, alla prima ora avevo filosofia e salutai il riccio con un abbraccio prima di uscire dalla macchina diretta verso il liceo.
Queste quattro mura mi mancheranno, tra meno di un anno sarà tutto finito e i migliori ricordi che ho li conservo esattamente in questo cortile, le giornate con Harry, i pranzi con lui.. bei tempi. Mi manca vederlo girare per i corridoi, mi manca l'ansia di vederlo a ricreazione.
Entrai in classe, ed eccola là. La stronza per eccellenza era seduta al suo solito posto. Alison Di Laurentis.
"Ciao Hanna, sempre bello vederti al mattino. Ci sei passata per il bagno a darti una sistemata oppure quando hai provato a guardarti si è rotto lo specchio?" disse sorridendo alle sue amiche ancor più oche di lei. Mi odia perchè è convinta che stia con Harry e lei ha sempre avuto un debole per lui, come per gli altri ragazzi che frequenta compreso Niall.
"Oh Alison, Harry mi ha rovinato di nuovo i capelli? Quante volte gli ho detto che non mi deve abbracciare così forte. Hai presente come abbraccia lui? O forse no.. Che peccato." Le risposi con tutto tono, andandomi a sedere al mio posto, entró il professore e cominció la lezione. Che si fotta quell'idiota di Alison, rosica oca.
Due ore su Freud; era interessante il suo modo di pensare, amo la letteratura e la filosofia, sono veramente intriganti.
Dopo filosofia andai a fare matematica, grazie a dio mi ero liberata di Alison, ma ora mi toccava la matematica che per la prima volta non sembrava straziante arabo antico. Sorprendente.
Uscita da scuola non avevo idea di come tornare a casa, probabilmente torneró a piedi anche se ci vorrà una buona mezz'ora.
"Ehi bellezza, questa sera sei a casa mia? Quanto ti dovró pagare?" Mi si geló il sangue nelle vene, sperando che fosse frutto della mia immaginazione andai avanti senza voltarmi, ma quando mi prese per il braccio e mi strinse sul muro capii che stava succedendo davvero.
"Trevor mollami subito." Gli urlai contro senza successo, quel viscido doveva allontanarsi da me immediatamente.
"Mollami o chiamo la polizia" Cercai di dirgli inutilmente, quando la sua bocca cominció a baciarmi il collo, appoggiato dai suoi amici.
"Che cazzo state facendo? Togliti fottutamente da lei." Era Luke. Luke? Che ci faceva lui qui? Non mi feci troppe domande e mi misi dietro di lui. Un pugno ben assestato colpì Trevor in piena faccia.
"Vieni con me." Disse Luke, quasi come se me lo stesse imponendo, non rifiutai l'offerta e lo seguii nella macchina, mise in moto e partì.
"Cosa ci facevi tu là?" Gli chiesi con la voce che mi moriva in gola.
"Prego." si limitó a rispondermi.
"G-grazie Luke." Dissi, cercando di trattenermi.
"Da quanto va avanti questa cosa?" mi chiese.
"Ma-mai, di solito viene Harry, m-ma oggi non poteva e.."
"Ho capito. Stai bene adesso?" Disse girandosi verso di me cercando i miei occhi.
"Sto bene si.. grazie di nuovo."
Non mi rispose, si limitó a chiedermi le indicazioni per casa mia.
"Solo perchè ho evitato che ti molestassero non vuol dire che saremo amici o merdate simili, ho solo fatto quello che era giusto fare." Disse guardandomi intensamente, come se mi stesse compatendo.
Non dissi niente, scesi dalla macchina ed entrai a casa.
Ero sconvolta, Trevor è una persona viscida e Luke.. beh Luke non lo so, non mi fa ragionare razionalmente.
Non capivo nulla, ogni volta che incontravo quel ragazzo era un tuffo al cuore, mi lasciava senza parole, senza fiato.

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