CAPITOLO 20

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Mi svegliai, era prestissimo, ma non riuscivo a dormire, non vedevo l'ora di rivedere Emily, Mike e Erik. Iniziai a prepararmi, erano le sei del mattino e l'aereo sarebbe partito alle otto, feci una doccia, mi misi un paio di jeans, una felpa bianca Obey e le vans rosa pastello e ricontrollai le valigie, per essere certa di aver preso tutto. Uscii dalla stanza e bussai da Adrien, ma non aprì, così bussai più forte e dopo un po' aprì la porta, era spettinato e senza maglietta, era bellissimo.

-Sei ancora così??- goi chiesi

-Sì, perché che ore sono?-  mi chiese, e dalla sua voce capii che l'avevo svegliato

-Sono le sette-

-Le sette?? Ma sei impazzita, perché ti sei svegliata così presto?-

-Sveglia, oggi dobbiamo partire e l'aereo parte tra un'ora-

-Oh cazzo, è vero-

-Hai preparato le valigie. Vero?-

-No, mi ero completamente dimenticato che dovevamo partire-

-Hai mezz'ora per prepatarti le valigie, poi andiamo insieme a fare colazione. Capito?-

-Sì- tornai in camera mia e dopo un quarto d'ora qualcuno busso alla porta e andai ad aprire.

-Adrien??-

-Sembri sorpresa-

-È passato un quarto d'ora, non è possibile che tu abbia già preparato le valigie-

-Non ci vuole niente,  cinque minuti per prepararmi e dieci minuti per fare le valigie-

-Ma come fai a fare così in fretta?-

-Butto tutto dentro le valigie-

-Ah-

-Be' andiamo a fare colazione?- mi chiese

-Sì sì- dissi

Quandi finimmo di fare colazione andammo alla pista, la scuola aveva due jet privati e una piccola pista di atterraggio e decollo che era a pochi passi dall'edificio dei dormitori. Arrivammo cinque minuti in ritardo e il pilota era un po scocciato, a quanto pare i vampiri hanno la fissa della puntualità.

-Sei mai stato a Miami?-

-Sì, una miriade di volte, ho persino perso il conto-

-Da dove vieni?-

-Da Los Angeles-

-Pensavo che venissi dall'Europa, Hope mi ha detto che la tua casata è la più importante d'Europa-

-Sì, ma siamo sparsi un po' in tutto il mondo-

-Come mai vai tanto spesso a Miami?-

-Accompagnavo mio padre, quando andava a parlare di affari con tua madre-

-Con mia madre?-

-Sì, è una cosa normale, che due persone importanti parlino di affari-

-E solo che non ho mai pensato a mia madre come una persona importante nella società dei vampiri, certo, prima pensavo che i vampiri non esistessero, ma neanche adesso riesco a immaginarla come una persona di tanta importanza, lei era così semplice-

-Be' penso che sia normale-

Finalmente arrivammo all'aeroporto c'era mio padre ad aspettarmi e come lo vidi gli corsi subito incontro per abbracciarlo, mi era mancato tantissimo.

-Grazie mille- mi urlò Adrien in tono ironico, gli avevo lasciato tutte le valigie

-Scusami, adesso arrivo- dissi andando a prendere le valigie

-Papà, lui è Adrien. Adrien, lui è mio padre- li presentai

-Piacere di conoscerla signor Sullivan-

-Il piacere è tutto mio-

Appena arrivai a casa corsi  al piano di sopra, in camera mia, e mi buttai sul letto, quanto mi era mancata la mia camera. Dopo un po' arrivò Adrien e si fermò sulla porta.

-La tua stanza e quella affianco- dissi, mi ero dimenticata di dirglielo prima.

* Spazio Autrice *
Spero che il capitolo vi piaccia
Per favore commentate e votate
Scusatemi, so che ultimamente i capitoli sono cortissimi, ma non ho molto tempo :'(
Anche oggi niente foto personaggio, scusate :(
Grazie mille per le +6.3k visualizzazioni, per i commenti e per i voti♥♥
CIAOOOO♥

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