CAPITOLO 28

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Mi svegliai improvvisamente, era notte fonda, avevo quasi sicuramente urlato, perché si svegliò anche Hope

-Rose, tutto bene?- mi chiese avvicinandosi al mio letto

-Ho avuto un incubo-

-Vuoi raccontarmelo?- mi chiese e io annuii

-Ti ricordi ieri, quando ti ho raccontato il mio sogno?-

-Sì-

-Ecco, ho fatto lo stesso sogno, solo che questa volta ecco...diciamo...che ci siamo andati molto vicini, e poi la stanza ha preso fuoco, ed era...era tutta colpa mia, non sono riuscita a controllare il fuoco, e poi mi sono svegliata. Era tutto così...così reale-

-Era solo un incubo, e poi hai detto che hai imparato a controllarlo-

-Sì, ma è diverso, in aula di magia, non ero in preda alla rabbia o alla passione, quindi era più facile-

-Non preoccuparti, ci riuscirai, riuscirai a controllarlo, devi solo imparare a concentrarti e a controllarlo, e poi dopo un po' ti verrà naturale-

-E se non ci riuscissi?-

-Certo che ci riuscirai, tutti ci riescono, ora torniamo a dormire, altrimenti domani non ci sveglieremo-

-Okay- dissi, e tornò nel suo letto

Hope si addormentò quasi subito, io invece non mi riaddormentai. Di mattina avevo due occhiaie, che non ero siura che il correttore sarebbe riuscito a coprire. E infatti non ci riuscì, certo,  la situazione non era tragica come quando mi ero svegliata, ma non era neanche delle migliori.

-Dormito male?- mi chiese Adrien appena mi vide

-Sì, è non fare finta di non sapere, tanto lo so che senti tutto-

-Ti ricordo che sei stata tu a dirmi di fare finta di non sentire-

-Per favore non incominciate- disse Hope, a volte pensavo che fose lei la più grande e non Adrien

-Scusa, sono un po' di malumore oggi- dissi a Adrien, stava per fare un'altra delle sue battute, ma Hope lo fulminò con lo sguardo

-Vero che riuscirà a controllare il fuoco?- chiese Hope a Adrien

-Certo, deve solo continuare a fare un po' di pratica-

-Visto, cosa ti avevo detto? Ci riuscirai- mi disse

-Quanto vorrei poterci credere quanto ci credete voi?-

-Devi avere autostima, altrimenti ci credo che non ci riuscirai- mi disse Hope

-Possiamo parlare di qualcos'altro?-

-Okay- dissero Adrien e Hope

-Non ho voglia di fare lezione- sbuffai

-Nessuno ne ha voglia- mi fece notare Hope

-E saltassimo le lezioni oggi?- chiesi e Adrien mi fulminò con lo sguardo

-Ma sei pazza? Le lezioni si possono saltare solo se sei in infermeria, e la prima cosa che fanno quando manca qualcuno è controllare se sono in infermeria, ogni mattina arriva a tutti gli insegnanti un foglio con scritto che è in infermeria. Conclusione: non è possibile saltare le lezioni senza essere beccati- mi disse Hope

-Non è giusto- sbuffai

-Be' la Grey, evidentemente, non la pensa come te- mi disse Adrien e andammo a lezione

-Oggi facciamo magia o allenamento?- gli chiesi

-Tutti e due-

-Vuol dire che mi insegnerai la magia d'attacco?-

-No, vuol dire che faremo un'ora e mezza di allenamento e un'ora e mezza di magia-

-Ah- dissi un po' delusa

Alla prima ora il professore di fisica decise di interrogare, chiamò Stephanie, era un genio della fisica e il professore decise di tormentarla, non la smetteva mai di farle domande, sembrava che stesse cercando qualcosa che lei non sapesse.

-Ehi Rose- mi chiamò Hope, distrandomi dai miei pensieri

-Che c'è?-

-Secondo te fa in tempo a interrogare anche altri?- mi chise, visibilmente preoccupata che potesse essere chiamata all'interrogazione.

-No, non penso. Sembra che non si arrenderà finche Stephanie non sbaglia-

-Fortunatamente, per me, non sa che Stephanie non sbaglierà mai-

-Già-

La campanella suonò, andammo a pranzo e commentammo la mattinata. Dopo io e Adrien andammo in palestra e Hope in biblioteca.

-Posso chiederti una cosa?- mi chiese Adrien

-Perché io non posso chiederti se posso chiederti una cosa e tu, però, lo puoi chiedere a me? Sì, comunque- lui riflettè un po' sul mio gioco di parole

-Perché tu lo chiedi a me e quindi io lo chiedo a te. Comunque, chi hai sognato?- mi chiese, la espressione diceva che non gliene fregava niente, voleva solo farmi arrabbiare

-Non ti interessa, sappi solo che non eri tu- gli dissi

-E qualcuno di questa scuola?- mi chiese

-Oddio, la smetti. Mi sembri mia madre, quando in seconda media cercava di capire di chi ero innamorata-

-Scusa, ma è così divertente, diventi tutta rossa-

-Non è vero!-

-Oh sì che è vero, e ci tengo a sottolineare che non sono daltonico-

-Possiamo iniziare?- dissi

-Certo, quando vuoi- mi disse e iniziammo.

L'allenamento fu lo stesso degli altri giorni, lui che mi spiegava come fare e io che provavo e finivo al tappeto. Almeno in magia facevo dei miglioramenti.

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