Prologo

6.7K 257 12
                                    

Alan, si alzò di scatto dal letto, era completamente sudato e il suo grido era rimasto, come sempre muto in gola. Chiuse gli occhi lasciandosi sfuggire un singhiozzo che tanto nessuno avrebbe sentito.

Si alzò dal letto e andò direttamente in bagno a farsi una lunga doccia calda. Ogni anno in quel periodo aveva gli incubi.

Posò la fronte sulle piastrelle fredde.

Erano passati 7 anni.

7 lunghissimi anni, anche se il ricordo lo dilaniava, in ogni sua parte.

Poi sorrideva, perché ciò che gli era successo aveva sì lasciato delle ferite nel suo animo.

Ma gli aveva anche donato la sua più grande gioia di vita.

Si asciugò e si vestì, e andò a guardare Gabriel.

Suo figlio.

Aveva 6 anni.

Ed era in un periodo delicato, il fatto di avere un solo padre, omega, single e senza marchio, era un grosso problema.

Invece di aiutarlo in una situazione traumatica.

Era stato messo al bando.

Fosse stato solo, non gli sarebbe nemmeno importato.

Ma gli dava fastidio che avevano messo al bando anche suo figlio, il suo bellissimo, meraviglioso figlio.

Un Alpha, oltretutto. Forte e coraggioso già così piccolo.

Avevano cambiato molte volte città e paesi, perché il fatto di avere un figlio, senza essere mai stato marchiato, era qualcosa nella società in cui vivevano, così antiquata.

Un omega maschio doveva avere un Alpha al suo fianco, che lo marchiasse e si prendesse cura di lui e dei figli che avrebbero sfornato.

Ma a lui non era andata cosi.

Chiuse gli occhi.

Non era stata una violenza.

Era successo, aveva solo 16 anni. Ed era il suo secondo calore, non ancora regolare, quindi non si aspettava di entrare in calore quel giorno, stava andando a scuola, quando si era ritrovato piegato in due, con tutti i sintomi e nessun soppressore a portata di mano.

Poi era stato tutto confuso. Qualcuno, un Alpha, lo aveva sentito, lo aveva trascinato con se, e lo aveva scopato.

Prendendo la sua verginità, e anche la sua possibilità di poter stare in un branco, quando il mese dopo aveva scoperto di aspettare un figlio.

Le leggi dei branchi erano arcaiche.

E nessuno era disposto a dare una possibilità ad un omega come lui.

Ma Alan ormai se ne fregava delle convenzioni. Rimaneva nelle città un anno, un anno e mezzo, e quando le voci sul suo conto iniziavano prendeva e partiva per un'altra meta.

La sua famiglia lo aveva cacciato, il branco lo aveva rifiutato.

Ma lui aveva qualcosa di molto più importante.

Aveva l'amore incondizionato per suo figlio.

Rimase la a fissarlo per alcune ore, prima di andare in cucina e preparargli la colazione.

Poi lo avrebbe accompagnato a scuola e lui sarebbe andato al lavoro.

Per fortuna era riuscito a fare dei corsi serali ed era riuscito a finire la scuola mentre di giorno lavorava, aveva trovato posti di lavoro dove gli permettevano di portare Gabriel con lui.

Era un direttore Marketing.

E aveva la fortuna di lavorare per la stessa azienda da 4 anni, nella sfortuna, alle volte qualche piccola fortuna l'aveva avuta. Il suo superiore era talmente affascinato dal suo lavoro, che se gli diceva che doveva spostarsi, lui faceva in modo di trovargli lavoro in una delle altre aziende sparse per il paese.

E forse un po' lo aveva preso sotto l'ala, perche gli ricordava il figlio omega, che era morto prematuramente, in un incidente.

Era stato fortunato anche che lui e la moglie, fossero due beta, e che venissero dalla città.

Quindi non lo avevano giudicato, per aver scelto di tenere il bambino.

E le volte che si incontravano, ormai, Gabriel li chiamava nonni.

Ed a loro faceva piacere.

Quel fine settimana avevano in programma di vedersi.

Perche avevano delle cose da comunicargli.

Son Of The OmegaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora