8

4.2K 231 7
                                    

C'erano 25 Omega.

Alan li guardò, sembravano spaesati, forse come lo era lui.

-So che vi state chiedendo perchè siete qua...- Fece un sospiro ed iniziò a raccontare loro della sua vita, arrivando a Jason. -In questo momento...non sono lucido e non riesco a pensare a come muovermi...e ho bisogno del vostro aiuto...gli avvocati...non hanno idea di cosa potrebbe succedere se dal test del DNA lui risultasse veramente suo padre...potrebbe richiederne la custodia solo per spillarmi soldi...e solo voi...potete comprendermi...siete omega come me...siete più lucidi di me...e non so cosa fare...se mi portano via Gabriel...potrei morirne...-

Tutti gli omega all'interno di quella stanza rimasero colpiti.

Dalla sua storia, e dai problemi che aveva.

I due rappresentanti dei sindacati omega, presero le loro agende elettroniche iniziando a sfogliarle e segnare dei numeri.

E molti altri presero direttamente a fare telefonate, e chiamare.

Alan li guardò sbattendo le ciglia sorpreso.

Uno dei più anziani gli spiegò.

-Stiamo contattando tutti gli omega che conosciamo, facendo una rete intorno a questo Jason, per tenerlo d'occhio. E sapere più cose possibili. I sindacalisti, stanno contattando alcune associazioni...chiamiamole segrete, e alcune persone, sempre omega...che trovano leggi o altro su questioni delicate come questa...ti aiutiamo noi Alan...-

-Gr...grazie...-Mormorò. -Tutto ciò che fate, le ore che passate ad aiutarmi...le pagherò io personalmente...io...- Alcune lacrime lasciarono i suoi occhi.

-Non serve...queste cose le facciamo per te, perchè hai già fatto molto...stai lavorando per l'ugualianza qui in questa azienda...e si inizia così un cambiamento nelle cose, da piccole cose...poi si allargano a macchia d'olio...e tu sei la nostra voce ora...una voce che viene ascoltata...-

-Perchè alti omega, ricchi, non hanno fatto qualcosa prima?-

-Nascono in famiglie ricche, vengono istruiti a fare le massaie e a servire e riverire gli alpha, a stare zitti, non sono ragazzi come te...abbandonati dai suoi genitori e dal branco...tu comprendi le dinamiche per noi...e stai giá cambiando le cose...-

Alan sorrise prendendo la mano dell'uomo fra le sue.

Rimasero due ore a chiamare a fare telefonate.

Ora c'era un piano, cercavano degli omega avvicinati da Jason, e altri che fossero stati presi da lui senza consenso. Il passaparola fra omega era unico. Si aiutavano fra di loro.

Alan, aveva avuto pochi rapporti con quelli come lui. Aveva pochi rapporti con chiunque, diffidava di tutti. Gli unici di cui si era fidato erano Dominik e sua moglie.

Quindi non sapeva nulla degli omega, nemmeno di questa loro unione.

-Sarò la vostra voce, sono padre, single e omega...-

L'uomo gli diede una leggere pacca sulla spalla.

----------

Quella sera appena arrivato a casa corse da Gabriel stringendolo a sé.

Suo figlio lo strinse, infondendogli forza. Come facevano gli alpha adulti.

-Stai bene, papy?-

-Ora sì...mi sei mancato oggi...-

Suo figlio ridacchiò, rilassandolo. -Non ci siamo visti per poche ore...-Gli disse logico.

-Mi sono sembrate secoli...-

-Hai avuto una giornata pesante al lavoro?-

Gabriel percepiva ogni suo cambio di umore. Non era come i soliti alpha egocentrici, era empatico.

-Sì, è stata stressante...-

Vide suo figlio fare un grande sorriso. -Quindi non hai voglia di cucinare...-

Suo figlio aveva due passioni. Stranamente lo studio, e poi la pizza.

Quando era riuscito a prenderne una dopo anni di restrizione, suo figlio era andato in visibilio, e ora pizza significava festa, una serata speciale fra loro due.

-Pizza, patatine, coca-cola...e Star Wars?-

-Harry Potter?-

-il signore degli anelli?-

Si studiarono a lungo, per poi ridere e dira all'unisono. -Man in Black...trilogia...-

Adorava quelle serate con lui. I venerdì sera era il loro rito.E suo figlio si divertiva.

Era intelligente, e spiritoso, era avanti con gli studi nelle scuole pubbliche, e anche in quella per alpha. Era avanti a ogni creatura possibile. Sapeva che avrebbe dovuto spostarlo di classe e fargli saltare degli anni. Glielo avevano già proposto.

Doveva solo pensare cosa sarebbe stato meglio per lui.

-Stai ancora pensando se farmi saltare gli anni...-Disse suo figlio fissandolo.

-Ma come...-

Gabriel rise. -Ogni volta che ci pensi, hai quella espressione da "cosa devo fare?"-

-Tu cosa vuoi fare?-

-Io mi annoio...nelle classi normali...mi piacerebbe saltarle e studiare qualcosa che mi piaccia...-

-Potresti avere problemi, essere trattato diversamente...-

Suo figlio alzò le spalle. -Né più, né meno di ciò che è successo da tutta la mia vita, ma non mi interessa...io sono felice...-

-Sei sicuro di avere soli 6 anni?- Gli chiese ridendo.

Suo figlio si guardò. -Fisicamente sí...la mia mente lavora come quella di un adulto all'università che studia fisica quantistica...-

-Che però mangia la pizza con le patatine, beve coca cola, e si guarda MIB con il suo papy...-

Si guardarono e scoppiarono a ridere di nuovo.

Son Of The OmegaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora