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Il primo appuntamento era con il figlio Alpha di un banchiere.

Noioso al midollo, più interessato ai suoi capelli e alla sua manicure che agli affari, non sapeva assolutamente nulla di investimenti, né del mercato finanziario, era stato cresciuto come un uomo viziato e senza, interessi se non le cose materiali.

Alan si era divertito a porgli domande sulla banca, e sugli investimenti, mettendolo in seria difficolta, ma almeno la finiva con i suoi monologhi narcisistici.

Il secondo era figlio di due politici, era arrivato con 4 bodyguard, e aveva parecchi tic nervosi, che erano quasi divertenti.

Il terzo non era nemmeno un Alpha ma un beta. Figlio di due Alpha, imprenditori ricchi. E forse era più annoiato il beta che lui stesso.

In altre circostanze non li avrebbe nemmeno presi in considerazione, ma aveva promesso a Dominick di cenare con quella sfilza di uomini.

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Bevve il suo drink, era al bancone di un piano bar, seduto su uno sgabello e si guardava intorno.

Niente cena quella sera.

L'Alpha che doveva incontrare, aveva proposto quel locale.

Non era un posto inn, era frequentato da gente normale, che non ostentava la loro ricchezza.

Aveva indossato dei jeans neri e una camicia verde attillata.

E aveva fatto qualcosa che non faceva da adolescente, si era messo anche un filo di trucco sugli occhi, nulla di appariscente, una linea di eyeliner sulla palpebra inferiore, e un po' di rimmel trasparente, per mettere in risalto le sue lunga ciglia.

Un filo di lucidalabbra rosato.

Sorrise al barman. -È buonissimo questo cocktail. Dolce al punto giusto, e con una punta di piccante...qualcosa che non riconosco...-

Il ragazzo rise. -Zenzero...-

-Luke stai i fastidendo il mio ospite?- Una voce da brivido lo fece voltare di scatto.

L'uomo davanti a lui lo stava fissando sfacciatamente.

-Magari era il contrario...ero io che infastidivo lui...-disse ridendo.

L'Alpha alzò un sopracciglio incrociando le braccia sul petto, e mettendo in risalto il fisico muscoloso.

Gli occhi scurissimi, sembravano due pezzi di onice nero incastonati nelle orbite.

I capelli erano lunghi, leggermente mossi e tenuti in un codino disordinato.

Indossava un paio di jeans, ed una maglietta nera che sembrava una seconda pelle.

Alan lo squadrò dalla testa ai piedi, facendo schioccare la lingua sul palato.

-Carino...- Gli disse con un sorrisino sornione.

Un lampo infastidito passò per il suo sguardo.

Allungò la mano verso di lui. -Non servono le presentazioni, tu sei Alan, io sono Jack. Vieni abbiamo un tavolo nella zona VIP...-

Alan prese la sua mano e si alzò.

Jack lo superava di buoni 10 centimetri, la cosa lo divertì. Era il primo Alpha che lo superava in altezza, di solito o erano come lui, o qualche centimetro piu basso.

Ma era lui un omega atipico.

Di solito gli omega maschi erano piccoli.

Lui era alto, e faceva anche palestra per mantenersi in forma, dopo aver avuto Gabriel.

Un lieve sorriso dolce si dipinse sulle sue labbra, pensando a suo figlio.

-Immagino che quel bel sorriso non era rivolto a me...- Gli disse atono l'Alpha.

-No, infatti, mi spiace...- Sorrise di nuovo.

"Sganciamo sta bomba, così scapperà e finiamo sta serata come semplici amici..." pensò Alan.

-Pensavo a mio figlio...-

L'Alpha corrugò la fronte.

-E prima che tu lo chieda...no...non ho un compagno, e no...non sono marchiato...ma sì, ho un figlio, avuto a 16 anni...- Sospirò prima di continuare. -Non fu una violenza...ma ero al mio secondo calore...e non era ancora regolare, quindi...bè...sappiamo che succede dopo...-

-Hai fatto una scelta coraggiosa...molti altri avrebbero...eliminato un figlio chiamandolo problema...-

-Sì, ce chi lo fa...ma non sono fra quelle persone...sono fra quelli che vengono considerati delle puttane...per aver un bambino...- Sorrise duramente.

Son Of The OmegaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora