Capitolo VI

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CAPITOLO 6.

Mark, seduto al tavolo in cucina a fare colazione, stava osservando a bocca semi aperta i due ragazzi di fronte a loro. Anne beveva il suo tè, come se niente di strano stesse accadendo e lui continuava a non capire un accidenti.

E lui odiava non capire.

"Lou, mi passi i cereali?" chiese gentilmente Harry.

"Certo" sorrise Louis, passandogli la scatola. "Vuoi un passaggio, stamattina?" chiese.

"Volentieri" annuì. "Ma dovrei andare a scuola dieci minuti prima, per il corso di giornalismo. Ti scoccia andare via un po' in anticipo?"

"Nessun problema, ne approfitterò per ripassare storia."

Mark continuò a fissare attentamente i due ragazzi, ancora più allibito di prima.

"Bene, allora, vado a lavarmi, così andiamo via subito" disse, alzandosi dalla tavola.

"Ti seguo" affermò Louis.

Mark seguì le figure dei due ragazzi salire le scale, gli occhi sgranati e la bocca ancora aperta. Appena sparirono alla sua visuale, rivolse l'attenzione verso la sua futura moglie. "Non dici niente?!" sbottò.

Anne aggrottò le sopracciglia. "Riguardo cosa, tesoro?"

"Ma-ma-ma..." balbettò. "Li hai visti? Non hanno battibeccato nemmeno mezza volta e sono stati gentili l'uno con l'altro! E, insomma, conosco Louis! Mio figlio non è mai gentile di mattina!"

"Mark, tesoro" sorrise Anne. "Va tutto bene. Sono ragazzi, quando torneranno oggi pomeriggio saranno come prima. Gli ormoni li rende instabili e lunatici."

"Anne" Mark assottigliò gli occhi. "Sono alquanto certo che tu pensi qualcosa che non mi hai ancora detto."

Anne arricciò il naso. "Forse."

"Non dovresti nascondere le cose a tuo marito" la minacciò.

"Oh, allora meno male che non lo sei ancora" sorrise Anne. "Smettila di preoccuparti, a tempo debito saprai tutto."

"E adesso non lo è?" alzò un sopracciglio.

"No" scosse la testa.

"Perché?" borbottò.

"Perché ti conosco e sono certa che alcune cose le capirai da solo. E adesso, muoviti sei in ritardo."

Mark sbuffò, incrociando le braccia. "Puff" sbottò. "Donne."




Louis sbatté la schiena di Harry al muro esterno della scuola, circondandogli il viso tra le mani e continuando a baciarlo velocemente, subito ricambiato da Harry che aveva già le labbra separate per dare accesso alla sua lingua.

"Che hai adesso?" mugugnò Louis, tra un bacio e l'altro.

"Mmm, matematica" rispose dopo un po'. "Tu?"

"Allenamento di calcio" rispose, mettendo le braccia sotto il sedere e alzandolo, facendo attenzione a non fargli strisciare la schiena sul muro. "A breve inizia il campionato" rispose, portando le sue labbra sulla pelle scoperta che gli lasciava la camicia scollata. Harry socchiuse gli occhi e buttò la testa all'indietro, appendendosi meglio al suo collo.

"Tutta la mattina?" chiese ancora.

"Sì, questa settimana, a parte le materie principali, dovrò solo allenarmi" spiegò, stringendo le natiche tra i suoi polpastrelli.

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