Capitolo X

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Capitolo 10

Silenzio.

Era ciò che descriveva la momentanea relazione di Harry e Louis. Dopo quella sera, i due non si erano più separati durante tutta la gita, nessuno dei due passava del tempo con Aiden o con Nick, però tra di loro regnava imbarazzo.

Harry non sapeva che fare, sinceramente. Era confuso, spaventato e incerto sul da farsi. Insomma, come l'avrebbero presa i loro genitori?

E, inoltre, se Louis si fosse rivelato uno stronzo esattamente come tutti gli altri, come Xander? E se, alla fine, l'avrebbe fatto soffrire come mai prima d'ora?

E se a causa di tutto questo, alla fine, l'avrebbe perso sia come amico che come persona nella sua vita?

Quella era una delle prospettive che più lo spaventava, perché Harry si era davvero conto quando la sua presenza era rassicurante, quanto Louis piano, piano aveva iniziato ad essere davvero la sua ancora.

Quindi, non si allontanavano l'uno dall'altro ma non parlavano. Liam, Niall e Zayn se ne erano sicuramenti accorti ma avevano deciso di non mettersi in mezzo: d'altronde, l'importante era che avevano smesso di urlarsi addosso.

Harry, in quel momento, aveva la testa appoggiata sul finestrino dell'autobus, diretto verso casa, e la mente completamente persa nei suoi pensieri. Voltò, poi, il collo, puntandolo verso Niall, seduto accanto a Barbara, che chiacchierava allegramente e la faceva ridere ogni due per tre.

Dietro il biondino, c'erano Liam e Zayn che parlottavano a bassa voce di chissà cosa. Liam aveva un'espressione severa e, forse, arrabbiata, mentre Zayn sembrava continuare a chiedergli costantemente scusa con gli occhi. Harry sorrise leggermente nel vederli in quello stato, così innamorati senza nemmeno rendersene conto.

Innamorati.

Nel pensare quella parola, per Harry fu spontaneo puntare lentamente lo sguardo verso Louis, seduto accanto a lui.

Il ragazzo aveva gli occhi socchiusi e la testa buttata all'indietro, che sonnecchiava leggermente.

Sorrise un po' vedendo la sua bellezza, la sua purezza. Sorrise nel vedere Louis in quel modo, così esposto, così fragile. Era abituato a vederlo sempre così forte, tutto d'un pezzo, risoluto e deciso. Indistruttibile ai suoi occhi.

Eppure ogni volta che lo osservava mentre dormiva, Harry riusciva a vedere tutte le sue piccole debolezze, riusciva a vedere Louis in tutte le sue paura.

"Sei inquietante" sussurrò Louis, ad un certo punto.

Harry sobbalzò. "Cazzo" bofonchiò.

Louis sorrise, aprendo piano gli occhi. "Vuoi fare anche una foto?" chiese, sfottendolo.

Harry borbottò qualche parola e incrociò le braccia. "Ma tu non dormi mai?" chiese.

Louis rise. "Odio dormire" alzò le spalle.

Harry alzò un sopracciglio. "E perché?" chiese.

"Quando ero piccolo, tutte le volte che andavo a dormire mia madre iniziava a lavorare" spiegò, sospirando. "E diciamo che non avevo mai un sonno molto tranquillo. Mi svegliavo ogni ora a causa sua e... non credo che quei versi si potessero davvero considerare una ninna nanna per un bambino. Immagino mi sia rimasto il trauma, anche adesso raramente faccio un sonno continuo."

Harry gli prese d'istinto la mano, stringendola forte. "Perché parliamo sempre di me e dei miei problemi, e mai dei tuoi?" chiese, a bassa voce. "Lo sai che puoi dirmi tutto?"

You drive me crazyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora