Happy

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-Natsuuu? -

Sollevando lo sguardo dal mio libro di testo lo focalizzo sull'orologio appeso alla parete. Le lancette indicano le sette e sette minuti di sera segno che la persona che sta urlando il mio nome non è altri che Lucy.

Non che mi aspetti Zeref a quest'ora; di fatti è decisamente troppo presto perché lui torni a casa.
-Natsu? - urla di nuovo confermando i miei sospetti. 

Ha una voce veramente dolce penso chiudendo il libro con un gesto della mano.

-Si- urlo di rimando iniziando a stiracchiarmi. 

Tutto questo studio finirà per uccidermi, medito. 

Non sono mai stato uno studioso, e anzi, che ci arrivi alla sufficienza è in assoluto un vero e proprio miracolo eppure per quest'anno scolastico Zeref mi ha minacciato, imponendomi di fargli vedere sera per sera, ogni volta che è a casa si intende, i compiti per il giorno dopo. 

Come pena in caso di mancato adempimento: l'evirazione. 

Mio fratello decisamente non è uno che va per il sottile, e pensare che la scuola è iniziata meno di una settimana fa!

Sinceramente non so se sono più contrariato per il fatto di essere stato minacciato da Zeref o per il fatto che ci abbiano assegnato così tanti compiti già da ora.


-Ti stai facendo qualche lavoretto di mano? – grida attirando di nuovo la mia attenzione.

Cosa?

-Cosa? - chiedo sconvolto. Sicuramente avrò capito male.

-Ti stai facendo una seg...-

-Santo dio, no- la interrompo allibito come poche volte in vita mia -perché mai dovrei farmene una? A quest'ora poi? –

-A quanto pare casa tua non è l'unica coi colori peggio assortiti. –spiega- Ti dico solo che i tuoi vicini ci stavano dando dentro come ricci-

Passandomi una mano tra i capelli cerco di trattenere inutilmente un sorriso.

-Nessun lavoretto di mano- la prendo in giro –via libera-

-Dove sei? – chiede. Questa volta la sua voce è più vicina. Starà sicuramente girando a vuoto nell'atrio cercando di capirlo.

-Qui-

-Qui dove? –

-Soggiorno-

-Come se sapessi dove accidenti è il tuo soggiorno- risponde di getto facendomi ridere.

-L'ingresso l'hai trovato senza problemi- osservo allegramente incamminandomi verso di lei.

-L'ingresso è dietro la porta principale, non ho potuto mancarlo-

-Come darti torto- affermo uscendo nell'atrio e ritrovandomela davanti.

 Fermandomi la fisso come se non la vedessi da mesi e non da solo poche ore. 

Oggi, tra basket e cheerleader è stato un vero disastro, eppure, ripensandoci adesso, non mi divertivo così da un bel po' di tempo. 

Il solo ricordarmi la faccia che ha fatto il tipo di nome Elfman quando gli ho passato la palla per sbaglio mi fa sbellicare dalle risate.


-Casa molto modesta- ironizza sorridendo dopo avermi guardato intensamente a sua volta.

-Da cosa lo avresti dedotto? -

-Ah, non saprei proprio...- afferma ticchettandosi il dito sulle labbra rosse –forse dal fatto che per vederla tutta bisogna prenotare un intero giro turistico-

Un increscioso incidenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora