Oscuro e tenebroso

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Essere messo k.o. da una ragazza non è una cosa di cui vado particolarmente fiero, ma se per di più la suddetta ragazza durante la rissa brandiva una scopa, presa da dio solo sa dove, come fosse una spada, bhe l'umiliazione, rifletto, diventa via via più accettabile.

In piedi vicino al mio corpo guardo l'altro tizio, Elfman, che col naso fasciato ancora un po' colante di sangue, e ancora decisamente privo di sensi è sdraiato anche lui sul lettino dell'infermeria accanto a me.

A differenza sua però io sono fuori dal mio corpo e con un sospiro teatrale costato che ci metterò ancora un po', spero non ore, prima di svegliarmi. 

A questo punto tanto vale uscire a vedere che danni ho combinato.


Prima di andarmene però, noto che a parte noi due e una donna dai lunghi capelli rosa, raccolti in una crocchia, e dai taglienti e altrettanto freddi occhi rossi con indosso un lunghissimo camice bianco che sta maneggiando garze e medicinali vari vicino a uno dei molteplici scaffali presenti nella stanza, nell'infermeria non c'è nessuno, segno che forse la rossa con la scopa, dopo aver stordito me e l'altro ragazzo artefici della rissa, ha deciso di andarci piano con tutti gli altri coinvolti involontariamente. 

Spero veramente che le cose siano andate proprio così e che la ragazza coi capelli d'argento stia bene; visto e considerato che non è qui forse si è già risvegliata.

 Guardando l'orologio alla parete costato che le lezioni sono riprese.


Senza ulteriori indugi mi volto andando verso l'uscita e sempre senza il minimo sforzo attraverso la porta bianca che, pur essendo chiusa, non mi crea nessun problema. 

Per certi versi penso questa forma è una figata.

Alla fine del corridoio scorgo Lucy che come un'anima in pena sta facendo avanti e indietro ininterrottamente. 

I lunghi capelli biondi ondeggiano a ogni passo e anche se i suoi stivaletti dovrebbero far rumore a contatto col le piastrelle del pavimento essi non emettono il minimo suono.


-Natsu- urla dopo avermi visto precipitandosi verso di me –mi dispiace tantissimo. Dio ti avevo garantito che non sarebbe successo niente, e invece ho posseduto Lisanna e tu hai finito per fare a botte con Elfam. Cazzo, avrei dovuto pensarci prima di fare una cosa del genere, ma ero sicura che avrebbe funzionato, e lo so che non è una scusante, ma...- il fiume di parole senza ordine mi investe confondendomi, mentre davanti a me Lucy è quasi in lacrime, il che è una novità visto e considerato che a discapito di tutti gli anni in cui posso vederli, non sapevo che i fantasmi potessero piangere.

-Lucy...- provo a fermarla cercando di farle capire che non è colpa sua. 

Avrei potuto gestire la cosa diversamente, avrei dovuto evitare di tirare io il primo pugno.

-Ti ho costretto ad aiutarmi e adesso ti ho messo nei casini. Mi dispiace così tanto- dice inchiodandomi con i suoi magnetici occhi nocciola, che sono talmente pieni di angoscia e pena che mi fanno sentire in colpa a mia volta, anche se di base non ho fatto niente di male.   

-Senti...- dico afferrandola saldamente nella speranza di tranquillizzarla, ma commetto un grosso errore perché nel momento esatto in cui le mie dita si posano sulla sua pelle lei va nel panico.

Sgranando gli occhi mi guarda spaventata: -Mi stai toccando- dice fissando la mia mano sulla sua spalla –oddio no- afferma spaventata –ti ho fatto uccidere-

Cosa? 

Un increscioso incidenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora