Capitolo 1.

20.7K 306 6
                                    

1.

È tarda notte, il cielo è cupo e piove a dirotto. E insieme a lui piango anch'io. Per mia sfortuna sono metereopatica, ma non è una scusa visto che ultimamente il mio umore è sempre triste. È buffo, ho sempre detto a me stessa di essere forte e di superare tutti gli ostacoli e le avversità da sola, ma allora perché mi sento così? Forse ho bisogno di un ragazzo. Ma per favore cosa sto dicendo, non è mai stato un mio bisogno! Sto delirando, l'insonnia fa brutti scherzi. Mentre penso a quanto la mia vita fa schifo fortunatamente cado in un sonno profondo.

«Roxy svegliati è tardi!!» la mia coinquilina sa sempre come farmi svegliare già arrabbiata

«Ma che cavolo Alysha, non urlare!» rispondo io ancora intontita. Mi alzo dal letto e corro in bagno prima che Aly possa aggiungere qualcosa, non ho voglia di discutere di prima mattina, non ho voglia di discutere in generale. Mi faccio una bella doccia fredda e quando finisco, vado nella mia bella cabina-armadio e scelgo cosa indossare. Quando ho deciso di andare a vivere da sola, le prime cose che ho voluto sono state una cabina-armadio e una mini biblioteca. Ora sono davanti alla cabina-armadio con tutti i vestiti in disordine e come al solito non so cosa mettere, ma oggi ancor di più perché è lunedì, e il lunedì io intervisto dei cantanti per la radio universitaria, e oggi c'è Dwayne. Dio che ansia! È così bello, con quei lineamenti mediterranei, la carnagione abbronzata, gli occhi verdi e i capelli scuri; i muscoli scolpiti come fossero stati disegnati su misura. Ho sentito dire che è metà africano e metà italiano, wow, che mix fantastico!

«Ti vuoi muovere!?» urla Aly,

e mi fa tornare con i piedi per terra. Prendo velocemente i vestiti, corro in bagno, mi vesto e mi trucco. Alla fine ho optato per un paio di jeans skinny che accompagnano dolcemente le mie forme, una maglia scollata a V e le mie amatissime e inseparabili nike. Mi guardo allo specchio, metto un velo di fondotinta, terra e blush, l'immancabile eyeliner nero e il mascara.

«Sono pronta! Eccomi.» saliamo in macchina e andiamo a lezione. Arriviamo al parcheggio e c'è mezzo college che urla davanti alla macchina da cui è sceso Dwayne, una jaguar nera come quella di Diabolik...per un attimo mi chiedo se stanno urlando tutti per la macchina o per lui.

Due anime e un solo corpo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora