Capitolo 12

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Tyler's pov

Suonano alla porta, sono le 9 di mattina, ed io non mi sono mai svegliato così bene. Ho tra le braccia la donna che ho sempre desiderato diventasse mia. Cerco di non svegliarla e mi alzo dal letto per andare ad aprire.

«Ciao Tyler» , no non ci voglio credere.

«C-c-ciao Stephanie, cosa ci fai qui? Mi era sembrato di averti detto che non ti avrei più voluta vedere» io e Stephanie siamo stati insieme un anno, le ho voluto molto bene, ma lei era impegnata a tradirmi con il suo migliore amico Tom. Ci siamo lasciati circa 4 mesi fa, non capisco proprio cosa ci faccia qui.

«Sono incinta»

«E allora?» so dove vuole andare a parare, dire che il figlio è mio quando magari è di Tom che probabilmente se la sarà svignata, ma come biasimarlo, probabilmente avrei fatto lo stesso, ho solo 20 anni e non sarei pronto ad avere un figlio, non se la madre è una persona con cui non vorrei stare.

«E allora? È tuo Tyler. Ho fatto tutti i test perché pensavo potesse essere di Tom, ma è tuo.»

«Non mi ingannare Steph, non ho alcuna intenzione di sprecare la mia giornata qui a discutere. Di là c'è una persona che mi aspetta» sbianca e inizia ad urlare

«Chi è quella puttana?? Che cazzo vuole da te? Sono io la donna della tua vita»

Roxane's pov

«Ho in grembo tuo figlio!!! E non sei neanche in grado di prenderti le tue responsabilità!»

Sento urlare e mi alzo di botto per sentire cosa dicono, e sento questa frase.. il cuore mi si blocca, la salivazione anche. Ho sentito bene? C'è una donna alla porta che sostiene di essere incinta di Tyler? Non posso sopportare altre cose, ho bisogno di stare tranquilla, non ho voglia di drammi familiari già a 20 anni. Decido di vestirmi veloce e di tornare a casa passando dalla porta sul retro.

Appena arrivo a casa preparo i borsoni e decido di staccare la spina anche da qui. Scappare in fondo è ciò che mi è sempre riuscito bene. Esco di casa, e decido di dirigermi a New York, non ci sono mai stata. Trovo un bed and breakfast a poco ad Harlem, quando arrivo porgo i soldi e salgo in camera mia. Sono arrabbiata, sono frustrata, sono triste, sono abbattuta....so cosa mi ci vuole per non farmi pensare. Mi faccio una doccia ed esco.

Giro per il quartiere di Harlem nella speranza di trovare qualcuno che possa aiutarmi quando in lontananza vedo una gang di afroamericani...decido di avvicinarmi sperando che non mi vogliano derubare o chissà che altro.

«Ciao, avete qualcosa che può far per me?»

«Ciao piccola, cosa ti serve? Abbiamo.tutto ciò di cui hai bisogno» allunga la mano e mi porge il trip. Sorrido, gli porgo i soldi e me ne vado.

«No piccola non andare via. Stai con noi, stiamo andando ad una jam qui ad Harlem, a due isolati da qui» tanto che altro ho da perdere? Annuisco e mi aggrego a loro.

«Piacere io sono Curtis. Loro sono Marcus, Jason, Justin e Laurent»

«Piacere mio, io sono Roxane»

Andiamo alla jam, io mi prendo il trip e mi sento in un altro mondo. Finalmente.

Due anime e un solo corpo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora