Capitolo 8.

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Giorno 3

La luce del mattino trapassa le tende ed entra nella stanza, e questo basta per svegliarmi. Stranamente ho dormito bene stanotte. Quando realizzo che è mattino e che devo svegliarmi, mi accorgo che ho la testa appoggiata sul petto nudo di Dwayne e ho la mano sui suoi addominali, lui invece mi sta stringendo in un dolce abbraccio, lo guardo ed è bellissimo. Cerco di fare piano per non svegliarlo, ma non sono molto brava, beh se non altro sono sicura che da grande non potrò mai fare la ladra che mi beccherebbero subito! 

«Buongiorno Rox» 

«Buongiorno», ha gli occhi stropicciati e i capelli scompigliati, è così dolce. 

«Scusami non volevo appoggiarmi a te» dico imbarazzata 

«Non devi scusarti, è stato bello addormentarmi abbracciato a te e svegliarmi nel medesimo modo.» Arrossisco all'istante, ma perché mi fa quest'effetto. Sono solo passati due giorni. Mi libero dalle lenzuola e vado in bagno a farmi la doccia, questa volta però preparo tutti i vestiti prima, in modo da non dover perdere tempo; quando esco dal bagno sono tutta bella profumata, vestita e truccata. Vado davanti alla camera di Dwayne e busso 

«Ehi, io sono pronta. A che punto sei?» non mi risponde, apre la porta ed esce dalla camera. E' vestito sportivo, una tuta nera che gli sta d'incanto e t-shirt e scarpe marchiate Nike. Anch'io sono vestita casual, ho un paio di jeans chiari elasticizzati, una maglia a pipistrello nera e ovviamente le mie Nike. 

«Dove andiamo oggi?» chiedo 

«Sarà una sopresa» 

«Mmmm...non mi piacciono le sorprese» invece le adoro, ma fatte da lui mi spaventano un po'. Saliamo sulla sua jaguar nera, e partiamo. Dopo circa tre quarti d'ora arriviamo; come al solito viene ad aprirmi la portiera e mi fa scendere. Guardo davanti a me, e siamo su una bellissima spiaggia con la sabbia bianca e il mare cristallino. Prendiamo la coperta - che lui tiene sempre in macchina - e ci sdraiamo a riva, ascoltando le onde del mare. Non c'è nessuno, siamo praticamente solo noi, e questo mi mette molto a mio agio. Mi piace stare da sola con lui e soprattutto se so che nei dintorni non c'è nessuno che ci guarda o che ci ascolta. Non lo so, probabilmente sono solo paranoie inutili, ma io comunque me le faccio. 

Parliamo, parliamo e parliamo. Camminiamo lungo la spiaggia, giochiamo, ci schizziamo l'acqua, ci buttiamo nella sabbia. Il cielo inizia a scurirsi e sta arrivando sera. Non avevo idea che avesse programmato tutto questo. Aveva programmato un falò in spiaggia. Ci sediamo a gambe incrociate davanti al falò e mangiamo. Finito di mangiare, ci sdraiamo sulla sabbia e iniziamo a guardare le stelle 

«Il cielo stasera è magico. Anche la spiaggia. Il falò. E' tutto magnifico. Non dovevi far tutto questo per me» mi sorride e si avvicina un poco a me. 

«Ti va di raccontarmi di Christopher?» avvampo. E da dove l'ha tirato fuori? Perché vuole saperlo proprio ora? ...mi decido e gli racconto la storia. 

«Christopher era il mio fratellone. Aveva 3 anni in più di me. Ci amavamo più di quanto amavamo noi stessi. Vista la poca differenza di età, uscivamo nella stessa compagnia. In casa stavamo passando un brutto periodo, mia madre era alcolizzata e si drogava, mio padre l'aveva lasciata tradendola con mia zia, ovvero la sorella di mia madre e noi eravamo lasciati a noi stessi. Quando io avevo 15 anni e Christopher 18 abbiamo iniziato ad andare in discoteca, bevevamo tantissimo, eravamo sempre ubriachi. Un giorno i nostri amici ci chiesero di andare ad un rave, noi accettammo e la sera dopo andammo a questo rave. Come puoi immaginare ai rave c'è un giro di droga assurdo. E da lì iniziò tutto. Abbiamo iniziato con l'erba, per poi passare alla cocaina, all'eroina fino ad arrivare alle pastiglie e ai funghetti allucinogeni. Ci stavamo bruciando il cervello lo so, ma allora ci sembrava la soluzione migliore per non pensare ai problemi della nostra famiglia. Un giorno per caso incontrai un ragazzo, Caleb, questo iniziò a flirtare con me e iniziammo una relazione. Lui non sapeva niente di ciò che facevo con mio fratello, fino a dopo i 6 mesi di relazione. Andò su tutte le furie, mi urlava dietro. Allora io uscivo, e andavo a farmi cosicché non sentivo il dolore che provavo dopo le litigate con Caleb. Iniziai ad aumentare le dosi, fino a che il mio stato psicologico non era più stabile e iniziai ad avere dei fortissimi sbalzi d'umore. Passavo dall' "amore mio ti amo" al "vai a farti fottere stronzo" nel giro di 2 minuti. Il peggio è che molte volte arrivavo alle mani, o semplicemente gli lanciavo addosso la prima cosa che mi trovavo davanti. Caleb non sopportava più questa situazione, iniziò a bere fino a diventare dipendente. A quel punto gli ruoli si invertirono, diventò lui quello rabbioso e violento. Un giorno andammo in un locale in centro con mio fratello e degli amici sia suoi che di Caleb. Io ero fatta, Caleb era ubriaco e mi chiuse in macchina con lui e altri due suoi amici che abusarono di me. Mi salvò da quella situazione Christopher.» inizio a sentire gli occhi pieni di lacrime «Aprì la porta di forza, e iniziò a picchiarli tutti, uno dopo l'altro senza fermarsi. Io urlavo "Fermati Chris! Basta!". Lo strattonai via e andammo a casa. Il giorno dopo Caleb si presentò a casa mia per chiedermi scusa, ovviamente io non avrei mai pensato di perdonarlo dopo aver fatto una cosa del genere. Chris sentì che in casa c'era Caleb, uscì dalla stanza e lo minacciò "Se ti vedo ancora una volta che parli con mia sorella ti ammazzo, hai capito?" lui annuì e se ne andò. Due giorni dopo la polizia fece irruzione in casa mia e arrestarono Chris per possesso di droga e di arma.» mi asciugo le lacrime. 

«Piccola mi dispiace, vieni qui.» mi prende e mi stringe a sè. Singhiozzo 

«Due mesi dopo essere stato arrestato, lo hanno trovato impiccato nella sua cella e aveva lasciato una lettera

"Sorellina mia, scusami se ti faccio questo, ma il dolore è troppo forte ed io non riesco a sopportarlo. Promisi a papà che mi sarei preso cura di te sempre, ma io non sono stato in grado di farlo. Ti prego di perdonarmi. Devi essere forte, devi essere forte per me Rox. Io ti proteggerò da quassù, qualsiasi cosa farai io ti guarderò e ti aiuterò. Sono orgoglioso per la donna che stai diventando. Mi raccomando, quando troverai un ragazzo, ricordati che deve essere degno di te. Deve proteggerti da tutto e da tutti, deve starti accanto quando stai male, deve asciugarti le lacrime quando piangi e deve essere il motivo del tuo sorriso. Promettimelo Rox. Non posso sopportare ancora che qualcuno ti faccia del male. Ti amo Rox. Sei una donna splendida. Non fare gli errori che ho fatto io, sii una persona migliore.       Christopher." »

continuai a piangere a dirotto. 

«Ehi, ci sono io qui, stai tranquilla. Mi prenderò io cura di te. Te lo prometto.» e senza accorgermene le sue morbide labbra si sono posate sulle mie.

Due anime e un solo corpo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora